Il pesce che cambia colore e diventa davvero nero dalla rabbia quando viene provocato

I maschi di Oryzias celebensis cambiano rapidamente colore diventando neri per segnalare il loro livello di aggressività e dominanza nei confronti degli altri maschi.

16 Gennaio 2024
17:22
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Un maschio "arrabbiato" con evidenti segnali neri sulla coda e sulla parte posteriore del corpo. Foto da Ueda et al., 2024

«Nero dalla rabbia» da oggi non è più semplicemente un modo dire, ma è proprio quello che fanno letteralmente alcuni piccoli pesci d'acqua dolce indonesiani. Un gruppo di ricercatori ha infatti scoperto che i maschi di Oryzias celebensis cambiano rapidamente colore annerendosi quando sono arrabbiati e i picchi di aggressività raggiungono i livelli più alti. Dai risultati preliminari, pubblicati sulla piattaforma pre-print BioRxiv, emerge infatti che le macchie e i disegni neri compaiono rapidamente poco prima di un conflitto e sembrano servire come segnale di dominanza nei confronti degli altri maschi.

Molti animali, come i camaleonti, i polpi, le seppie e tanti altri, utilizzano i rapidi cambiamenti nella colorazione del corpo per comunicare ai proprio simili le loro intenzioni – quasi sempre bellicose – e i loro stati d'animo. Per capire quindi se anche O. celebensis, un pesce lungo circa 4,5 centimetri ed endemico di corsi d'acqua e laghi di Sulawesi e Timor Est, utilizzasse la stessa strategia di comunicazione visiva, i ricercatori hanno allestito temporaneamente alcune vasche per studiare le interazioni tra vari individui in diverse condizioni.

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Confronto tra un maschio con segnali neri (a) e non (b). Foto da Ueda et al., 2024

Per comprendere però quando e soprattutto perché i maschi diventano neri (soprattutto nella coda e nella parte posteriore del corpo), hanno formato diversi gruppi composti da tre individui: in alcune vasche c'erano due maschi e una femmina, mentre in altre la triade era tutta al maschile. Alcune vasche contenevano poi anche alghe, per ricostruire condizioni più vicine possibili a quelle naturali, mentre in altre c'erano invece solo i pesci. Fin da subito i maschi hanno cominciato ad attaccare un po' tutti, tuttavia ciò avveniva solo nelle vasche ricoperte di alghe.

Questo dato suggerisce che potrebbe essere necessario un certo livello di copertura vegetale per permettere ai maschi di sentirsi abbastanza sicuri da lanciare un attacco. Quando questo avveniva, però, alcuni di loro diventavano neri nel giro di un minuto dall'inizio del conflitto e attaccavano più frequentemente degli altri, senza alcuna distinzione di sesso o colorazione. Tuttavia, i maschi senza segnali scuri evidenti e le femmine non solo attaccavano meno frequentemente, ma non rivolgevano mai le loro attenzioni vero i pesci con chiari segnali visivi neri.

Secondo gli autori, questi risultati non solo indicano che il nero che compare improvvisamente sul corpo serva a segnalare il livello di aggressività degli individui (più sono neri più sono arrabbiati e agguerriti), ma il colore acceso viene utilizzato anche come segnale sociale per scoraggiare gli attacchi degli altri. Grazie a questo segnale di allarme evidente e al nero della "rabbia", i maschi più agguerriti possono quindi evitare talvolta lo scontro, sprecando così meno energie per difendere le proprie risorse. Proprio come a voler dire «statemi lontano, oggi sono nero!».

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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