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9 Maggio 2023
18:39

Il Ministro Lollobrigida visita l’ippodromo di San Rossore per rilanciare le corse dei cavalli

Il Ministro Lollobrigida vuole rilanciare l'ippica. Questo mondo, però, è in crisi da tempo perché sempre più persone sono contrarie allo sfruttamento animale.

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Il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, si è recato a San Rossore, frazione di Pisa, per supportare la campagna elettorale dell'attuale sindaco della città, Michele Conti, candidato alle elezioni comunali, previste per il 14 e 15 maggio.

«Pisa deve diventare la Coverciano dell'ippica – ha dichiarato durante un incontro svoltosi all'interno dell'ippodromo – Questo settore rappresenta un'importante filiera produttiva, ma è in crisi da troppi anni in Italia».

A questo riguardo, ha aggiunto anche che ritiene indispensabile investire nella struttura pisana: «Mi riferisco alla possibilità di studiare un sistema di illuminazione per consentire le corse in notturna, pur mantenendo il massimo rispetto della sostenibilità ambientale e delle specie protette che abitano nel parco».

L'ippodromo San Rossore, infatti, è situato all'interno del parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, un ambiente ricco di biodiversità, che ospita numerose specie di interesse conservazionistico. Questo aspetto non basta per far cambiare idea a Lollobrigida che, già in passato si era detto intenzionato a voler rilanciare l'ippica.

Poche settimane dopo l'insediamento dell'attuale governo, infatti, aveva visitato l'ippodromo di Merano, in Alto Adige, per la Fiera d'Autunno e, anche in quell'occasione, aveva dichiarato di ritenere indispensabili gli investimenti nelle corse di cavalli: «Non devono più essere considerate solo uno spettacolo – diceva – Vanno invece qualificate anche come sport associato, offrendo a questo settore la possibilità di aiuti e sovvenzioni».

Era entrato anche nell'argomento della gestione della fauna selvatica, assicurando agli allevatori bolzanini di ritenersi favorevole all'intervento di riduzione dei lupi perché: «Hanno reso impossibile le attività virtuose come l'allevamento e l'agricoltura». Questa volta, invece, si è espresso sul tema della gestione degli orsi in Trentino e, più nello specifico sulla nuova perizia autoptica svolta sul corpo di Andrea Papi, secondo la quale non può essere stata JJ4 ad uccidere il giovane runner. «Se non è stata Jj4, è stato un altro animale che attualmente si trova in libertà e potrebbe, quindi, ripetersi quello che è successo – ha affermato Lollobrigida – I nostri cittadini non devono rischiare se vanno a fare una passeggiata».

L'identità dell'orsa, però, era stata determinata in precedenza dalla Fondazione Edmund Mach, che aveva fatto affidamento su prove solide e consistenti, come le tracce di DNA di JJ4 trovato sul corpo della vittima.

Il nuovo responso, svolto per conto dell’associazione animalista LeAl, ha aumentato la confusione in una vicenda già molto complessa e non servirà a fare giustizia né al giovane Papi e nemmeno all'orsa, che è già stata catturata e difficilmente potrà tornare in libertà.

Sul tema degli orsi, il Ministro evita però di entrare nel dettaglio e si limita ad aggiungere che: «Devono sopravvivere tutte le diverse specie e, perché possano convivere al meglio, servono numero giusti. L'Ispra ci darà indicazioni su quali sono gli animali in eccesso in determinati territori e che mettono a rischio altre specie e la loro stessa sopravvivenza».

Ma la sua linea non è una novità, visto che in questi nove mesi il Governo guidato da Giorgia Meloni ha già approvato anche il cosiddetto "emendamento Far West", che permette ai cacciatori di sparare in aree urbane e protette.

In un clima in cui la tutela degli animali non rappresenta un priorità, Lollobrigida visita gli ambienti rurali per supportare, di fronte agli allevatori, l'abbattimento di specie selvatiche e protette come lupi e orsi, poi si sposta negli ippodromi e si schiera apertamente a favore degli investimenti economici nel settore dell'ippica, un ambiente che da anni, è vero, sta affrontando una crisi importante, ma non certo perché alla struttura di San Rossore manchi l'illuminazione, bensì perché sempre più persone si rifiutano di prendere parte a spettacoli in cui gli animali vengono sfruttati e assumono la forma di meri strumenti di divertimento e di ricavo economico.

Non dimentichiamo inoltre che, secondo la LAV, dal 1998 al 2020 nel mondo dell'ippica sono state denunciate 4.039 persone, sono stati sequestrati 1.352 cavalli e, solo nel 2020, sono stati registrati 58 arresti.

Quindi perché non parlare, invece di legalità? Un termine su cui la maggioranza di governo ha basato la propria campagna elettorale. Perché, di fronte alla complessa situazione che sta vivendo il Trentino, non parlare di progetti di coesistenza, di formazione della cittadinanza alla convivenza con le specie e di comunicazione efficace, basata sui dati scientifici, piuttosto che sulle voci di paese.

Perché, invece di lottare contro l'inesorabile svuotarsi degli ippodromi, non provare a superare la visione degli animali come strumenti, oggetti che forniscono un guadagno economico e, evidentemente, anche un tornaconto politico.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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