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7 Novembre 2022
11:19

Il lupo torna in Polesine e nasce l’osservatorio locale del Wwf

Nel maggio del 2021 il lupo è stato avvistato anche in Polesine, un ambiente molto particolare in cui il suo arrivo non era atteso. Il WWF ha avviato un osservatorio, con l'obiettivo di diffondere informazioni corrette riguardo la specie.

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Il Polesine è il luogo in cui i fiumi Po e Adige incontrano il mare Adriatico in un alternarsi graduale di terre e acqua che si confondono nella più vasta zona umida d'Italia, riconosciuta nel 2015 come Riserva della Biosfera dall'Unesco. Qui la biodiversità è ricchissima e, tra mare, isolotti e fiumi, si possono trovare oltre 350 specie di uccelli e decine di specie acquatiche, alcune delle quali impossibili da osservare altrove.

Anche questo ambiente, che coincide con la Provincia di Rovigo, è stato interessato negli ultimi anni dal ritorno del lupo (Canis lupus italicus), avvistato per la prima volta nel maggio del 2021.

Con l'obiettivo di aumentare la conoscenza riguardo i comportamenti della specie e diffondere informazioni corrette sulle sue abitudini, il Wwf di Rovigo ha dato il via al progetto "Osservatorio Lupi Polesine", che si va ad unire agli altri 11 progetti simili, dalla Puglia all'Emilia Romagna, portati avanti dall'associazione nel nostro paese.

«Abbiamo iniziato a monitorare i movimenti del lupo lo scorso gennaio con l'ausilio di foto trappole e analizzando impronte ed escrementi – spiega a Kodami Luca Zennaro, coordinatore del progetto – Pochi giorni fa abbiamo presentato i primi risultati che ne confermano la presenza e nel prossimo futuro ci dedicheremo alla divulgazione dei dati, producendo e distribuendo materiale informativo. Inoltre stiamo organizzando eventi di informazione e sensibilizzazione in presenza di esperti del settore, grazie ai quali gli abitanti della zona potranno conoscere la biologia, l'ecologia della specie e il suo ruolo nell'ecosistema».

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©WWF – Rovigo

Tutti i dati raccolti nell'ambito di questo progetto, vengono condivisi con il responsabile scientifico di riferimento e raccolti in un database nazionale gestito dalla Direzione Conservazione del WWF Italia.

L'arrivo del lupo in Polesine: «Una novità inaspettata»

Il primo avvistamento certo in Polesine risale solo al mese di maggio del 2021, quando, nel Comune di Castelguglielmo a pochi chilometri da Rovigo,  sul ciglio della superstrada che collega Rovigo con Verona, venne rinvenuto un esemplare di lupo investito. Le indagini sul corpo dell'animale permisero di determinare che si trattava di un soggetto proveniente dalla Lessinia, dove la specie si è installata da ormai più di 10 anni.

La sua presenza in questa zona, invece, è una novità e i dati che arrivano dal litorale del Polesine, infatti, non sono rientrati nel monitoraggio promosso da ISPRA che, lo scorso anno, ha permesso di conoscere uno spaccato della diffusione e dell’andamento delle popolazioni di lupo nel nostro paese.

«Questo fenomeno è frutto della naturale espansione della specie, che qui mancava da quasi due secoli – spiega Zennaro – Non abbiamo riferimenti storici certi, ma la sua recente comparsa è un fatto inaspettato che ci insegna ancora una volta quanto plastico e adattabile sia questo fantastico animale».

Dal punto di vista ambientale, infatti, la Provincia di Rovigo è estremamente diversa da ciò che il lupo ha affrontato durante l'ampliamento del suo areale nella nostra Penisola.

«Il nostro è un territorio prevalentemente agricolo, dove non è diffusa la zootecnia ed è certamente un bene per la convivenza, che altrove viene complicata proprio da questo aspetto – spiega Zennaro – Il possibile punto di incontro della specie con l'uomo, però, potrebbe riguardare invece le attività come la caccia o la custodia degli animali domestici. In ogni caso, anche in questo ambito, non abbiamo notizia di episodi critici».

Diffondendosi in questo territorio, però, il lupo dovrà fare i conti con un ambiente sprovvisto di ripari naturali e, soprattutto, contraddistinto anche da una forte presenza antropica: «La mancanza di vegetazione nei mesi invernali e la fitta rete di comunicazione ferroviaria e stradale lo rendono potenzialmente più visibile. Fino ad ora, però, è riuscito a mantenere l'elusività che lo contraddistingue», spiega Zennaro.

La forte presenza umana, inoltre, favorisce un ulteriore fattore che, secondo il responsabile dell'Osservatorio Lupi Polesine va analizzato: «Noi esseri umani siamo sempre di più e ci muoviamo giorno e notte muniti dei nostri smartphone. Un eventuale avvistamento ha quindi una velocissima diffusione, capace di amplificare enormemente la percezione sociale della presenza di questa specie – e conclude – Per tutti questi motivi, c’è bisogno di divulgare il più possibile un’informazione corretta che riporti ad una dimensione reale i sentimenti di paura infondata e di spontanea avversione».

In caso di avvistamento di lupo in Polesine si può contattare il WWF per e mail all'indirizzo polesine@osservatoriolupi.it, oppure tramite Whatsapp al numero 351 7907783

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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