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Il furto dei cigni a Parigi è in realtà un salvataggio: cosa è successo

Circola sul web la storia di un cigno rapito in un parco di Parigi per essere venduto al mercato nero. Testimoni che assistono al prelievo dell'animale, la polizia che apre un'inchiesta, i presunti rapitori che non si trovano. Ma la realtà è un'altra: nessun cigno, nessun furto, soltanto un salvataggio non segnalato.

12 Gennaio 2022
17:19
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Un cigno rapito in uno dei luoghi più incantati di Parigi una domenica mattina sotto gli occhi di alcuni testimoni, una coppia di incensurati irrintracciabile, l’ombra del mercato nero, lo sconforto delle istituzioni.

Non è la trama di un noir francese, ma la storia di un grande equivoco nato tra gli stagni del Bois de Boulogne, il grande bosco a ovest di Parigi, non lontano dalla Torre Eiffel. Nessun furto: soltanto un salvataggio con qualche evidente difetto di comunicazione. Ma andiamo con ordine.

È la mattina del 9 gennaio, una domenica nuvolosa a Parigi. Una Renault Captur arriva nei pressi dello stagno Saint-James, popolato da cigni. Una coppia scende dalla macchina, immobilizza un cigno, lo carica nel portabagagli e scappa, tutto sotto l’occhio di attoniti testimoni. Una di loro capisce la gravità dell’accaduto, annota la targa, denuncia l’accaduto alla polizia che apre subito un’inchiesta e identifica i proprietari della macchina: una coppia residente a Neuilly-sur-Seine, uno dei quartieri residenziali più costosi di tutta la Francia.

I sospetti si aggravano quando i militari, rintracciata la loro abitazione, non trovano nessuno in casa. Il giorno successivo, lunedì 10 gennaio, le istituzioni parigine facevano sapere che l’animale non era ancora stato recuperato. Fin qui, la storia che circola sul web in queste ore.

Ma nel pomeriggio del lunedì, la svolta: le stesse istituzioni della capitale francese, come racconta Le Parisien, riferiscono che non si è trattato di furto di un cigno, ma di un salvataggio “legittimo” di un’oca da parte della STOV, società di protezione degli uccelli della città, della quale i due “sospettati” fanno parte. Il grandissimo equivoco, spiega il giornale francese, nasce dalla mancata comunicazione da parte della coppia dell’imminente operazione di salvataggio.

Nonostante questa storia abbia un lieto fine, le forze dell’ordine francesi hanno già avuto a che fare con furti di questo genere. Nella capitale francese, infatti, sarebbe in piedi un vero e proprio traffico di cigni, prelevati da stagni pubblici e privati e venduti sul web. Una problematica, quella del traffico illecito di animali, che è in continua crescita anche in Italia, come ha evidenziato un webinar dello scorso novembre organizzato da LAV e Carabinieri.

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