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9 Maggio 2024
15:21

Il cane Milo ucciso da un altro cane, l’appello di Chiara Ariu: «Non deve più succedere»

Il cane Milo è stato ferito e ucciso da un altro cane di taglia grande mentre passeggiava con la sua umana di riferimento, Chiara Ariu. Immediato il sostegno della community dopo il tragico episodio.

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Il cane Milo, un Jack Russell, è stato ferito e ucciso da un altro cane di taglia grande mentre passeggiava con la sua umana di riferimento, Chiara Ariu, 25enne bresciana nota sui social per la divulgazione del mondo della cinofilia.

La giovane ha raccontato tramite post e storie quello che è accaduto lunedì 6 maggio spiegando come Milo sia stato aggredito da un altro cane di circa 50 chili lasciato libero dal suo umano. «Queste cose non devono più succedere», ha detto in queste ore. Immediata la risposta della community che ha condiviso l'appello alla responsabilità lanciato da Ariu a poche ore dalla morte del cagnolino: #giustiziapermilo.

Milo e Chiara erano ormai entrati nella quotidianità di tantissime persone che avevano imparato a conoscerne la storia. Il cane era stato vittima del traffico illegale di cuccioli dall'est Europa, e una volta giunto in Italia era stato abbandonato da chi lo aveva acquistato. I Jack Russell sono cani piccoli, molto ostinati e con un carattere forte, tratti che non si sposano con un ingresso in famiglia non consapevole. Milo, infatti, come racconta Chiara, aveva trascorso l'infanzia legato ad una catena in un bosco.

Il momento in cui si sono incontrati però ha cambiato le vite di entrambi, e non solo del cane. La giovane bresciana infatti si è avvicinata alla necessità di comprendere l'individualità del suo compagno animale e anche le esigenze della sua specie: «Non avevo le giuste informazioni, non avevo la giusta lettura e non avevo le giuste abilità per poterti guidare nella giusta via. Nonostante ciò mi hai insegnato tanto».

Crescendo insieme, Chiara ha iniziato a fare divulgazione sulle piattaforme social, e soprattutto a diventare un'umana di riferimento consapevole delle necessità del suo cane: «Abbiamo fatto grandi passi insieme. Questo non significa che non abbiamo ancora tante difficoltà da superare. Non sei il cane perfetto e probabilmente non lo sarai mai. Non è questo il mio obbiettivo, non mi interessa che tu sia perfetto. Ho imparato ad amarti così come sei».

Secondo il racconto di Ariu, il cane che ha tolto la vita a Milo era libero dal guinzaglio. La legge stabilisce dove e quando il cane può stare senza guinzaglio: in particolare, sono le ordinanze del Ministero della Salute a prevedere di «utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a 1,50 metri durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni». Questo però non significa che i cani non possano mai muoversi liberamente, infatti esistono dei luoghi dove passeggiare con il cane senza guinzaglio, anche se sono ancora pochi.

L'importante, in questi casi è il rispetto della legge insieme alla corretta gestione del cane. La mole e la razza non sono validi indice della pericolosità di un animale, a fare la differenza è ben altro, come aveva spiegato l'istruttore cinofilo esperto Luca Spennacchio: «La superficialità e la mancanza di responsabilità sono e saranno sempre la causa di gravissimi incidenti che si sarebbero potuti evitare. Il margine d'errore con cani mal gestiti è prossimo allo zero».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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