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5 Dicembre 2022
13:46

Il cane domestico più antico d’Europa ritrovato in Spagna

Da un nuovo scavo è emerso l'esemplare più antico che sia mai stato trovato nel nostro continente, fornendo un nuovo spaccato sull'evoluzione dei nostri fidi amici di 17.000 anni fa.

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In apparenza sembrano comuni reperti fossili, che ad un occhio inesperto varrebbero poca cosa, rispetto ad altri ritrovamenti effettuati presso i Pirenei. In realtà l'omero protagonista dello studio del team di Human Evolutionary Biology dell'Università dei Paesi Baschi è probabilmente uno dei ritrovamenti più significativi che la storia recente della paleontologia spagnola ed europea ricordi, in quanto capace di aggiungere elementi preziosi sulla ricostruzione della coevoluzione della nostra specie con quella dei nostri fidati cani domestici.

L'osso, per quanto non si presenti in ottime condizioni, conserva tutte le caratteristiche principali che permettono agli studiosi di carpirne buona parte delle informazioni necessarie per identificare la specie. E per quanto il dibattito accademico sul fossile sia stato temporaneamente diretto – per quasi 40 anni – verso l'errata identificazione con un dhole (Cuon alpinus), un canide lupino dell'Asia Centrale, oggi estinto in Europa, gli studi genetici effettuati attraverso l'uso del DNA antico e nuovi confronti con altri reperti presentati nello studio hanno permesso di identificare correttamente l'animale come il più vecchio cane già domestico scoperto del nostro continente.

Gli scienziati lo hanno chiamato Erralla, dal nome della grotta in cui venne effettuato il ritrovamento nel 1985. L'esemplare visse nel periodo magdaleniano del Paleolitico superiore, qualche centinaio di generazione dopo la comparsa dei primi lupi/cani che cominciarono a seguire in Europa gli esseri umani nei loro vagabondaggi, al termine dell'era glaciale.

Dal tempo della scoperta, il fossile ha subito diverse serie di indagini scientifiche, da quelle morfologiche, a quelle radiometriche e genetiche, ma è stato solo grazie all'ultimo intervento del professor Conchi de la Rùa, che guida il team di Human Evolutionary Biology, se oggi abbiamo finalmente la conferma che Erralla sia l'esemplare più antico identificato come Canis lupus familiaris in Europa.

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Omero di Erralla

Il problema della dimensione temporale della domesticazione 

I dati mitocondriali hanno permesso di confrontare Erralla con i pochi resti di cani confermati che disponiamo nella regione, per quanto l'origine geografica e temporale dell'addomesticamento del cane probabilmente risalga altrove e ad un periodo ancora precedente. Tale analisi però ci permette di realizzare il periodo storico in cui cani e esseri umani cominciarono ad esplorare l'Europa, sapendo che la Penisola Iberica rappresenta probabilmente l'estremo di un'espansione euroasiatica o uno dei rifugi glaciali (noto come rifugio franco-cantabrico) in cui le due specie sono state costrette a convivere.

Da questo studio risalta la notizia che Erralla condivide l'aplogruppo mitocondriale C con gli altri cani dell'epoca magdaleniana analizzati fino ad oggi in Europa. Questo ci permette di sapere che probabilmente Erralla era uno dei progenitori dei cani che successivamente sarebbero vissuti nel continente. Presumendo inoltre che l'ultimo massimo glaciale, avvenuto in Europa circa 30-22.000 anni fa, sia stato il periodo in cui lupi e esseri umani iniziarono un percorso di coevoluzione, è logico presupporre che la comparsa dei primi veri cani risalga a quel periodo. Questo conferma ulteriormente il dato che Erralla rappresenti in definitiva il più antico esemplare moderno (di cui purtroppo disponiamo poche ossa) scoperto in Europa… se non di tutto il mondo.

«Questo ritrovamento prova che questo aplogruppo esisteva in Europa almeno dal Magdaleniano inferiore, durante il Dryas inferiore, e ci portano a considerare una possibile domesticazione del lupo più antica di quanto proposto finora, almeno nell'Europa occidentale» sottolinea alla fine del suo articolo Conchi de la Rùa. «Il presente studio sul cane Erralla può contribuire così alla definitiva risoluzione del dibattito sulla data di origine della domesticazione del lupo, dal momento che non vi è accordo tra i risultati della paleogenetica e le conclusioni dedotte dai dati genetici dei canidi moderni».

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Mappa dei ritrovamenti fossili di canidi in Europa

Il dibattito della domesticazione delle due specie è molto combattuto. Secondo alcuni, il processo sarebbe avvenuto circa diecimila anni fa, grazie alla vicinanza venutasi a creare fra i lupi e i primi insediamenti umani. La domesticazione nel lupo sarebbe stata inoltre favorita da due mutazioni in un gene, secondo un altro studio pubblicato su Nature.

Altri scienziati ritengono invece che l'evento sia avvenuto circa 40.000 anni fa. Fra queste due fazioni, l'analisi di Erralla si pone a metà, ma ci permette comunque di anticipare di parecchi millenni la comparsa dei primi cani moderni. Futuri scavi probabilmente potranno limare ulteriormente il periodo storico in cui l'uomo riuscì a indurre sufficiente fiducia nel lupo, tanto da permettergli di inserirsi nelle sue comunità. Migliaia di anni dopo però, consapevoli del rapporto di questa stramba alleanza fra queste due specie, non possiamo non gioirne, ricordandoci sempre cosa abbia significato per noi e per loro divenire parte di un'unica grande famiglia allargata, tra diritti acquisiti e doveri da rispettare.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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