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27 Settembre 2021
13:35

I pipistrelli vampiro mangiano insieme agli amici

Un nuovo studio, pubblicato recentemente su Plos One, ha dimostrato che i pipistrelli vampiro (Desmodus rotundus) che interagiscono di più e per più tempo nei posatoi si incontrano anche nei luoghi d'alimentazione durante la caccia notturna. Questa cooperazione può essere vantaggiosa per diversi motivi.

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I pipistrelli sono animali affascinanti non solo per le loro capacità di ecolocazione, ossia l'orientamento e la percezione degli oggetti sulla base degli echi prodotti dagli ultrasuoni, ma anche per altri interessanti comportamenti.

Tra le varie specie, ce n'è una particolarmente intrigante: Desmodus rotundus, anche chiamato pipistrello vampiro, e la motivazione è presto detta. Questa specie si alimenta del sangue prodotto dalle ferite di alcuni animali , comportamento che è stato proposto in passato come esempio di altruismo reciproco. È stato visto che quando gli individui non riuscivano a procacciarsi l'alimento altri accorrevano in loro aiuto, letteralmente rigurgitando il sangue nella loro bocca e non facendoli così morire. Questo comportamento risultava vantaggioso nel momento in cui veniva ricambiato dall'altro, quando il precedente aiutante aveva passato una nottata sfortunata.

Una nuova ricerca, pubblicata recentemente su Plos Biology, ha voluto verificare se le relazioni di amicizia che si formano nei posatoi, dove i pipistrelli vampiro si riuniscono per riposare, hanno ripercussioni anche sulla loro attività all'esterno, come ad esempio nella ricerca e nella condivisone del cibo.

Lo studio: i pipistrelli amici si incontrano durante il pasto?

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Le ipotesi testate dai ricercatori  ©Ripperger, S. P., & Carter, G. G. (2021). Social foraging in vampire bats is predicted by long–term cooperative relationships. bioRxiv.

I ricercatori hanno studiato 27 femmine adulte di pipistrello vampiro che sono state catturate in natura, segnate e rilasciate. A queste si sono aggiunte altre 23 femmine che avevano passato un periodo di 21 mesi in cattività e che sono state anch'esse segnate e rilasciate nel posatoio.

Il team ha provvisto gli esemplari di alcuni sensori di prossimità, necessari per avere informazioni sulle interazioni diadiche tra gli individui e la loro durata per capire così chi era più amico di chi. Hanno poi visto se quelli che formavano i legami più stretti partivano insieme dal posatoio di notte per andare a cacciare insieme o se si incontravano direttamente sul posto. I risultati sono stati molto interessanti: le femmine lasciavano da sole il posatoio ma poi alcune di queste si incontravano nella zona di alimentazione, rappresentata in questo caso da una vacca da cui succhiavano il sangue dalle ferite. Questi incontri erano più probabili tra individui che passavano più tempo insieme nel posatoio o erano parenti o ancora avevano spesso condiviso il cibo in cattività. Inoltre, hanno anche registrato delle nuove vocalizzazioni, effettuate dai pipistrelli intenti a mangiare, simili ai richiami di contatto utilizzati per riconoscere e trovare i partner preferiti.

Un pipistrello che beve il sangue dal collo di una mucca e viene poi raggiunto da un altro
©Ripperger, S. P., & Carter, G. G. (2021). Social foraging in vampire bats is predicted
by long-term cooperative relationships. bioRxiv.

Se siamo amici mangiamo insieme

Il team suggerisce che mangiare insieme agli amici per questi pipistrelli può avere così dei vantaggi rispetto a farlo con uno sconosciuto o da soli: in questo modo infatti si possono acquisire delle informazioni su dove è meglio nutrirsi, come ad esempio delle ferite aperte, evitando quindi di dover mordere per causare un taglio all'animale. Inoltre, una singola ferita può dar da mangiare a più esemplari e questo potrebbe essere vantaggioso soprattutto per chi è più bravo nell'alimentarsi che, concedendo agli altri di mangiare dalla stessa ferita, riduce la probabilità di dover poi rigurgitare il sangue a chi non è riuscito a procurarselo. Infine, mangiare insieme può anche essere utile per difendere il cibo, così come avviene ad esempio nei corvi, e la produzione di vocalizzazioni durante l'alimentazione suggerisce che per loro è importante interagire e comunicare durante i pasti.

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