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16 Novembre 2022
15:20

I pavoni di Punta Marina non si spostano, la volontaria: «L’assessore ritiri il bando»

L'affaire pavoni sta prendendo sempre più piede a Punta Marina Terme, piccola frazione in provincia di Ravenna da quando il sindaco ha lanciato l’avviso pubblico per manifestazione di interesse per cattura e delocalizzazione dei volatili.

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Non si ferma la mobilitazione degli animalisti per i pavoni di Punta Marina Terme, piccola frazione in provincia di Ravenna, che il Comune ha deciso di spostare dal parco perché è troppo frequente la loro presenza sulle strade del litorale.

Ma la decisione non sembra trovare il consenso né delle associazioni a difesa degli animali, C.L.A.M.A. ODV Ravenna nello specifico, né dei cittadini, né addirittura dei turisti che animano la cittadina d'estate, i quali da qualche giorno stanno inondando l’amministrazione di mail in cui minacciano di dichiarare il boicottaggio turistico nel caso che i volatili venissero davvero trasferiti.

Il dibattito, intanto, in paese prosegue, animato ulteriormente da alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore ai diritti degli animali, Igor Gallonetto, secondo cui l’intento dell’avviso pubblico per manifestazione di interesse per cattura e delocalizzazione dei volatili «è quello di far sì che i pavoni vivano liberi nel luogo migliore per loro, che non è in mezzo alla strada ma dev’essere un luogo verde».

Ma le cose non tornerebbero: per CLAMA le parole dell’assessore, «cercherebbero soltanto di confondere nuovamente le carte e di nascondere sotto definizioni fumose la vera destinazione dei bellissimi animali».

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Infatti, ci dice una volontaria dell'organizzazione «cosa c’è di più verde di un pineta? Non si capisce quale altro spazio sarebbe migliore per loro. Di certo non quelli a cui pensa l’assessore, visto che si tratterebbe di allevatori che in ogni caso, se non abitano su un eremo, sarebbero comunque vicini a qualche strada dove i pavoni potrebbero rifinire e, inoltre, come c’è scritto sull’avviso, per proporsi viene richiesta esperienza in ambito di allevamenti ornamentali e avicoli, quindi altroché benessere animale».

Oltretutto, ironizza sempre la volontaria «sono circa una trentina questi pavoni, quindi non una quantità folle. Ma anche sul numero la confusione regna sovrana. Infatti, non si comprende cosa intenda fare il Comune. Perché nell'avviso si legge che il provvedimento prevede sia  «la cattura incruenta del maggior numero di individui possibile», sia che «l’obiettivo è rimuovere dall’area urbana solo alcune decine di individui». Allora o l’una o l’altra. Tutti o qualche decina? E a quelli che rimangono forniscono un corso di educazione stradale?».

E poi, aggiunge ancora «non è che i pavoni soggiornino sulla strada come i bagnanti all’happy hour, la attraversano saltuariamente». Le contestazioni al momento non hanno avuto risposta: «Ma no, figuriamoci, reazioni non ne sono arrivate, ma di solito non arrivano mai, quindi non siamo affatto sorpresi. Noi continueremo a portare avanti la nostra piccola battaglia che riteniamo giusta, così come la ritiene giusta la maggior parte dei cittadini. Non solo, perché ci sono turisti, che ormai vengono qui da diversi anni, che hanno addirittura fatto intendere che non verranno più se i pavoni verranno trasferiti».

«Peraltro ripeto, tutto questo caos per cosa? La nostra è una cittadina di mare: d’estate le strade sono affollate e quindi la fuoriuscita di un pavone sul litorale non è affatto la norma. D’inverno c’è il deserto, quindi, anche se qualcuno di loro esce sulla strada non succede nulla. È chiaro, l’amministrazione se ne dovrebbe occupare, ma probabilmente è meglio affidarli a un privato. Io capisco che a qualcuno possano dare fastidio, ma dare il contentino a queste poche persone, andando contro la maggioranza che i pavoni li vuole lì, non ci sembra la decisione corretta».

Ma la polemica continua: «Noi andremo avanti. La nostra richiesta è che si trovi un qualunque motivo per ritirare la determina. Di soluzioni alternative ce ne sono diverse: se a qualcuno i pavoni danno fastidio perché possono sporcare, che il Comune pulisca più le strade; se rompono qualcosa che il Comune rimborsi i danni causati.  Solo così, l'istituzione darebbe una vera dimostrazione di interesse per gli animali e di rispetto per loro. Non di certo destinandoli a privati o in allevamenti con voliere».

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Simona Sirianni
Giornalista
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