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27 Ottobre 2022
15:47

I gatti nell’arte: 10 opere su tela con il gatto protagonista

I gatti hanno incantato e ispirato artisti di ogni genere nel corso dei secoli, tra cui celebri pittori come Leonardo da Vinci, Picasso e Matisse. Ecco alcuni esempi di opere d'arte con gatti protagonisti.

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"Gli amanti di mia moglie" di Carl Kahler

I gatti hanno incantato ed ispirato artisti di ogni genere, come scrittori, poeti e anche pittori. E questo è accaduto incessantemente, nel corso dei secoli, da quelli più bui (come nel Medioevo in cui i gatti venivano associati al satanismo) a quelli più illuminati del Rinascimento fino ai giorni nostri.

Il fascino misterioso del gatto sembra essere una costante, in tutte le sue sfaccettature: da quelle più domestiche e conviviali a quelle più istintive. Vediamo alcuni esempi di opere d'arte con gatti protagonisti.

Studio per la Madonna del gatto, Leonardo da Vinci

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"Studio per la Madonna del gatto" di Leonardo da Vinci

Non si tratta di un vero e proprio quadro ma di un’anticipazione di esso: Leonardo infatti fece dei disegni di preparazione per un dipinto che poi non è mai stato ritrovato. Diverse sono le teorie, tra chi sostiene che l’opera sia andata perduta e chi crede che in realtà non sia mai stata compiuta.

Restano comunque questi disegni, alcuni conservati al British Museum altri al Gabinetto dei disegni e delle stampe a Firenze, in cui Leonardo raffigura la Madonna con il Bambino che tiene un gatto in braccio.

Ma la bellezza di questi disegni lo si percepisce ancora di più se ci soffermiamo a pensare al periodo storico nel quale furono realizzati: era il 1233 quando Papa Gregorio IX promulgò la bolla papale nella quale sosteneva che i gatti neri fossero espressione demoniaca. Questa credenza purtroppo rimase in vita anche nei secoli successivi, durante il medio evo e il periodo dell’Inquisizione dove donne che vivevano con i loro gatti venivano bruciate sul rogo.

Se pensiamo a tutto ciò quest’opera riesce a trasmetterci lo spirito libero, ribelle e anticonformista di questo artista geniale che sfidò l’ira papale mettendo il gatto addirittura in braccio al bambino Gesù.

Cena di Emmaus, Jacopo da Ponte

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"Cena di Emmaus" di Jacopo Da Ponte (Fonte: Wikimedia Commons)

Jacopo da Ponte era un artista esponente della pittura veneta. La sua “Cena di Emmaus” gli fu commissionata nel 1537 dall’arciprete di Cittadella per collocarla sull’altare maggiore del Duomo della città. Oggi è stata spostata nella sagrestia del Duomo di Cittadella ed è lì che è possibile ammirarla: il tema eucaristico è al centro dell’opera e la definisce, ma ben visibile ai piedi della tavola con i commensali ci sono raffigurati due animali, tra cui un gatto bianco e grigio che fa capolino.

L’Annunciazione, Lorenzo Lotto

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"L’annunciazione" di Lorenzo Lotto

Anche questa è un’opera di un artista, Lorenzo Lotto, che ha subito molti influssi dalla pittura veneta. Questo olio su tela è attualmente conservato al Museo civico di Villa Collaredo, a Recanati.

Il tema trattato è quello dell’Annunciazione ma realizzato in modo insolito. Siamo nella stanza da letto della Vergine che, alla presenza dell’Angelo, si presenta con un’espressività inconsueta, volgendosi direttamente allo spettatore e dando le spalle a tutto il resto.

Colpisce anche l’attenzione dedicata ai dettagli della stanza, all’arredo, e anche alla presenza del gatto, in questo caso al centro della scena, che fugge spaventato inarcando la schiena come a simbolizzare la sconfitta del male dopo l’arrivo del bene, ovvero di Dio.

Madonna della gatta, Federico Barocci

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"La Madonna della gatta" di Federico Barocci (Fonte: Uffizi)

In questo quadro di Federico Barocci è raffigurata Maria intenta a cullare Gesù e a leggere un libro di preghiere. Nel frattempo Santa Elisabetta, insieme al piccolo Giovanni e all’anziano Zaccaria, stanno giungendo per omaggiare il nuovo arrivato. Nel quadro è presente anche San Giuseppe e, al centro della scena, un gatto, accoccolato sui lembi del vestito della Madonna. La presenza felina, così morbida e rassicurante contribuisce in modo sostanziale a creare un’atmosfera domestica e familiare che caratterizza questo quadro.

Questa opera è stata a lungo esposta agli Uffizi, adesso invece è possibile ammirarla alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, sempre a Firenze, nella sala dell’Iliade.

Bambina con gatto, Renoir

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"Bambina con gatto" di Renoir

Pierre-Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti dell’espressionismo, ritrasse verso la fine dell’ottocento una giovanissima ragazza, Julie Manet, mentre stringe tra le sue braccia un gatto: la ragazza guarda senza timidezza lo spettatore, mentre il micio sembra bearsi di quel contatto umano.

La curiosità è che quella bambina, come si evince dal cognome, è la nipote di Édouard Manet, anch'egli noto pittore espressionista francese fratello di Eugène Manet, padre della fanciulla.

Da grande Julie diventerà anch’essa una pittrice molto dotata ed esperta in opere d’arte.

Ragazza con gatto nero in braccio, Giovanni Boldini

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"Ragazza con gatto nero in braccio" di Giovanni Boldini

Un’altra opera con una giovane donna e il suo gatto come protagonisti è la “Ragazza con gatto nero in braccio” di Giovanni Boldini. Boldini fu un pittore italiano, trasferitosi poi a Parigi, grandissimo amico di uno ra i pittori più influenti della sua generazione: Edgar Degas.

La maggior parte delle opere di Boldini furono ritratti, come questo famosissimo olio su tela che fu venduto nel maggio del 1998 all’asta per 180mila dollari ad un privato. Anche in questo caso la protagonista del quadro stringe a sé un gatto.

Gli amanti di mia moglie, Carl Kahler

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"Gli amanti di mia moglie" di Carl Kahler (dettaglio)

È conosciuto come il più grande quadro di gatti mai esistito (le sue dimensioni sono 77,8 × 258,4 cm) ed è stato realizzato alla fine dell’ottocento da Carl Kahler. Kahler incontrò nel 1890 in California una milionaria filantropa, Catherine Kate Birdsall Johnson, amante dei gatti tanto da ospitarne 42 nella sua casa estiva.

Fu lei a commissionare a Kahler un quadro in cui tutti i gatti fossero rappresentati. L'artista passò dunque diversi mesi a studiare ogni singolo gatto e le sue abitudini. Il nome del quadro, affettuoso e ironico al tempo stesso, pare sia stato dato dal marito della donna: “Gli amanti di mia moglie”, sono così definiti i felini ritratti nel quadro.

Anche la storia che il quadro ebbe nel corso del tempo è molto particolare: dopo la morte dei signori Johnson il quadro fu venduto ad un acquirente privato a San Francisco. La casa che ospitava il quadro fu totalmente distrutta nel terremoto del 1906 ma miracolosamente il quadro rimase intatto. Nel 2015 è stato recentemente venduto all’asta ad un privato per la cifra di 826mila dollori. L’anno successivo è stato prestato al Portland Art Museum per promuovere un evento benefico a favore delle adozioni dei gatti abbandonati.

Gatto che cattura uccello, Pablo Picasso

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"Gatto che cattura uccello," di Pablo Picasso

Picasso non ha mai nascosto di amare molto l’aspetto del gatto come animale predatore, più che come compagno sonnacchioso da salotto.

Nel quadro “Gatto che cattura uccello” questo amore per la felinità appare in tutta la sua spregiudicatezza: il gatto infatti, assoluto protagonista del quadro ha appena catturato una preda, un uccello appunto, e sono ben visibili i canini, gli artigli delle zampe così come lo sguardo ben poco rassicurante.

Una rappresentazione diversa da quelle viste fino ad ora dunque, in cui il gatto è raffigurato nella sua animalità, talvolta anche crudele (ben visibile è la ferita inflitta al povero uccello) ma più attinente alla sua vera natura.

Gatto e uccello, Paul Klee

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Gatto e uccello" di Paul Klee"

Anche Paul Klee, esponente di spicco dell’astrattismo, sceglie il gatto e un uccello come tema di un suo quadro famosissimo. La realizzazione però è estremamente diversa da quella di Picasso. Il suo è un quadro molto più rassicurante, anche nella tavolozza cromatica, e la sua preda, l’uccello, è quasi sognata.

Una precisa scelta stilistica certo ma forse anche segnata dal suo grande amore per i gatti che l’hanno accompagnato nella sua casa per tutto il corso della sua vita.

Gatto e pesci rossi, Henri Matisse

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Un altro artista estremamente amante dei gatti fu sicuramente Henri Matisse. Se ne circondò per tutta la sua vita e amava sia raffigurarli nelle sue opere che coccolarli e prendersene cura durante la sua vita privata. Due di loro sono diventati particolarmente famosi in quanto protagonisti di molte delle sue tele: Minouche e Coussi.

In questo quadro nello specifico si osserva un gatto intento a giocare o catturare dei pesci rossi. Il contesto è domestico e il quadro ricco di vivacità.

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Elena Angeli
Esperta nella relazione gatto-uomo
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