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1 Gennaio 2024
9:54

I gatti domestici sono un pericolo per le specie autoctone di Tenerife

I gatti domestici a Tenerife, Isole Canarie, dal 1986 hanno cambiato drasticamente la loro dieta, con un aumento nella predazione su rettili e uccelli autoctoni. Hanno così causato gravi danni alla biodiversità locale.

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I gatti domestici, diffusi su numerose isole in tutto il mondo, costituiscono una delle principali minacce per la fauna autoctona. A Tenerife, nelle Isole Canarie, questi felini si alimentano principalmente di conigli, roditori, uccelli e rettili autoctoni. Tuttavia, una nuova ricerca indica che dal 1986 i gatti rinselvatichiti e liberi dell'isola hanno subito un significativo cambiamento nella loro dieta, sollevando preoccupazioni per il futuro di molte specie autoctone. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Mammal Research.

Le Isole Canarie, situate nell'Oceano Atlantico settentrionale al largo delle coste del Marocco e del Sahara occidentale, costituiscono un arcipelago vulcanico composto da sette isole principali e numerose isole minori. Tenerife, la più grande, ospita una varietà di ambienti, tra cui coste sabbiose, foreste nebbiose, pinete e, alle altitudini più elevate, macchia alpina. Le condizioni climatiche estreme e la presenza diffusa dei gatti domestici liberi mettono a rischio molte specie endemiche, contribuendo al loro status di notevole pericolo.

Uno studio condotto nel 2021 nella regione costiera meridionale di Tenerife, precisamente nella zona di Montaña de Guaza, ha rivelato sostanziali mutamenti nelle preferenze alimentari dei gatti rispetto a 15 anni prima. Gli escrementi analizzati evidenziavano un incremento nel consumo di rettili e di uccelli autoctoni, mentre si registrava una diminuzione nel consumo di conigli. In questa nuova ricerca, il team di ricercatori ha voluto verificare se i gatti presenti in altre aree dell'isola avessero attraversato un cambiamento simile nella loro dieta nel corso di 35 anni. Nel 2021, in particolare, hanno concentrato i loro sforzi nel Parco Nazionale del Teide, un ambiente ricco di macchia alpina, analizzando 301 campioni di escrementi.

Dall'analisi dei risultati, purtroppo sono emerse cattive notizie. Nel 1986, i conigli rappresentavano il 73% della biomassa negli escrementi dei gatti, ma nel 2021 questa percentuale è scesa al 53,9% a causa della ridotta disponibilità di conigli, probabilmente derivante dell'epidemia del virus della malattia emorragica (RHDV e la sua nuova variante, RHDV2). In parole semplici, questo vuol dire che nel 2021 i gatti hanno consumato solo circa la metà dei conigli rispetto al 1986. L'aumento della predazione su rettili e uccelli autoctoni da parte dei gatti è stato, quindi, inevitabile. Stimando un gatto per chilometro quadrato nei 190 km quadrati complessivi del Parco Nazionale del Teide, i ricercatori hanno calcolato che ogni gatto consuma circa 1.356 vertebrati all'anno, cifra che include 29 uccelli, 197 conigli e 875 rettili.

Dati di questo tipo sono estremamente preoccupati in quanto dimostrano che i gatti presenti nel Parco Nazionale del Teide consumano specie autoctone, come uccelli e rettili, a un ritmo costante che rappresenta circa due terzi del loro totale consumo alimentare. Ciò, affermano i ricercatori, sottolinea l'urgente necessità di effettuare azioni di gestione e conservazione specifiche per questa zona al fine di preservare la biodiversità locale e salvaguardare i servizi ecosistemici compiuti dalle specie predate. Tra le prede preferite dei gatti, infatti, rientrano la lucertola di Tenerife (Gallotia galloti) e il merlo dal collare (Turdus torquatus), essenziali in quanto dispersori di semi di cedro a breve e lunga distanza in questa zona.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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