«I fucili stanno arrivando in città», il video della campagna LAV per bloccare la Legge Caccia Selvaggia

«Ogni luogo diventerà terreno di caccia» è il messaggio lanciato dalla LAV per la campagna contro l'emendamento "caccia selvaggia". L'associazione ha lanciato un video in cui promuove la raccolta firme rivolta ai cittadini per fermare la nuova legge che autorizza la caccia in città e aree protette. «Azzerato il contributo scientifico e a rischio anche la sicurezza dei cittadini», spiega a Kodami Massimo Vitturi.

29 Marzo 2023
14:00
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Con l'approvazione dell'emendamento ribattezzato "caccia selvaggia" il Governo ha aperto le porte delle città a doppiette e cacciatori. Il provvedimento, voluto dal partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prevede di fatto la possibilità di sparare agli animali anche in aree protette e urbane fuori dalla stagione venatoria, il tutto giustificato dalla gestione e dal contenimento dei selvatici considerati problematici, come i cinghiali.

«I fucili stanno arrivando in città e ogni luogo diventerà terreno di caccia», è il messaggio lanciato in risposta dalla LAV nel video di presentazione per la campagna "No alla caccia in città". La Lega Anti Vivisezione, insieme a tante altre associazioni ambientaliste e animaliste supportate anche da una grossa fetta della comunità scientifica, fin da subito hanno duramente criticato questa legge, considerata antiscientifica e pericolosa per la fauna e i cittadini, come risulta dal video di campagna della Lav, in esclusiva su Kodami, in cui la giornalista Zeina Ayache è andata in giro per le strade di Roma a chiedere direttamente ai cittadini cosa ne pensano.

«Questa modifica consente esplicitamente di sparare all'interno della città e dei parchi nazionali, contro qualsiasi specie animale e per tutto l'anno – spiega a Kodami Massimo Vitturi, responsabile LAV – Area Animali Selvatici – È sufficiente solamente un atto della Regione che dice, per esempio, "dobbiamo sfoltire i colombi in piazza" e si può sparare. Non c'è stata nessun tipo di discussione su questo provvedimento. È stato inserito nella Legge di Bilancio di fine anno perché doveva essere approvato a tutti i costi e così è stato».

cacciatore

Questa pesante deregolamentazione dell'attività venatoria arriva infatti in un momento politico particolarmente rovente sul tema caccia, in cui il Governo Meloni e diversi suoi esponenti hanno più volte teso la mano al mondo venatorio, spingendo verso un maggiore coinvolgimento dei cacciatori nella gestione ambientale e faunistica e persino verso l'apertura di eventuali abbattimenti anche nei confronti di specie protette come l'orso e il lupo, senza coinvolgere in alcun modo gli esperti del settore.

«L'emendamento ha eliminato completamente la possibilità di attuare metodi preventivi non cruenti, prima invece previsti. Tutto spazzato via – sottolinea Vitturi – Analogamente, ora non è più necessario nemmeno il parere di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ndr), dal quale una Regione poteva discostarsi solamente a fronte di un’istruttoria. Ora questo parere è stato cancellato e sostituito da un semplice "sentito ISPRA", che è palesemente un modo per aggirare il controllo scientifico».

L'azzeramento del contributo scientifico ha innescato forti reazioni anche da parte del mondo accademico, dell'organizzazioni di categoria, e di zoologi e naturalisti esperti che preoccupati hanno sottolineato come il provvedimento non servirà a ridurre il numero di ungulati e potrebbe persino impattare sulle altre specie, in palese contrasto con tutte le norme e le leggi che tutelano la fauna in Italia e in Europa.

cinghiali

«Prima venivano effettuati piani di abbattimento selettivi, specie specifici e per classi di età. Ora anche questo è stato rimosso per favorire i cacciatori amanti della braccata, che la stessa ISPRA, anche con l'ultimo report, ha sottolineato non essere efficace – spiega ancora Massimo Vitturi – La braccata anzi destruttura le popolazione e stimola una risposta riproduttiva nei cinghiali, impattando anche sulle altre specie. Il rischio di entrare in contrasto con le leggi e le direttive comunitarie che tutelano la fauna (Come le Direttive Habitat e Uccelli, ndr) è alto. La Commissione Europea ha già chiesto chiarimenti al governo su questo nuovo assetto normativo e su come questo garantirà le tutele previste dalle direttive. Ma per ora non è dato sapere come e se c'è stata una risposta».

Autorizzando la caccia sempre, ovunque e a qualsiasi specie, persino a quelle protette, gli emendamenti favorirebbero il bracconaggio e incrementerebbero soprattutto i rischi per i cittadini sul territorio. «Solamente tra settembre e gennaio, in meno di 5 mesi, ci sono stati 60 feriti e 19 persone uccise dalle armi da caccia. Con i cacciatori che potranno entrare in città, parchi nazionali e sparare tutto l'anno, cosa succederà? Non si potrà nemmeno più passeggiare in sicurezza nei parchi, un tempo considerati veri santuari della natura – conclude Vitturi – Con questa campagna vogliamo quindi raccogliere le firme dei cittadini che andremo a depositare per chiedere a prefetti e sindaci di vietare la caccia nella città. Sarà una richiesta dei cittadini che pretendono che sia garantita la sicurezza e metteremo in atto in atto ogni possibile iniziativa».

Secondo le associazioni, dopo l'approvazione dell'emendamento "caccia selvaggia" non sono più solo gli altri animali a essere in pericolo, ma anche tutti i cittadini che dovessero trovarsi a portata dei fucili. La petizione della LAV per fermare questa legge può essere firmata direttamente sul sito e durante il fine settimana 1-2 aprile, con i volontari che saranno presenti in diverse località in tutta Italia. Sabato 15 aprile, inoltre, ci sarà una manifestazione nazionale a Roma organizzata da Alleanza Animalista. Anche LAV aderirà all'iniziativa.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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