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29 Gennaio 2024
17:21

I figli dell’orsa Amarena sono in ibernazione nelle zone più selvagge della montagna

I giovani orsi figli di Amarena si sono allontanati verso zone più selvagge della montagna ed è possibile che si siano rintanati per l'ibernazione. Gli ultimi aggiornamenti sulla loro salute.

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I giovani orsi figli di Amarena ai primi di gennaio si sono allontanati verso zone più selvagge della montagna ed è possibile che si siano rintanati in vista dell'ibernazione invernale. È l'ultimo aggiornamento del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise circa la salute dei giovani orfani.

I due orsi, che hanno ormai un anno di vita, nonostante il clima altalenante che sta caratterizzando l'inverno abruzzese, si sono ritirati in montagna, probabilmente spinti dalla necessità di andare in ibernazione. In questa fase l'orso diminuisce tutti i movimenti e le attività motorie, rallentando di conseguenza il metabolismo e abbassando la temperatura corporea fino a 4°C, di qui il nome "ibernazione". Non si tratta di un sonno profondo e ininterrotto come avviene per il letargo, ma una significativa riduzione delle attività.

«Fino al 10 gennaio sono stati segnalati 14 danni, arrecati soprattutto ad un apiario che è stato frequentato diverse volte, qualche frutteto e pochi pollai – ha fatto sapere il Pnalm – I Guardiaparco hanno anche notato, durante questi lunghi mesi di osservazioni, il carattere per lo più riservato ed elusivo dei due orsi». La questione del carattere dei due orsi è centrale alla luce della loro storia familiare. I piccoli infatti sono figli di Amarena, uccisa a fucilate mentre si trovava in un pollaio a San Benedetto dei Marsi, e fratelli di Juan Carrito, orso simbolo del Parco noto nel mondo per la sua straordinaria confidenza nei confronti dell'essere umano. Il fatto che invece i due giovani orsi siano elusivi fa ben sperare per il loro futuro.

Sono già molti gli ostacoli per loro, data la giovanissima età in cui sono rimasti senza la madre. Per loro questo sarebbe stato l'ultimo fondamentale inverno con Amarena, un momento che stanno affrontando da soli e per questo particolarmente delicato. Se lo supereranno, però, la comunità che segue la loro crescita potrà avere nuove speranze circa la loro sopravvivenza.

Non sono poche le critiche giunte al Parco dopo la scelta di non catturarli, nonostante fossero rimasti senza madre molto prima dell'età consueta: «A settembre, abbiamo deciso di lasciare liberi questi due giovani orsi, dopo esserci confrontati con il mondo scientifico internazionale e ben consapevoli del complesso quadro generale – spiegano dal Parco – Abbiamo scelto, per l'appunto, di farli crescere liberi in Natura.Una scelta, guidata dal rigore scientifico e dal confronto, che porta con sé molta responsabilità e rischi, affrontati anche grazie a tanta, tanta passione».

Il monitoraggio però non si ferma, così come la sensibilizzazione di tutti gli enti coinvolti nella conservazione di questa sottospecie di orso unica al mondo, presente solo nell'Italia centrale, e di cui si contano appena 60 individui. «I Guardiaparco – rassicurano dal Pnalm – sono sempre e comunque sul territorio, continuando a tenere d’occhio i luoghi frequentati dai due giovani orsi. Chi è deputato, per mandato istituzionale, alla conservazione e alla gestione della fauna, e della Natura in generale, ha un compito arduo e complesso, soprattutto laddove i territori protetti sono antropizzati e, per la maggior parte, di proprietà dei Comuni e dei privati».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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