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14 Settembre 2023
18:23

I cuccioli di panda competono fra di loro per le attenzioni della madre

Una nuova ricerca sta permettendo agli scienziati di capire come mai i panda presentano un'elevata mortalità giovanile, anche all'interno dei centri di recupero e degli zoo, dove l'intervento diretto dei veterinari e dei guardiani dovrebbe arginare questo problema.

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I cuccioli di panda competono tra loro attraverso il pianto per attirare l'attenzione della madre, e il gemello che emette i suoni più acuti è anche quello che riceve maggiori cure da parte della madre aumentando le sue chance di sopravvivenza. Sono questi i risultati dello studio, pubblicato su Integrative Zoology.

Secvondo i ricercatori, l'unico modo che hanno i cuccioli comunicare è proprio il pianto, che consiste in suoni particolarmente acuti che mettono in allarme anche le femmine più distratte o ritrose. Inoltre, da quanto è stato osservato attraverso delle registrazioni, il pianto è anche l'unico mezzo che ha il cucciolo per competere con gli altri suoni ambientali, che possono distrarre la madre.

Il Panda (Ailuropoda melanoleuca) è uno degli animali più difficili da gestire e da allevare in cattività, soprattutto quando le femmine sono incinte. Quando mettono al mondo dei cuccioli, le madri infatti spesso sono maldestre e poco preparate a prendersi cura dei loro piccoli, tanto che hanno bisogno d'aiuto per allattarli. Proprio per questo motivo, Christina Buesching, una dottoressa canadese che lavora all'Università di Okanagan nella British Columbia, ha deciso di iniziare a studiare le strategie che permettono ai piccoli panda di trasmettere i propri bisogni alle madri, approfittando della nascita di due cuccioli in uno zoo sudcoreano, avvenuto lo scorso giugno.

Dallo studio emerge, però, anche uno scenario abbastanza inquietante, seppur comprensibile, considerando la storia evolutiva di questi animali. Come spiegato dagli stessi autori dell'articolo, il problema principale che bisogna affrontare dopo un parto dei panda è riuscire a far sopravvivere i piccoli, senza stressare la madre. Qualora questa venga infatti traumatizzata dall'esperienza si corre il rischio che si rifiuti per sempre di riprodursi, al ricordo delle sofferenze patite durante le settimane successive al parto. Da cosa deriva però tutto questo stress?

Circa il 56% delle nascite dei panda sono gemellari. E per quanto possa sembrare un'ottima notizia, in verità purtroppo si rivela l'opposto. Per via dei parti gemellari, in natura circa la metà dei piccoli muore, per via della difficoltà della loro madre nel nutrirli. Queste, infatti, non possono allontanarsi dal luogo in cui hanno partorito, poiché rischierebbero di schiacciare o di non trovare più i loro figli e si trovano obbligate a praticare un digiuno con ripercussioni nella produzione del latte.

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Per evitare che i cuccioli muoiano, gli scienziati cinesi hanno ideato una soluzione che, però, riesce a rispondere solo parzialmente alle esigenze di questi animali. All'interno degli zoo o dei centri di riproduzione, qualora una madre dovesse partorire dei gemelli, essi vengono scambiati regolarmente ogni 24 ore con alcuni trucchetti. Per esempio, si distrae la madre con un pezzo di bambù per poi prendergli i piccoli, facendogli attraversare le sbarre della cella che i guardiani utilizzano come sala per le partorienti. Così facendo si costringono le madri a prendersi cura di un solo cucciolo per volta, mentre il suo gemello viene allevato dai guardiani.

C'è però un ulteriore problema, che abbassa notevolmente le chance di sopravvivenza dei cuccioli. La madre per istinto sembra infatti preferire sempre un cucciolo in particolare, condannando l'altro a bere meno latte, per quanto sia anch'esso in salute. Una condizione che può portare alla morte del piccolo.

Al di là dei panda selvatici, fino a questo momento gli scienziati non capivano perché un panda sottoposto a un severo controllo e a un'abbondanza di cibo dovesse compiere una scelta del genere. Poi però la dottoressa Buesching ha scoperto che le madri riescono a riconoscere i figli dalle voci e che in generale i piccoli entrano in competizione, attraverso il pianto, per ottenere maggiori attenzioni.

Quello che s'instaura dunque all'interno di una coppia di gemelli di panda è una vera guerra fratricida per il rifornimento del latte, che spinge le madri a preferire il figlio che piange in maniera più intensa o quello che emette versi in maniera prolungata. «Le nostre analisi mostrano anche che i richiami diventano più profondi quanto i cuccioli invecchiano e diventano grandi» spiega Buesching, dopo aver passato gli ultimi mesi a fianco dei guardiani dello zoo coreano.

Il richiamo dei cuccioli di panda presenta, inoltre, due tipologie molto diverse di suoni. «I richiami più profondi potrebbero essere un modo inequivocabile con cui un cucciolo segnala alla madre che è grande e forte e che cresce rapidamente – molto più rapidamente aggiungerei, rispetto al gemello – definendosi quindi come più degno delle attenzioni e delle cure della madre. Gli ultrasuoni invece sono molto più difficili da individuare e potrebbero essere emessi per non essere ascoltati dai predatori. Pertanto, i cuccioli potrebbero essere più sicuri quando chiamano la madre con gli ultrasuoni, ma potrebbero ricevere più attenzione quando chiamano con una voce più profonda».

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I cuccioli di panda di solito nascono ciechi e del tutto inermi ed è per questo se i guardiani degli zoo e dei centri di riproduzione tendono a essere particolarmente attenti, riguardo alla loro salute

La dottoressa Buesching ovviamente è consapevole che c'è ancora molto da studiare e che deve comprendere meglio come interagiscono i panda e come rispondo ai loro figli quando sono davvero molto piccoli. Tuttavia, queste nuove informazioni ottenute durante l'estate stanno già consentendo ai guardiani di adottare delle strategie utili per convincere i panda a nutrire in egual modo i cuccioli, così da avere un maggior numero di esemplari da usare per la reintroduzione diretta in natura.

Una delle strategie finora ipotizzate per limitare le morti dei cuccioli è la riproduzione audio del pianto dell'esemplare che presenta una voce più acuta, durante l'allettamento del fratello, così da ingannare nuovamente le madri ed indurle ad allattarli allo stesso livello. La ricerca su questo campo è ancora agli inizi e i docenti dell'Accademia cinese delle scienze hanno già comunicato di essere intenzionati ad approfondire le recenti scoperte e a valutare positivamente gli sforzi internazionali che cercano di salvaguardare la vita dei piccoli panda.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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