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30 Aprile 2021
7:45

I 56 cani scomparsi a Nord di Roma, la denuncia: «Su questa vicenda troppo silenzio»

Troppi cani scomparsi che non si riescono a ritrovare. La questione potrebbe essere "burocratica". La lista, nella sola area a Nord della provincia di Roma, è composta da 56 nomi, altrettanti esemplari che si sono allontanati dai loro pet mate e mai più sono tornati. La ricerca è partita dalla scomparsa di un pastore australiano, Lobo, nel novembre del 2017. Monica Volpi, tre mesi dopo, ha creato il gruppo Facebook, "Animali smarriti a Civitavecchia e dintorni (Lazio)",

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Troppi cani scomparsi che non si riescono a ritrovare. La lista, nella sola area a Nord della provincia di Roma, è composta da 56 nomi di soggetti che si sono allontanati dai loro pet mate e mai più sono tornati. La ricerca è partita dalla scomparsa di un Pastore australiano, Lobo, nel novembre del 2017. Monica Volpi, tre mesi dopo, ha creato un gruppo Facebook, "Animali smarriti a Civitavecchia e dintorni (Lazio)", con il quale ha iniziato a raccogliere le diverse denunce di sparizione. In poco tempo le richieste di aiuto sono arrivate a decine.

«Ho iniziato a raccogliere le denunce di smarrimento fatte alle forze dell'ordine di tutti i cani mai trovati, neanche morti – spiega Volpi a Kodami – Che fine hanno fatto? Perché non sono stati trovati? A questa domanda abbiamo cercato di trovare una serie di risposte. Una delle piste più attendibili, secondo quanto emerge dal nostro osservatorio, è che i cani vengono trovati morti e poi portati subito allo smaltimento senza controllare la presenza di una denuncia di smarrimento».

Il tam tam lanciato sui social network, spiega Monica Volpi, ha portato a diverse segnalazioni non solo nel Lazio: «Anche da altre parti d’Italia: dalla Sicilia, da Napoli e dal Nord ma su questo tema c’è silenzio», aggiunge Volpi, commentando come sia anche difficile, da parte delle forze dell’ordine, cercare di mettersi sulle tracce dei cani scomparsi senza alcun indizio da parte dei denunciati.

«Leggendo un lungo commento di una persona sotto un mio post sui cani scomparsi, è venuto fuori che nella sua regione, quindi non nel Lazio, le ditte che raccolgono le carcasse dei cani deceduti non leggevano loro il microchip e quindi i proprietari non venivano a conoscenza della loro morte – spiega l'amministratrice e fondatrice del gruppo Facebook – Nel Lazio le ditte obbligatoriamente devono leggere il microchip per legge. Ci dovrebbe essere una disposizione da parte delle forze dell'ordine e delle aziende sanitarie per le ditte che si occupano dei rifiuti perché altrimenti ognuno fa per sé e nessuno va a fare un confronto con le denunce fatte da chi sta cercando i propri cani».

Kodami ha contattato direttamente i carabinieri della compagnia di Civitavecchia che prendono atto della segnalazione e la valutano per la complessità che potrebbe rivestire. Il fenomeno non è solo tipico dell'area a Nord di Roma: diversi sono i casi di cani mai più ritrovati e che dunque potrebbero essere al centro di episodi con cause tutte diverse.

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