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4 Ottobre 2021
16:45

Hawaii, una legge per tenere lontani gli umani dalle stenelle: «Subiscono troppo stress»

Alle Hawaii una nuova legge integra quella già presente che vieta il disturbo delle stenelle, o "spinner dolphin", e impone a persone e imbarcazioni di stare ad almeno 45 metri di distanza da loro. Questo perché i piccoli cetacei riposano e nutrono i piccoli nelle acque basse costiere durante il giorno, attirando attenzioni che possono rivelarsi molto dannose.

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Credit NOOA

Stop agli incontri ravvicinati tra essere umani e stenelle delle Hawaii, conosciute anche come “spinner dolphin”. Lo ha deciso la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) per tutelare questi piccoli delfini che popolano il Pacifico centrale, in particolare la zona intorno alle Hawaii, e che spesso diventano protagonisti involontari di siparietti con gli umani.

La nuova legge vieta di nuotare o avvicinarsi alle stenelle, animali notturni che frequentano le acque vicino alla riva durante il giorno per riposarsi e nutrire i piccoli. Proprio nei momenti in cui sono più vulnerabili, dunque, capita che vengano avvicinati e disturbati dagli umani, come hanno dimostrato alcuni studi evidenziando il livello di stress cui i delfini, pur all’apparenza molto amichevoli, sono sottoposti quando interagiscono con gli umani.

Le stenelle, o “spinner dolphin”, sono noti per il modo scenografico e spesso giocoso con cui nuotano: piccoli e veloci, saltano fuori dall’acqua roteano nell’aria prima di rituffarsi, attirando residenti e turisti desiderosi di vederli da vicino e addirittura di toccarli. È per questo che la nuova legge stabilisce che sia le persone sia le imbarcazioni (ma anche chi fa surf o va in canoa, per esempio) debbano stare ad almeno 45 metri di distanza da loro.

La norma era nell’aria ormai da anni, ed è stata inserita all’interno del Marine Mammal Protection Act, che già proibisce di disturbare i delfini delle Hawaii ma poco o nulla disciplinava l’interazione: «Durante il giorno i delfini riposano nelle acque costiere, quindi sono molto vulnerabili – aveva spiegato nel 2016 Ann Garrett, assistente amministratore regionale del National Marine Fisheries Service – Se disturbati possono abbandonare il loro habitat e sviluppare problemi di salute. Neppure noi funzioniamo come dovremmo senza riposare, lo stesso vale per i delfini. Nel tempo la loro salute potrebbe risentirne. Potrebbero abbandonare o non nutrire correttamente i piccoli, e l’intera popolazione potrebbe subire conseguenze a lungo termine».

Cinque anni dopo la proposta di legge è diventata realtà: dal 28 ottobre, giorno in cui entrerà ufficialmente in vigore, gli umani (nuotando o con mezzi acquatici) devono mantenersi ad almeno 45 metri dai delfini in tutta l’area che si trova entro 2 miglia nautiche dalla costa nelle principali isole hawaiane, oltre che in acque designate delimitate dalle isole di Lāna'i, Maui e Kahoʻolawe. La norma stabilisce anche che chi dovesse essere avvicinato da un esemplare incuriosito, o si avvicini inavvertitamente, non deve interagire né incoraggiare l’interazione ma muoversi il prima possibile per allontanarsi e recuperare la distanza.

Non solo: il NOOA ha proposto di chiudere in determinate fasce orarie alcune zone che rappresentano un habitat fondamentale per il riposo delle stenelle. L’idea è di vietare l’accesso tra le 6 e le 15 ad alcune aree di Kealakekua, Hōnaunau, Kauhakō (Ho'okena), Makako Bays sull'isola Hawai'i e La Perouse Bay a Maui. La proposta, pubblicata nel registro federale il 27 settembre, resta aperta alla valutazione della cittadinanza sino al 27 dicembre: «Disturbare e infastidire i mammiferi marini, comprese le stenelle, è già vietato dalla legge – ha spiegato il NOOA – ma le interazioni tra umani e stenelle continuano a verificarsi nonostante i divieti, le linee guida, la divulgazione e gli sforzi di gestione che erano già in atto. Sulla base delle informazioni scientifiche abbiamo stabilito che sono necessarie norme aggiuntive per proteggere le stenelle hawaiane da attività che provocano stress e altre forme di disturbo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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