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1 Marzo 2024
18:01

Gli sciacalli che amano talmente tanto alcuni frutti simili a cocomeri che ci fanno pipì sopra

Gli sciacalli dalla gualdrappa che vivono nel deserto del Namib vanno matti per i frutti dolci di una pianta simile al cocomero. Li scovano grazie all'olfatto, ne facilitano la dispersione dei semi e talvolta ci urinano sopra per rivendicarli o nascondere l'odore ad altri sciacalli.

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Lo sciacallo dalla gualdrappa o sciacallo dal dorso argentato è un specie originaria dell'Africa orientale e meridionale. Come altre specie di canidi e sciacalli si nutre solitamente di piccoli animali e cadaveri, ma quanto pare quelli che vivono nel deserto del Namib, in Namibia, sono anche ghiotti di un particolare frutto simile a un cocomero prodotto da una pianta chiamata Acanthosicyos horridus. E secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Zoology, ne vanno talmente matti da farci persino la pipì sopra per tenere lontani i ladri mentre aspettano che maturino.

Gli sciacalli dalla gualdrappa (Canis mesomelas) sono animali astuti e opportunisti, noti per cacciare prede di piccole dimensioni o per cibarsi di quelle catturate da altri animali più grandi. Jeremy Midgley dell'Università di Città del Capo, in Sudafrica, insieme ai suoi colleghi voleva però capire meglio quale fosse il loro ruolo nel consumo e nella dispersione dei semi di un frutto carnoso che cresce nel deserto del Namib. Hanno quindi installando diverse fototrappole, scoprendo alcuni comportamenti decisamente inaspettati.

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I frutti simil ia cocomeri di Acanthosicyos horridus

I frutti simili a cocomeri della cucurbitacea Acanthosicyos horridus hanno una polpa dolce e succosa e possono pesare fino a un chilogrammo ciascuno. Vengono mangiati da sempre sia dagli animali che dagli esseri umani – specialmente i membri della comunità Topnaar – , ma fino ad ora non era chiaro chi o cosa fosse responsabile della dispersione dei loro semi nel deserto. Gli sciacalli erano, tuttavia, dei potenziali candidati ideali, poiché hanno mascelle forti e robuste in grado di rompere la buccia dura e, soprattutto, il fiuto da canide per scovarli.

«Le nostre ricerche hanno dimostrato che sono molto motivati ​​a individuare, scegliere e consumare questi frutti – ha commentato Midgley – Abbiamo registrato così tanti video di sciacalli che fanno visita alle piante e ai frutti, che chiaramente non può essere una strategia alimentare casuale». Durate i loro studi, i ricercatori hanno anche seppellito nella sabbia decine frutti sia maturi che immaturi, allontanandoli anche fino a 100 metri di distanza dalle piante che li avevano prodotti. Tuttavia, gli sciacalli li hanno sempre ritrovati grazie al loro olfatto.

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gli sciacalli potrebbero avere un ruolo fondamentale nella dispersione dei semi

Talvolta, gli sciacalli disseppellivano solo parzialmente il frutto, poi lo annusavano, e infine vi urinavano sopra, lasciandolo lì per qualche giorno prima di tornare per consumarlo. Secondo i ricercatori, è probabile che gli sciacalli facciano la pipì sui frutti per rivendicarne in un certo senso la proprietà, oppure per tentare forse di camuffarne l'odore mentre aspettano che maturi, impendo così ad altri sciacalli di trovarli. Gli sciacalli facevano visita alle piante soprattutto di notte e quanto pare anche le loro feci erano piene di semi intatti.

I ricercatori hanno quindi provato a farli germinare, scoprendo che questi semi erano più vitali di quelli estratti direttamente dai frutti. I semi digeriti germogliano quindi molto meglio e considerando che orici, asini e bovini domestici non riescono ad aprire questi frutti con i loro denti, proprio gli sciacalli dalla gualdrappa potrebbero perciò ricoprire un ruolo fondamentale e sottovalutato nella dispersione dei suoi semi. «Da tempo si sa che i carnivori possono consumare anche frutta, come gli orsi che mangiano bacche, ma sappiamo ancora poco sul ruolo di questi animali come principali dispersori di semi», ha concluso Jeremy Midgley.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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