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6 Dicembre 2023
9:00

Gli equidi tra le principali vittime dell’abbandono: il Progetto spagnolo Nayati si occupa del loro recupero

Sono sempre più i casi di cavalli e asini abbandonati al loro destino, malnutriti e spesso condannati a morte lenta per fame o per mancanza di cure veterinarie. Il progetto spagnolo Nayati si occupa proprio di salvare gli equidi in situazioni critiche e fornire sostegno finanziario ai rifugi che se ne prendono cura.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
cavalli

Le organizzazioni che si occupano di protezione animale e della difesa dei loro diritti intervengono direttamente in casi di salvataggio e recupero di animali di numerosissime specie e in numerosissime circostanze. Al giorno d’oggi gli equidi sono tra le principali vittime dell’abbandono, sia da parte delle installazioni ippiche che da parte di privati. Si tratta di un fenomeno emergente dovuto soprattutto a causa delle moderne crisi economiche, poiché sono tra gli animali più costosi da mantenere.

Per questo motivo sono sempre più i casi di cavalli e asini abbandonati al loro destino, malnutriti e spesso condannati a morte lenta per fame e/o per mancanza di cure veterinarie. In questo scenario, quelli maggiormente danneggiati sono di solito i più anziani.

Una delle principali fondazioni spagnole per la protezione degli animali, FAADA (Fundación para el Asesoramiento y Acción en Defensa de los Animales – Fondazione per la consulenza e l’azione in difesa degli animali), ha creato il progetto Nayati con il fine proprio di salvare gli equidi in situazioni critiche e fornire sostegno finanziario ai rifugi che se ne prendono cura.

FAADA, una volta ricevute le richieste di aiuto, prepara un piano d’azione offrendo in primo luogo una consulenza alle amministrazioni per il sequestro degli animali e per l’attuazione dei protocolli d’intervento affinché siano eseguiti correttamente. Quando l'amministrazione rifiuta invece la confisca dell’animale, la Fondazione attua delle strategie alternative per ottenere il trasferimento degli animali.

In entrambi i casi, la Fondazione attiva la rete di i professionisti veterinari per le cure e dei rifugi per verificare dove ci può essere spazio per ospitare l'animale. Si fa inoltre carico di tutte le azioni necessarie, anche documentali e amministrative, affinché il trasferimento avvenga legalmente ed in maniera adeguata.

La Fondazione si fa inoltre carico di: coprire i costi di cattura, trasporto e/o cure veterinarie per il salvataggio degli equidi che richiedono cure specialistiche,offrire una donazione destinata al centro che si prende cura dell'animale, per la sua alimentazione e per la sistemazione o costruzione delle strutture in cui vivrà.

Il recupero di equidi provenienti da casi di maltrattamento e abbandono

In casi di abbandono, incuria e maltrattamento di equidi, le amministrazioni dovrebbero effettuare le dovute confische e cercare una soluzione per la sistemazione degli animali. Spesso però non dispongono di conoscenze adeguate, reti di contatti e a volte di volontà di iniziativa per poter affrontare la messa in sicurezza di questi animali. Spesso le richieste di aiuto sono dirette alle Organizzazioni di protezione animale. Queste situazioni, già di difficile gestione per animali più “ordinari” come cani e gatti, lo sono ancor più per gli equidi. Per la maggior parte di loro risulta difficile trovare una adozione o uno stallo, e bisogna ricorrere a rifugi e santuari che devono farsi carico di tutte le spese per il mantenimento. Inoltre, esistono pochi rifugi specializzati in equini, e la maggior parte di essi ha una capacità limitata e non riceve alcuna sovvenzione dall'amministrazione.

Nella maggior parte dei casi, è necessario inoltre che l'animale, o spesso il gruppo di animali, debba essere recuperato da personale specializzato e poi sottoposto a controlli veterinari, identificazione, chirurgia per la sterilizzazione, vaccinazione e trattamenti in caso di ferite o malattie.

A causa degli elevati costi che tutti questi interventi comportano, il rischio è che questi casi passino in secondo piano agli occhi delle autorità competenti o che non siano coperte tutte le spese.

Questa situazione ci descrive come il recupero degli equidi maltrattati e abbandonati sia quindi davvero molto complicata. Per questo motivo nascono progetti specifici per il loro recupero, come è accaduto in Spagna, più precisamente in Catalogna, con la creazione del Progetto Nayati.

Alcuni esempi di intervento nel 2023 del progetto Nayati

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I primi due animali aiutati nell'ambito del progetto hanno già iniziato la loro nuova vita felici nel centro dove sono ospitati! Si tratta di Cantinflas e Chulo, due asini sequestrati ad un privato, mantenutiti senza nessun controllo.

Un altro intervento è stato fatto in sostegno di un rifugio che ha chiesto aiuto per salvare la giumenta Mackenzie affetta da coliche e che doveva essere portata all'ospedale veterinario. Il progetto si è fatto carico delle spese e l’animale adesso sta bene ed è potuta tornare a casa.

Un altro caso è stato quello di Monty, un asino di 27 anni d’età il cui umano di riferimento era deceduto. I familiari lo hanno allora abbandonato a sé stesso, decidendo di non farsi carico di lui. In questa occasione, FAADA, si è fatta carico di tutte le spese di trasporto e sistemazione nel nuovo ambiente, alimentazione per tre mesi, castrazione, acquisto di farmaci, vaccini e sverminazione.

Un altro intervento riguarda quattro cavalli lasciati incustoditi e abbandonati in un’ippica a causa del trasferimento del proprietario. Gli animali malnutriti, con gravi problemi psicologici e con gli zoccoli cresciuti a dismisura sono stati spostati in un santuario che se ne prenderà cura.

Uno degli ultimi casi di intervento di quest’anno è avvenuto in un altro centro ippico dove una giumenta viveva con il suo puledro, insieme ad un altro puledro orfano. I tre animali presentavano estrema malnutrizione, l’orfano aveva inoltre bisogno di alimentazione complementare, poiché era ancora in epoca di allattamento. FAADA ha quindi ottenuto la cessione degli animali, convincendo inoltre il proprietario ad assumere i costi del trasferimento (per evitare ulteriori denunce), ed ha assunto durante mesi i costi dei mangime necessari al recupero degli animali, oltre che del foraggio.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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