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27 Settembre 2022
10:37

Gli animali sequestrati tra Novara e Biella tornano dal proprietario. Il Sindaco: «Rischiano la vita per un cavillo burocratico»

Comune e associazioni vogliono collaborare per riuscire a salvare la vita ai 174 animali sequestrati a Biella e poi restituiti al proprietario. Il sindaco spiega a Kodami: «La restituzione è causata da un errore nel processo giudiziario».

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«Se gli animali non scenderanno dall'alpeggio entro una settimana, assisteremo ad una terribile moria». Ad affermarlo è Gianfranco Bosso, Sindaco di Pettinengo, il paese in cui si trovano gli oltre 170 animali – 101 mucche, 60 cavalli, 7 asini e 6 muli – sequestrati lo scorso 18 agosto in seguito alle segnalazioni del Rifugio Miletta e ai volontari di Horse Angels. Le due associazioni infatti, avevano rilevato presso la sede invernale dell'allevamento terribili condizioni di incuria, denutrizione e sete.

Le loro denunce avevano poi dato il via ad un’inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria di Novara, ma ciò avveniva pochi giorni prima del trasferimento all'alpeggio estivo in provincia di Biella, dove si trovano ancora oggi, nonostante l'arrivo del freddo abbia già portato la maggior parte degli allevatori della zona a trasferire i propri animali a valle.

«Purtroppo la Procura di Biella ne ha disposto il dissequestro per via di un cavillo burocratico, restituendo, di fatto, la responsabilità al proprietario, il quale dice di non avere alcuna soluzione per trasferire gli animali e, a suo parere, questa situazione durerà almeno fino al 12 di ottobre. Quel giorno, però, sarà troppo tardi perché molti di loro saranno già morti – continua il Sindaco – Si trovano a 1400 metri di altitudine, in una zona impervia dove sta iniziando il freddo, manca il foraggio e questi animali sono già a un passo dalla morte. Abbiamo bisogno di un aiuto concreto per trasferirli».

«Il problema non riguarda solo il trasporto, ma anche la destinazione»

«Il problema non riguarda solo il trasporto – spiega a Kodami Michele Pezone, avvocato della Lega Nazionale del Cane (LNDC) che, insieme a Lav, Italian Horse Protection, Oipa, Progetto Islander e Vita da Cani, ha dato la propria disponibilità per supportare gli interventi di trasferimento – La struttura dove tornerebbero i 174 animali, infatti, è la stessa che, mesi fa, era stata sequestrata dalla Procura di Novara e, di conseguenza, non è agibile. Prima di intervenire con il trasporto, bisogna decidere quindi quale sarà il luogo in cui questi animali verranno trasferiti e verificarne l'effettiva validità».

La loro storia, però, non riguarda solo la provincia di Novara, perché il paese in cui si trovano oggi è invece in Provincia di Biella ed è stata proprio la Procura di questo capoluogo a proporne il sequestro, pur finendo poi per determinarne il dissequestro.

«Personalmente al momento non mi è ancora chiaro di chi sia stato l'errore e trovo drammatico il fatto che non vi sia la capacità di procedere correttamente con un sequestro – continua Bosso – Seguo la situazione di questi animali da tutta l'estate e sono stato personalmente più volte sull'alpeggio. Quando è stato dichiarato il sequestro, mi sono illuso che fossimo riusciti finalmente ad intervenire con un'azione concreta, ma questa storia, che per un attimo è sembrata mostrare miglioramenti, ora si sta rapidamente trasformando in un dramma. Tutto ciò per via di un vizio di forma».

Il Sindaco si dice comunque interessato ad intervenire per favorire uno spostamento quanto più rapido possibile: «Bisogna individuare un autotrasportatore adatto per portarli finalmente a valle, ma siamo nel periodo dell'anno in cui tutte le aziende agricole stanno utilizzando i mezzi adatti per spostare i propri animali, quindi, fino ad ora, non siamo riusciti a procurarne uno che si occupi di loro – e continua – Ho contattato personalmente gli enti locali preposti per trovare una soluzione concreta. So che anche le associazioni chiedono un intervento rapido e, infatti, pochi giorni fa ho scritto anche a loro, ma finché le azioni rimangono sotto forma di parole e non si trasformano in fatti, gli animali continuano ad andare verso la morte certa».

«Avremo voce in capitolo solo se verrà disposto nuovamente il sequestro»

Anche secondo Pezone, trovare una sistemazione adeguata per questi animali prima dell'arrivo del freddo richiederà un'azione collaborativa che coinvolga tutte le parti interessate. «Nei pressi di Novara, dove gli animali si trovavano prima dell'estate, abbiamo individuato una struttura che potrebbe essere adatta, ma servirà un sopralluogo da parte delle amministrazioni, perché non siamo noi a prendere questo tipo di decisioni – spiega l'avvocato – Tutto ciò, ovviamente, è valido solo se viene risolto il vizio di forma che ne ha causato il dissequestro e viene nuovamente disposto il sequestro degli animali, perché altrimenti non abbiamo alcuna voce in capitolo».

Per ribadire la propria opinione a riguardo, giovedì 22 settembre le associazioni hanno pubblicato un'istanza nella quale richiedono un intervento rapido da parte delle istituzioni: «Una volta messi in sicurezza e accertate le loro condizioni di salute, ci impegneremo per trovare persone adeguate a cui affidare gli animali», si legge nel testo.

Secondo quanto dichiarato da Gianfranco Bosso e Michele Pezone, nei prossimi giorni il comune di Pettinengo e le associazioni animaliste si incontreranno per parlare degli interventi possibili.

«Nonostante l'amministrazione abbia talvolta cercato di minimizzare la gravità dei fatti, il Sindaco si è mostrato realmente interessato nel trovare una strada per la salvezza degli animali e questo ci rende felici – conclude l'avvocato della LNDC – Solo l'unione delle forze potrà aiutare queste vite e mettere la parola fine a una vicenda davvero triste e resa ancora più complessa da una formalità nel procedimento».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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