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Da qualche giorno è uscita su Netflix una delle serie televisive più attese dell'anno: One Piece, l'opera tratta dal manga di Eiichirō Oda, tra i fumetti di maggior successo della storia. Per quanto però la storia che ha come protagonista Monkey D. Rufy sia una delle più celebri e apprezzate degli ultimi 26 anni (il primo numero di One Piece risale infatti al 1997), saranno in molti ad entrare per la prima volta in contatto con questo mondo grazie a Netflix. L'azienda americana ha cercato con ogni mezzo di accontentare i fan del manga come nel rendere fruibile ai suoi spettatori un prodotto difficile come un manga shonen, che spesso può sembrare sopra le righe.
Tuttavia, essendo il mondo di One Piece un'ambientazione fantasy molto complessa e stratificata, in cui la trama si dirama fra diverse isole, governate dai pirati o da uomini corrotti della marina, non saranno in pochi a sentirsi confusi durante la visione delle prime puntate. Tra frutti che consentono di acquisire strani poteri, mostri marini giganteschi, animali molto particolari e creature bizzarre che riportano a specie davvero esistenti, sono però molti i riferimenti scientifici, mitologi e letterari che riempiono infatti il mondo di One Piece, in un'abbondanza di citazioni culturali che possono confondere i meno esperti. Abbiamo perciò deciso di presentare una breve lista delle creature aliene e magiche che potete incontrare all'interno delle puntate della prima stagione, senza particolari spoiler, così da consentirvi una visione ancora più appagante e consapevole della serie.
Il lumacofono
In apparenza sembrano degli stranissimi esseri composti in parte da una creatura biologica e in parte da una struttura meccanica, ma in verità all'interno del mondo di One Piece i lumacofoni sono degli animali veri e propri, oltre che il principale mezzo di comunicazione usato sia dai pirati e che dalla marina.
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Oda per disegnarli si è ispirato a due molluschi, che evolutivamente parlando sono abbastanza lontani fra di loro: le comuni chiocciole, i gasteropodi che noi tutti conosciamo per via della loro lentezza, e le ammoniti, molluschi cefalopodi estinti dal Cretaceo, noti al giorno d'oggi per aver raggiunto notevoli dimensioni e aver assunto numerose forme nel corso della loro evoluzione.
All'interno del mondo di One Piece, questi animali sono usati comunemente anche per trasmettere o immagazzinare video e immagini, divenendo dei veri e propri proiettori o dei ricevitori radio, talvolta fungendo persino da telecamera di sorveglianza. Si nutrono solo di verdura e la loro carne è velenosa, come quella di molti molluschi marini del genere Conus.Per questa ragione, dunque, all'interno del mondo di One Piece non esiste alcun predatore in grado di mangiarli e d'interrompere così un eventuale collegamento telefonico. Non avendo quindi predatori naturali, questi molluschi sono infatti il mezzo perfetto per comunicare, in un mondo (in teoria) privo delle tecnologie necessarie per sviluppare una rete globale.
I re del mare
I re del mare sono i mostri marini più grandi presenti in One Piece e costituiscono una delle più importanti minacce che è possibile incontrare in mare aperto. Sono per la maggior parte pesci giganteschi, ma tra le loro fila ci sono anche enormi rettili marini o mostri mitologici che provengono direttamente dalla cultura nipponica.
Il primo esemplare che si incontra all'interno della serie è il Mostro della Scogliera, che attacca Rufy quando è piccolo vicino alla sua isola natale. Già all'interno del manga, questa creatura è davvero possente e morfologicamente trae parte delle sue caratteristiche da una murena e da un mosasauro. Per quanto enorme, il mostro della Scogliera risulta tuttavia molto più piccolo rispetto ai suoi cugini che vivono nei pressi delle fasce di bonaccia, all'altezza dell'equatore. Lì infatti i re del mare hanno dimensioni di mastodontiche isole semoventi.
All'interno del mondo di One Piece, questi pesci sono classificati come creature di tipo C, che comprende le specie selvatiche di grossa taglia. Attaccano tutto ciò che gli si avvicina troppo e sono considerati una delle principali minacce per lo sviluppo tecnologico e sociale dell'umanità. Essi infatti proteggono la Rotta Maggiore, la linea di isole più importanti del mondo di One Piece situate all'altezza dell'equatore, e impediscono alle varie isole di formare dei governi nazionali di grandi dimensioni che possono competere con la Marina e il Governo mondiale.
I News coo
I News coo sono i gabbiani del mondo di One Piece e hanno origine in alcune isole poste vicine all'unico continente presente nel pianeta di Rufy: la Linea rossa.
Essendo addestrabili, questi animali vengono prelevati o allevati poco dopo la loro nascita per distribuire giornali e lettere all'interno della Rotta Maggiore e negli altri mari circostanti. Forniscono così un servizio di posta a pagamento che prevede il prezzo del giornale più talvolta un piccolo contributo alimentare per "l'animale postino". Di solito gamberetti o del pesce.
Per quanto innocui, possono difendersi dai tentativi di furto dei giornali che trasportano e vengono usati anche per trasportare gli avvisi di taglia dei pirati in tutto il mondo.
A differenza dei gabbiani del nostro mondo, possono volare per centinaia di chilometri in poche ore, nel tentativo di raggiungere le isole e le navi più isolate. Una caratteristica che li rende molto più simili agli albatros, soprattutto considerando che hanno un senso dell'orientamento così tanto sviluppato, da riuscire a intercettare facilmente le navi senza che queste abbiano segnalato la loro posizione.
Incontriamo il primo News Coo all'inizio della serie, quando Rufy tenta di prendere la via del mare per la prima volta.
Gli uomini pesce
Gli uomini pesce sono delle creature marine dotate di capacità fisiche straordinarie, di un'intelligenza equiparabile a quell'umana e della capacità di assumere l'aspetto di un pesce, che deriva dalla natura stessa della specie da cui traggono ispirazione. In questa prima serie sono rappresentati dalla ciurma di Arlong, il villain finale di questa prima stagione.
Arlong è un uomo pesce della varietà pesce sega, mentre i suoi sottoposti sono pi simili a degli squali, delle mante o altri pesci.
All'interno del modo di One Piece, gli uomini pesci vengono spesso discriminati ed emarginati. Sono considerati esseri inferiori da buona parte dell'élite politica mondiale, tanto che sono stati persino tratati come schiavi su diverse isole per generazioni, anni prima la nascita di Rufy. Ciò ha spinto gli uomini pesce a vivere tra mille privazioni e a sviluppare a loro volta una forma di razzismo nei confronti degli esseri umani.
Forse proprio per sottolineare la loro orribile condizione, gran parte dei pirati che appartengono alla ciurma di Arlong possiedono spesso forme di specie che sono notoriamente a rischio di estinzione nei nostri mari.
Tra le creature mitologiche inserite in questo gruppo, Oda ha voluto disegnare anche alcuni personaggi appartenenti alla mitologia greca, come le sirene e i tritoni, ma anche i Koopa, mostri simili a pesci e tartarughe tipici del folklore giapponese e che provengono dal mare.
Frutti del diavolo
Infine, non si può parlare di One Piece senza citare i frutti del diavolo, i veri protagonisti di questa storia. Sono dei frutti molto rari e particolari, che assumono delle morfologie e colorazioni davvero peculiari. Hanno un sapore terribile, secondo coloro che li hanno mangiati, ma permettono di acquisire dei grandi poteri, caratteristici di ciascun frutto.
Il mondo di One Piece è in equilibrio proprio grazie a questi frutti, poiché né la Marina, né i Pirati né i sottoposti del Governo Mondiale hanno l'accesso esclusivo a questa tipologia di armi biologiche, che talvolta sembrano essere dotati loro stessi di proprie silenti volontà.
Per quanto non siano stati ispirati da nessuna specie vegetale in particolare proveniente dal nostro mondo, da un certo punto di vista il mistero della loro origine s'infittisce sempre più, superata una certa fase del manga. Un mistero che vi invitiamo a scoprire, autonomamente, con la visione della serie e la lettura dell'opera originale.
