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23 Ottobre 2023
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Giornata Mondiale del leopardo delle nevi: le minacce non sono finite, ma in Bhutan la situazione migliora

I confortanti risultati arrivano dal National Snow Leopard Survey 2022-2023 e attestano la presenza di 134 esemplari con una crescita del 39% rispetto al 2016. Per il WWF fondamentale la convivenza con le comunità locali per evitare fenomeni di bracconaggio e caccia illegale.

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Giornalista
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credits:@WWF Italia

Hanno scelto di vivere tra le montagne più dure e inospitali del pianeta terra. Solitari e silenziosi, unici panterini che non ruggiscono, al panorama circostante hanno adattato anche il loro mantello bianco e grigio che sembra un tutt’uno con le creste innevate delle cime più alte dell’Asia centrale. Così elusivo che il vero numero degli esemplari che si aggirano liberi fra le nevi non si conosce esattamente. Tra i 3.920 e 7.500 secondo il WWF, tra Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakhistan, Kirghizistan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. Fantasmi delle montagne, li chiama qualcuno, ed il perché è facile da immaginare. «Non c'è un animale tanto carismatico ma anche tanto cruciale per il proprio territorio quanto il leopardo delle nevi» afferma Isabella Pratesi, responsabile del Programma Conservazione del WWF Italia.

I leopardi delle nevi sono tra li animali più affascinanti al mondo e anche tra quelli più in pericolo. Il 23 ottobre gli è dedicata una Giornata Mondiale per sottolineare il pericolo che riguarda la loro sopravvivenza: la Lista Rossa IUCN li classifica infatti ancora come vulnerabili. Ma c’è un posto nel mondo dove i leopardi delle nevi hanno invertito la rotta sconfiggendo, almeno per il momento, cambiamento climatico, bracconaggio e distruzione dell’habitat. È il Bhutan, 47 mila chilometri quadrati tra india e Cina, 760 mila abitanti arroccati tra le cime della catena himalayana. La seconda indagine nazionale sul leopardo delle nevi (Panthera uncia) in Bhutan ha confermato infatti la presenza di 134 leopardi delle nevi, con una densità complessiva di 1,34 felini per 100 km quadrati. Si tratta di un significativo aumento rispetto ai numeri del 2016, quando erano stati censiti 96 individui, con un aumento del 39%.

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credits:@WWF Italia

Ci sono volute 310 stazioni di trappole fotografiche distribuite su 9.000 chilometri quadrati per arrivare alle conclusioni presentate dal National Snow Leopard Survey 2022-2023, realizzato con il sostegno finanziario del progetto Bhutan For Life e il WWF-Bhutan ha supportato i rilevatori sul campo con attrezzature da campo. «L’habitat del leopardo delle nevi si estende per oltre 9.000 km quadrati nel paesaggio alpino settentrionale del Bhutan – spiega il WWF. – L’indagine ha mostrato una maggiore densità della specie nel Bhutan occidentale rispetto a quello centrale e orientale. I leopardi delle nevi sono stati fotografati anche da nuove località come il Bumdeling Wildlife Sanctuary e le regioni a bassa quota del Divisional Forest Office, nella zona della capitale Thimphu».

Il leopardo delle neve occupa un territorio ben definito, ma si sposta molto alla ricerca di prede. «Caccia soprattutto di notte o all’alba e le sue prede abituali sono le pecore e le capre selvatiche, compresa la pecora blu e l’argali – spiega Isabella Pratesi – ma si ciba anche di cervi, giovani yak, asini selvatici e bestiame allo stato brado, essendo in grado di catturare prede tre volte più pesanti di lui». Proprio la propensione alla caccia si sta trasformando in una grave minaccia alla sua sopravvivenza. I conflitti con gli esseri umani sono infatti una delle minacce maggiori, oltre ai cambiamenti climatici e alla trasformazione degli habitat dei suoi areali». I leopardi delle nevi vengono spesso uccisi dall’uomo anche per ritorsione o per evitare che predino il bestiame, che sempre più spesso popola il loro habitat. Inoltre subisce anche una grave perdita di prede – principalmente pecore e capre selvatiche di montagna – a causa della caccia illegale e legale da parte dell’uomo».

Per questo il WWF Bhutan nell’Himalaya orientale, collabora con le comunità locali per monitorare i leopardi delle nevi e ridurre le uccisioni per rappresaglia, sostenendo le comunità nell’installazione di recinti a prova di predatore per il loro bestiame, imprese di sostentamento comunitari e piani assicurativi locali innovativi. «L'aumento del numero dei leopardi delle nevi dimostra il forte impegno del Bhutan per la conservazione globale e illustra ciò che può essere raggiunto con leader visionari, un rete di habitat protetti interconnessi e partecipazione significativa e gestione delle comunità locali» ha commentato Dechen Dorji, direttore per l'Asia della sezione statunitense del Wwf  in relazione ai dati pubblicati a seguito della ricerca, sottolineando anche la necessità di prevedere adeguati compensi per i pastori che abbiano subito dei danni dall’attacco di questi felini alle loro greggi.

«L'aumento del numero di leopardi delle nevi è un grandissimo successo – conclude Isabella Pratesi – che dimostra che quando lavoriamo con le comunità locali e quando le aiutiamo a convivere con questi grandi predatori il successo è quasi garantito. Fondamentale infatti è stato lavorare sulla prevenzione degli attacchi del leopardo delle nevi sugli animali allevati. questa prevenzione ha evitato le situazioni di crisi che portavano all'abbattimento illegale di questi animali. É stato fondamentale anche contro il bracconaggio che continua ad essere una piaga diffusa. Ma dobbiamo essere anche ottimisti: il valore di questi animali si sta sempre più diffondendo. Abbiamo dalla nostra parte molti più sostenitori dei conservazione e persone disposte a darsi da fare per dare un futuro a questi animali straordinari».

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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