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1 Dicembre 2021
15:22

Giornata mondiale contro l’AIDS: il salto di specie e l’origine della pandemia

Oggi 1 dicembre è la giornata mondiale contro l'AIDS. "Porre fine alle diseguaglianze. Fine all'AIDS. Fine alle pandemie." lo slogan di quest'anno. Anche per questa pandemia, tra le cause un modo sbagliato di interfacciarsi con la fauna selvatica.

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Il 1 dicembre si celebra la giornata mondiale contro l'AIDS, dal 1988 fondamentale ricorrenza per mantenere viva l'attenzione pubblica su una pandemia silente ma tuttora letale. Eppure le moderne scoperte in campo medico e biotecnologico offrono ottime speranze per il suo controllo e successiva eradicazione. La storia di questa malattia offre ancora una volta un esempio di come possa essere pericoloso, in una società globalizzata di miliardi di persone, il disturbo della fauna selvatica mondiale.

Il salto di specie e la nascita della pandemia

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Ma come è nata tale pandemia e come si è diffusa in tutto il mondo? Anche in questo caso la risposta viene purtroppo dal nostro rapporto errato con la fauna selvatica mondiale. Tutte le specie viventi sono soggetti a virus, perfino piante, funghi e batteri, ed ogni specie ha degli specifici patogeni. Tale specificità dipende dalle caratteristiche del virus e da complesse interazioni con le cellule dell'organismo attaccato. L'origine dell'HIV è ormai accertata essere stata un salto di specie o spillover (così come osservato per la Sars-Cov-2), un evento in cui virus che affliggono altre specie animali acquisiscono tramite evoluzione caratteristiche che gli permettono di penetrare nel nostro organismo ed infettarci.

Su Kodami ne ha parlato chiaramente David Quammen, giornalista scientifico autore di "Spillover", libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo in cui l'autore spiega l'evoluzione dei virus e descrive in tempi non sospetti l'arrivo di una pandemia come quella della Covid-19 che attualmente stiamo vivendo. David Quammen è stato il primo ospite di MeetKodami, una serie di video incontri in cui protagonisti sono persone che attraverso la loro testimonianza e la loro esperienza racchiudono l'essenza del Manifesto di Kodami.

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Distribuzione delle diverse sottospecie di scimpanzé. In viola la sottospecie da cui è derivato HIV–1

Sono molte le specie animali in cui sono stati riscontrati virus capaci di portare a sindromi di immunodeficienza, come nei felini ed in particolare nei gatti (FIV, Feline Immunodeficiency Virus), ed in varie specie di scimmie (SIV Simian Immunodeficiency Virus).

Il ceppo HIV-1 responsabile dell'Aids sembra essere nato dal virus SIVcpz che colpisce lo scimpanzè comune dell'Africa centrale (Pan troglodytes troglodytes) ed infatti studi confermano la sua emergenza in quest'area del continente africano. La Repubblica Democratica del Congo ha la più grande diversità genetica di HIV-1 finora osservata: ciò suggerisce che il virus esista da più tempo qui che altrove. Un secondo ceppo, HIV-2, fortunatamente meno virulento, è invece limitato alla Guinea e pare sia derivato dal cercocebo moro (Cercocebus atys).

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La teoria più accreditata per questi salti di specie è detta "del cacciatore", in quanto vede il virus trasmesso da morsi o dal contatto di sangue tra primati e cacciatori, nonché dalla commercializzazione e consumo della carne infetta. Il primo caso accertato è databile al 1959 e proviene dall'analisi di un campione di sangue infetto di un abitante della città di Kinshasa. Studi recenti sul genoma del virus però fanno risalire la comparsa della malattia nell'uomo ai primi anni del XX secolo, diffondendosi prima fino alle coste del continente per poi travalicare l'oceano alla fine degli anni sessanta. La fase nascosta dell'epidemia termina negli anni 80, quando purtroppo si è già diffusa in mezzo Mondo.

"End inequalities. End AIDS. End pandemics"

«Porre fine alle diseguaglianze. Fine all'AIDS. Fine alle pandemie» è questo lo slogan della giornata mondiale contro l'AIDS del 2021. Un messaggio forte, importantissimo, tanto più importante perché applicabile ugualmente alla più recente pandemia di covid-19.

Negli ultimi anni le recenti scoperte in campo medico e sanitario hanno permesso un drastico calo della mortalità tramite trattamenti innovativi che bloccano l'attività del virus HIV, responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita nota come AIDS, rendendola cronica ma aumentando incredibilmente durata e qualità della vita. In passato, la mortalità di chi contraeva questa malattia era prossima al 100% a causa dell'annientamento delle proprie difese immunitarie da parte del virus e la successiva emergenza di infezioni e tumori.

Trattamenti purtroppo costosi, che dovranno essere seguiti a vita. Da qui l'enorme disparità attuale nei tassi di mortalità osservabile tra i paesi occidentali ed in via di sviluppo, mentre i tassi di contagio rimangono tristemente altissimi ovunque.

Siamo quindi ancora in attesa di un vaccino efficace: sulla scia dei nuovi vaccini a mRNA sviluppati per contrastare la Covid-19, tali farmaci dunque non sembrano più solo una chimera ma ci vorranno ancora anni. Favorire l'accesso  ai test dell'HIV a tutti e diffondere le terapie antiretrovirali è il solo modo per poter combattere questa terribile piaga e raggiungere l'ambizioso obbiettivo dell'Agenda 2030: eradicare la pandemia.

Il virus oggi

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Prevalenza attuale della malattia nel Mondo

Negli ultimi anni si è potuto osservare una sottostima dei rischi di contagio da parte della popolazione mondiale. UNAIDS, organizzazione internazionale per il controllo dell'epidemia, stima che nel Mondo vi siano 39,5 milioni di casi, con 4,3 milioni di nuove infezioni nel 2006. I morti per l'epidemia sono quasi 3 milioni. In Italia le nuove infezioni si attestano stabilmente a circa 3500-4000 ogni anno, numeri alti ma ben lontani da quelli della fine del secolo scorso. Per raggiungere i traguardi ambiziosi dell'Agenda 2030 cioè la sua totale eradicazione bisognerà mantenere alta l'informazione e la prevenzione della malattia, soprattutto nelle fasce di età più esposte e che non hanno direttamente vissuto una delle più terribili pandemie degli ultimi decenni.

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