Il sole picchia duro in questi giorni nel Gargano. Eppure c'è chi ha pensato di tenerlo legato a un tronco di un albero con una fune, senza alcun riparo. È stato un turista ad accorgersi di Argo, un meticcio di circa 3 mesi, lasciato così a Macchia, frazione del Comune di Monte Sant’Angelo (Foggia). Lui è l'ennesima vittima di un compagno umano che non ha tenuto minimamente in considerazione quanto potesse soffrire.
Quando i Carabinieri lo hanno trovato, nei pressi di una casa di campagna, si sono accorti che non aveva acqua né cibo e che era ricoperto di mosche. Era stanco, denutrito, in pessime condizioni igieniche e sanitarie. La ciotola dell’acqua era piena di terra e fango. Era talmente tanto provato da questa detenzione che non riusciva a camminare. Il pelo era ormai infestato dai parassiti. Il veterinario di turno della Asl, accompagnato dal personale della Polizia locale, si è subito reso conto dello stato di sofferenza: se sfiorato, anche solo per una carezza, guaiva dal dolore.
L’animale è stato ribattezzato Argo dai carabinieri che si sono presi cura di lui. Sempre nel terreno è stato ritrovato un altro cagnolino che, a differenza del cucciolo legato alla catena, era libero e non in pessime condizioni di salute. Ma anche lui, come Argo, non aveva né cibo né acqua. Entrambi sono stati affidati alle cure dell’Enpa del territorio. Entrambi sono in attesa di un’adozione. L'ex compagno umano dei due esemplari, un 86enne di Monte Sant’Angelo, è stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali.
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