«Cause sconosciute». E’ questa la motivazione che è stata data alla guardia costiera di Roma da parte di un pescatore che ha raccontato invece ai media di essere stato vittima di uno squalo che, con un colpo di coda, avrebbe ribaltato il suo piccolo peschereccio. L’imbarcazione si trovava in prossimità del Faro di Fiumicino quando ha iniziato a imbarcare acqua. La persona soccorsa è andata poi in Capitaneria di porto e ha descritto il fatto. Ma dello squalo non c’è menzione ufficiale, se non nelle dichiarazioni dell'uomo. «Non c’è alcuna prova che si sia trattato di uno squalo», spiegano a Kodami dalla Guardia costiera.
Ma quali squali esistono nelle coste italiane? Nel febbraio scorso è stato trovato nelle reti di due pescatori vicini all’area protetta di Torre Guaceto, a Brindisi, uno squalo elefante (Cetorhinus maximus) il secondo pesce più grande al mondo (può raggiungere gli 8 metri di lunghezza). Non ha denti e si nutre di plancton. Ogni giorno nuota nelle acque dell’Oceano Atlantico e del Mediterraneo e può percorrere anche 50 chilometri. Nel Tirreno, negli scorsi anni, sono stati individuati squali Mako (Isurus oxyrinchus).
Presenti nelle acque italiane anche le verdesche, conosciuti anche come ‘squali azzurri’. Sono a rischio di estinzione ma la loro pesca però non è vietata: alcuni esemplari vengono frequentemente avvistati proprio davanti al litorale romano e a Fiumicino.
;Resize,width=270;)
A maggio dello scorso anno, a Lampedusa, è stata avvistata invece una femmina di squalo bianco (Carcharodon carcharias). Secondo uno studio condotto dall’Università di Bologna e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Biogeography, questa specie vive nel Mediterraneo da circa 3,2 milioni di anni, con una popolazione geneticamente più simile a quella degli esemplari che popolano il Pacifico più che l’Atlantico. Stando al lavoro degli studiosi emiliani, la popolazione di squali bianchi mediterranei discenderebbe da esemplari provenienti dall'Oceano Pacifico. Il loro percorso per arrivare, però, fu abbastanza lungo. Infatti, passarono nell'Atlantico attraverso il canale del Centro America prima della formazione dell’Istmo di Panama.
