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15 Agosto 2023
11:07

Ferragosto è il giorno della “Grande fuga”: a Zocca l’associazione Il Pettirosso libera gli animali curati

L’evento richiama ogni anno centinaia di amanti della natura in provincia di Modena. Da inizio anno Il Pettirosso ha curato già oltre 4 mila animali, molti di loro sono reduci dall’alluvione dell’Emilia-Romagna.

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I volontari de Il Pettirosso sono pronti per la “Grande fuga”. Anche quest’anno a San Giacomo di Zocca, in provincia di Modena, il pomeriggio di Ferragosto è il momento della liberazione per decine di animali curati, rifocillati, rimessi in sesto e, quindi, pronti per tornare in natura. A ospitare l’evento, come sempre, sarà il Museo del Castagno, immerso nell’Appennino tra castagni secolari. A riprendere il contatto con la natura non saranno solamente i rapaci, ma anche ghiri, ricci e, forse, qualche capriolo. Tutti esemplari che non hanno più bisogno di cure e che, quindi, possono tornare in piena libertà.

«È una grande e unica emozione – dicono i volontari de Il Pettirosso – ed è una gioia per i bambini, pronti a carpire il fruscio silenzioso di un battito d’ali, o scorgere la veloce corsa di un ghiro su per una corteccia di un castagno nel bosco, o la goffa andatura di un riccio che corre a nascondersi sotto alle felci».

L’iniziativa de Il Pettirosso richiama a San Giacomo di Zocca anche molti amanti della natura in arrivo da fuori provincia e da fuori regione, lo sottolineano con orgoglio dall’associazione: «Nessun’altra località in Italia può offrire uno spettacolo di questa portata quando si tratta di fauna selvatica, è frutto di un’intensa attività e di mille attenzioni dei volontari e di tutti quei sostenitori che vanno ad ingrossare le fila del popolo de Il Pettirosso che ogni volta, con un loro segno, permettono tutto. Oramai le persone che seguono Il Pettirosso sono più di 60 mila e aumentano ogni giorno perché riconoscono in questa associazione i numerosi fatti e le poche parole».

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La “Grande fuga” nasce come iniziativa dell’associazione per via dell’elevato numero di animali curati e, di conseguenza, pronti per essere liberati una volta tornati in sesto per riprendere la loro vita sul territorio dell’Appennino. Il pubblico può partecipare alla liberazione degli animali, sempre affiancato dallo staff de Il Pettirosso. «Questa è la nostra ricompensa da condividere con voi – dicono dall’associazione – questa emozionante esperienza a cui non ci si potrà mai abituare e rimarrà impressa nella mente di grandi e piccini».

Nel corso del 2023 al centro di recupero de Il Pettirosso sono entrati già 4 mila animali, un numero destinato ad aumentare considerevolmente da qui a dicembre. E molti di loro sono reduci dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, una calamità che ha messo a dura prova tutti i centri di recupero del territorio. Ed ecco che la “Grande fuga” diventa occasione per liberare, per lasciare andare, per chiudere il cerchio dopo un momento complicato per la fauna del territorio e per chi se ne prende cura.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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