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14 Marzo 2023
16:48

Chiede un giorno libero dal lavoro per la morte del cane, ma le viene negato. «Mi sono licenziata»

Una ragazza americana ha racconta in un video su TikTok di aver lasciato il lavoro dopo che il suo capo le ha negato un giorno libero per piangere la morte del suo cane. Una storia che evidenzia ancora una volta quanto sia difficile far comprendere il dolore che deriva dalla morte di un animale.

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«Il mio cane è morto e io ho chiesto il giorno libero per piangere la sua perdita, ma il mio capo ha detto di no e mi sono licenziata». Così racconta la sua scelta una giovane americana di Austin, in Texas, in un video che sta girando su TikTok e ha raggiunto ad ora 150 mila visualizzazioni.

Il suo nome è Sarah Hemmerman e, intervistata dal giornale online Daily Dot, ha raccontato cosa le è accaduto. Lavorava in un'azienda da otto mesi e quel pomeriggio, mentre era ancora in ufficio, aveva ricevuto la notizia che il suo cane era stato sottoposto ad eutanasia. Nonostante il dolore infinito, è rimasta al lavoro fino a fine giornata. Quando poi, però, ha chiesto al suo datore di lavoro la successiva giornata libera per piangere la scomparsa del suo amato animale non ha ricevuto risposta. Senza mentire aveva chiaramente spiegato che il giorno le serviva per metabolizzare la perdita e che avrebbe presentato una nota giustificativa per un’assenza che riteneva necessaria per il suo stato di salute.

Ma dall'altra parte, nessuna comprensione per quel lutto, come spesso avviene del resto, non ritenuto un motivo valido per astenersi dal lavoro: «Sarebbe un’assenza ingiustificata», la risposta che poi è arrivata dal principale.

L’epilogo della vicenda è stato poi ancora più amaro, visto che l’ufficio del personale le ha anche comunicato che avevano intenzione di licenziarla. A quel punto Sarah, però, aveva preso già la sua decisione e inviato via mail la sua lettera di dimissioni.

«Non poter avere un giorno per dire addio al mio cane è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi ha dato la spinta di cui avevo bisogno per lasciare un ambiente di lavoro tossico», si è sfogata con il Daily Dot. «Ora sono disoccupata – ha concluso – ma sono libera e non me ne pento affatto».

Moltissimi utenti hanno sostenuto la scelta della ragazza, dicendo che ha fatto bene o raccontando vicende di insensibilità molto simili. Non tutte però. Qualche utente ha raccontato, invece, di avere dei superiori comprensivi e solidali che hanno concesso loro tutto il tempo necessario per riprendersi dal lutto.

Una buona notizia visto che, pur aumentando l’empatia nei confronti degli animali, sono ancora molti quelli che non riescono a comprendere che la morte di un animale sia un vero e proprio lutto, una perdita a tutti gli effetti che merita rispetto e attenzione.

Troppo spesso, ancora, davanti a qualcuno che soffre per la morte del proprio animale, le persone provano come una specie di disagio perché non riescono a "sentire" le loro intense emozioni.

Non sanno che amare un animale è un’esperienza totalizzante: non sanno che un animale ha la capacità di connettere all’istante con gli istinti più genuini. Non sanno che sono un dito puntato verso la parte migliore di ognuno, un luogo sicuro in cui riposare perché si viene accettati esattamente per come si è.

Ed è per questo che il dolore di lasciarli andare è così intenso. In un recente studio americano sulle principali cause di depressione, gli intervistati hanno indicato tra le prime 5 posizioni la perdita del proprio animale. Questo rende bene l’idea dell’impatto emotivo che può avere questo evento.

Ma la sofferenza aumenta per il fatto di essere silenziosa e molto difficile da spiegare agli altri. Infatti, se nel caso della morte di un essere umano, i consueti riti funebri contribuiscono a rendere più comprensibile la disperazione emotiva dei cari della persona defunta, la nostra cultura tratta invece la morte di un animale domestico più come la perdita di un’automobile.

Senza considerare che quello che si perde davvero è una relazione insostituibile, non una proprietà.

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Simona Sirianni
Giornalista
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