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20 Maggio 2024
12:20

Feci, sangue dalla bocca e liquido puzzolente: così questa biscia si finge morta

Le bisce sono bravissime a fingersi morte: utilizzano un mix di capacità attoriali, sangue che esce dalla bocca, feci e altre sostanze nauseabonde per scoraggiare i predatori.

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Per ingannare i predatori e salvarsi la pelle alcuni animali utilizzano una strategia insolita e apparentemente contro producente: fingersi morti e abbandonarsi completamente al pericolo. Questa tecnica si chiama tanatosi ed è utilizzata da moltissime specie diverse, tra cui opossum, rettili, insetti, anfibi, pesci e altri. Ce ne sono però alcune che hanno innalzato talmente tanto il livello della loro arte drammatica che potrebbero tranquillamente vincere un premio Oscar.

Stiamo parlando delle natrici o bisce d'acqua, serpenti molto comuni anche qui in Italia le cui performance sono state protagoniste di un nuovo studio recentemente pubblicato su Biology Letters. Questi serpenti non solo rimangono immobili fingendosi morti, ma per essere il più convincenti possibili fanno anche finta di avere convulsioni, si autoferiscono e si imbrattano di feci e altre sostanze liquide nauseabonde.

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Fingersi di essere morti può talvolta sorprendere o spingere un predatore a disinteressarsi, permettendo così alla preda di scappare. Nel caso delle natrici, che spesso vengono attaccate anche da animali che non vogliono mangiarle perché vengono viste più come una minaccia che come cibo, la tanatosi portata all'estremo può far sì che un animale che le ha attaccate smetta di attaccarle e semplicemente vada via.

In questo nuovo studio, i ricercatori dell'Università di Belgrado in Serbia, hanno quindi scelto di studiare ancora più a fondo le abilità della natrice o biscia tassellata (Natrix tessellata), serpenti non velenosi famosi per secernere dalla cloaca sostanze dall'odore sgradevolissimo come mezzo per allontanare i predatori. E lo hanno fatto andando letteralmente a caccia di serpenti come se fossero loro stessi dei predatori.

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Due natrici che si fingono morte. Quella destra con sangue che fuoriesce dalla bocca. Foto da Vukašin Bjelica & Ana Golubović, 2024

Avventurandosi tra i campi intorno all'università, hanno catturato 263 individui diversi afferrandoli direttamente con le loro mani. Li hanno poi trattenuti – solo temporaneamente – per 30 secondi, per vedere come si sarebbe comportato ogni serpente. La maggior parte delle natrici tendeva a ricoprirsi di feci (un chiaro segnali di morte in molti animali) e/o di un liquido nero e dall'odore nauseabondo secreto dalla cloaca, ma c'è di più.

Le natrici più melodrammatiche, si contorcevano mostrando il ventre talvolta rompevano alcuni capillari della mucosa orale con conseguente uscita di sangue dalla bocca. Immaginate quindi di essere un predatore e di trovarvi di fronte un serpente contorto e puzzolente, ricoperto di feci e che perde sangue dalla bocca: anche il predatore più affamato e motivato rinuncerebbe a un pasto del genere.

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Le natrici tassellate son serpenti innocui molto comuni lungo fiui, torrenti e corsi d’acqua

I ricercatori hanno anche testato la risolutezza e i riflessi dei rettili, posizionando alcuni serpenti sul dorso per osservare la loro reazione. Il più delle volte, le natrici fuggivano solo dopo che i ricercatori si erano allontanati, tuttavia quelle più anziane ed esperte che utilizzavano il maggior numero di tecniche insieme per fingere la propria morte scappavano prima. Quasi come a dire "con questa messinscena da Oscar lo avrò sicuramente ingannato".

Queste risultati, dimostrano chiaramente che le natrici sono vere e propria maestre nell'arte del bluff, utilizzando una combinazione molto variabile di comportamenti e secrezioni per confondere e dissuadere eventuali predatori. La capacità di fingersi morti in modo così tanto convincente è indubbiamente una delle strategie evolutivi più affascinanti e complesse, ma che si dimostra eccezionalmente efficace per sopravvivere in un ambiente pieno di pericoli.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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