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12 Giugno 2021
16:58

Europei, Achille il gatto che “indovina” le partite: tutti gli animali del “gioco umano” dell’arte divinatoria

Ha indovinato la vittoria dell’Italia contro la Turchia nella gara d’esordio degli Europei di calcio. Lui è il gatto Achille, uno dei mici del museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. E’ un felino sordo e insieme ai suoi simili viene lasciato libero di scorazzare per la caccia dei topi tra i capolavori di una delle aree espositive più belle del mondo.

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Ha indovinato la vittoria dell’Italia contro la Turchia nella gara d’esordio degli Europei di calcio. O, almeno, a noi umani così' piace credere. Lui è il gatto Achille, uno dei mici del museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. E’ un felino sordo e insieme ai suoi simili è stato "assoldato" per la caccia dei topi tra i capolavori di una delle aree espositive più belle del mondo.

Ciò a cui Achille è stato sottoposto è un "gioco", perché di questo si tratta sia per noi che per lui, visto che non esiste alcuna scientificità e che lato umano è solo un nostro divertimento unito al fascino che ancora abbiamo delle scaramanzie. Il gatto è stato messo di fronte a due ciotole piene di cibo, in rappresentanza delle due squadre sfidanti. Achille, poi, che è stato inserito anche nel sito dell'ufficio del turismo di San Pietroburgo, si avvicina a una delle due e "prevede" il futuro.

Le “capacità divinatorie” del micio erano state “sfruttate” già durante la Confederation Cup del 2017 e il Mondiale di Russia del 2018. Ma non c’è stato solo lui tra gli animali che gli umani hanno giudicato come “indovini” per le sfide sportive. Sempre per la Confederation Cup fu chiesto aiuto a Nika, un esemplare femmina di orso bianco dello zoo di Mosca.

Per i mondiali di Sudafrica 2010 ci fu il Polpo Paul, un cefalopode “italiano” che secondo un'intervista che fece al giornale tedesco Bild la sua istruttrice, Verena Bartsh, venne catturato all’isola d’Elba ad aprile 2010. Ciò, anche se la sua biografia ufficiale dell’acquario Sea Life di Oberhausen, lo identificava come originario di Weymounth, nel Regno Unito. Paul azzeccò tutte e sette le sfide della Germania ai Mondiali di calcio del 2010: l’esperimento riusciva (secondo chi l'ha organizzato) facendogli mangiare uno dei due molluschi in una vasca di plexiglass dopo averlo tenuto a digiuno.

Quelli furono i "Mondiali dei divinatori animali". Oltre a Paul provarono a indovinare i risultati delle sfide il panda Lin Ping, il coccodrillo Herry e il gatto Pedro. Nella cittadina di Amersford, in Olanda, nello zoo Marjo Hoedemaker, il custode, provò a cercare arti divinatorie perfino in un lemure, chiedendogli di scegliere tra arance e peperoni rossi per la sfida Spagna-Olanda. Tentò di scoprire indovini anche nei cammelli e in George, una giraffa. Il calcio, però, è uno degli sport più seguiti al mondo e divenne virale la moda di sfruttare in questo modo altri esemplari. Il pappagallo Mani, fu celebre in quel periodo a Singapore. Anche in Italia ci fu un'indovina: la carpa Gina che sguazzava nelle fontane del centro tecnico di Coverciano.

Per gli Europei 2012 fu la volta della mucca tedesca Yvonne e che andò a finire nelle campagne della Bavaria dopo essere fuggita prima di essere portata in un macello.

Per i Mondiali di calcio in Brasile del 2014 ci fu Cabeao, una tartaruga del santuario di Salvador che veniva fatta avvicinare a tre pesci: due servivano per identificare la vittoria delle squadre, una per il pareggio. In Inghilterra quel mondiale ebbe 23 porcellini divinatori che decretavano il vincitore simulando una partita a 11. Episodi di varia natura dunque e con protagonisti a volte animali rappresentativi di esempi virtuosi per essere simbolo della rinascita e del non sfruttamento, altre solo usati per marketing e pubblicità.

E gli esempi, comunque, non riguardano solo le partite di calcio. In Germania per indovinare i vincitori dell’Oscar fu chiesto aiuto ad Heidi, una femmina di opossum affetta da strabismo. Era ospite dello zoo di Lipsia.

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