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Esistono animali timidi?

Anche tra gli animali possiamo trovare soggetti timidi. Gli animali timidi tendono a fuggire o a ritirarsi in risposta alle novità, i soggetti più coraggiosi facilmente esplorano un nuovo ambiente.

20 Giugno 2023
11:05
Membro del comitato scientifico di Kodami

Quando parliamo di animali timidi facciamo riferimento a un aspetto della loro personalità. La misurazione della personalità negli animali è un ambito scientifico recente, fortunatamente in crescita. Tuttavia, attorno al concetto di personalità animale aleggia una certa confusione, e questo dipende anche dal fatto che, per fare riferimento ad essa, spesso vengono utilizzate terminologie e definizioni diverse, come temperamento o stile di adattamento. Facciamo quindi qui un po’ di chiarezza.

La personalità negli animali si definisce come un insieme di tratti comportamentali e fisiologici specie-specifici, relativamente stabili e dunque ripetibili nel tempo e/o in differenti contesti, che un individuo esprime in modo diverso (ad esempio più o meno frequentemente o intensamente) rispetto ad altri individui della sua specie, o della sua popolazione all’interno della stessa specie. Una delle dimensioni della personalità più ampiamente studiate negli animali è quella della timidezza-audacia, che in pratica descrive la propensione al rischio di un soggetto.

Gli individui timidi tendono a fuggire o a ritirarsi in risposta alle novità rispetto ai soggetti più coraggiosi, che, al contrario, più facilmente esplorano un nuovo ambiente o un nuovo oggetto. Entrambi questi fenotipi, la timidezza e l’audacia, sono vantaggiosi dal punto di vista della fitness: la timidezza, in particolare, è efficace quando le risorse alimentari sono abbondanti e il rischio di predazione è alto. La maggior audacia è più utile nelle condizioni opposte.

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Più in generale, stando a quanto è emerso in studi effettuati su molte specie appartenenti a diversi taxa [raggruppamenti di animali n.d.r.] la timidezza è correlata a una maggiore dipendenza dal criptismo in risposta alla presenza di predatori, a una minore vulnerabilità alla predazione e alla riluttanza a consumare nuove prede.

Le lucertole

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Nelle lucertole, i soggetti più timidi hanno maggior probabilità di sfuggire alla predazione naturale. Essere troppo baldanzose, al contrario, le espone a un più elevato rischio di trasformarsi nel banchetto di un rospo killer o di un serpente affamato.

Le pecore

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Nelle pecore, gli individui timidi sono meno esplorativi e, quando sono fuori al pascolo, tendono a stare più vicini. Inoltre, le pecore più timide sono meno attive e meno reattive nei confronti delle persone rispetto a quelle dalla personalità coraggiosa.

I pesci

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Anche tra i pesci la troppa audacia non premia. I rutili (Rutilus rutilus) più timidi, ad esempio, sono meno suscettibili al rischio di essere acchiappati e consumati da un noto predatore apicale come il cormorano (Phalacrocorax carbo). La personalità di un individuo può essere anche correlata con le sue capacità cognitive nei pesci. Le femmine timide di guppy (Poecilia reticulate) sono più lente nell'apprendere un compito rispetto alle femmine coraggiose.

Le formiche

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Differenze nel continuum timidezza-audacia sono rilevabili anche tra gli insetti. Nelle formiche appartenenti al genere Myrmica, come le formiche rosse, le operaie deputate al foraggiamento e alla cura delle uova e delle larve sono più timide, meno aggressive e meno attive rispetto alle formiche soldato.

Le volpi

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Anche tra le popolazioni di volpi si possono trovare individui con personalità timide. Le si riconosce perché sono quelle che meno esplorative, che mostrano un approccio esitante nei confronti di un oggetto o di un conspecifico nuovi – cioè si avvicinano ad esso più lentamente e spesso battono in ririrata, o addirittura fuggono. In uno studio condotto su un gruppo di volpi americane (Vulpes velox) reintrodotte in natura dopo un periodo di cattività, si è visto che la sopravvivenza a sei mesi era maggiore in quelle più timide, ossia nei soggetti meno attivi e meno propensi ad avvicinarsi a uno stimolo nuovo e ad abbandonare il proprio nascondiglio. La timidezza, dunque, è un parametro che può essere utilizzato nei progetti finalizzati alla conservazione, per stabilire se un individuo è adatto al rilascio in natura.

Le cinciallegre

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La personalità degli uccelli è tra le più studiate. Ad attirare particolarmente l’interesse dei ricercatori troviamo le cinciallegre (Parus major), uccelletti variopinti che canticchiano e svolazzano anche tra gli alberi delle nostre città. Le cinciallegre possono differire notevolmente nei loro profili di personalità. Quelle più lente sono più timide, nel senso che esplorano meno gli ambienti e gli oggetti nuovi, rispetto alle cince veloci.

Quando lo fanno, però, sono molto accurate; inoltre, se un conspecifico invade incautamente il loro territorio, tendono ad accoglierlo utilizzando più posture agonistiche e meno attacchi, rilevandosi di fatto meno aggressive rispetto alle cince classificate come “veloci”. Questi tratti della personalità mostrano una chiara ereditabilità e quindi, in natura, sono fortemente esposti alla selezione.

I grilli

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Nei grilli campestri (Gryllus integer), in generale le ninfe sono più audaci degli adulti, probabilmente a causa della forte selezione per la crescita che caratterizza gli stadi immaturi. I maschi, però, con l’età tendono a intimidirsi di più rispetto alle femmine. Una possibile spiegazione risiede nel fatto che i maschi adulti (ma non le femmine) chiamano in modo vistoso le potenziali compagne e questi richiami possono attrarre i predatori; quindi, il loro rischio di predazione è più elevato.

Bibliografia

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Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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