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2 Gennaio 2024
16:31

È vero che i cani possono sviluppare fobie?

Mentre la paura è una risposta normale e adattiva, la fobia può essere paralizzante per il cane, raggiungendo livelli estremi di angoscia che richiedono un intervento specialistico.

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Medico Veterinario
cane

Molti cani soffrono di paure e fobie. Le fobie possono avere diverse cause tra cui una mancanza di socializzazione, la crescita in un ambiente ipostimolante, un'esperienza traumatica pregressa o anche la presenza di malattie organiche. Qualsiasi malattia o condizione fisica dolorosa aumenta l'ansia e contribuisce allo sviluppo di paure e fobie.

I segni di paura nei cani includono rannicchiarsi, tremare, sbavare, abbaiare, mettere in atto comportamenti distruttivi o evitanti ed in alcuni casi arrivare alla manifestazione di un comportamento aggressivo. Si ipotizza che una volta che un evento fobico è stato vissuto qualsiasi altro accadimento associato ad esso, o anche il ricordo, è sufficiente per generare una risposta. Le fobie più comuni nei cani sono associate a rumori (come temporali o fuochi d'artificio), alle persone e agli ambienti con molti stimoli.

Cos'è una fobia e come si manifesta nel cane?

La psichiatria definisce una fobia come una paura angosciosa destata da una determinata situazione, dalla vista di un oggetto o da una semplice rappresentazione mentale che, pur essendo riconosciuta come irragionevole, non può essere dominata, obbligando ad un comportamento teso ad evitare o a mascherare la situazione fobogena.

È quindi una risposta sproporzionata, irrazionale rispetto alle paure comuni. Si tratta di un processo che colpisce anche i cani, inducendo uno stato di ansia e terrore fuori controllo nei confronti dello stimolo fobico (il particolare elemento che causa la paura), tanto da far mettere in atto comportamenti non congrui, disfunzionali (come aggredire, ad esempio) nelle situazioni in cui è probabile trovarsi faccia a faccia con lo stimolo.

I sintomi fisici sono riferibili a:

  • Tachicardia – aumento della frequenza cardiaca.
  • Tachipnea – aumento della frequenza degli atti respiratori.
  • Midriasi- dilatazione della pupilla.
  • Scialorrea- aumento della salivazione.
  • Diarrea, o sintomi gastrointestinali.
  • Minzioni emozionali– l’animale può fare i bisogni in maniera inappropriata.

I sintomi comportamentali comprendono invece:

  • Risposte di lotta (aggressività), con piloerezione, ringhi, morsi.
  • Fuga (tentativi di evitare o fuggire dalle situazioni).
  • Congelamento (rimanere immobili) o agitazione.
  • Tremare o ansimare.
  • Accucciarsi, distogliere lo sguardo, abbassare la coda..

Perché un cane sviluppa delle fobie?

Questa domanda non trova una risposta univoca poiché ci sono molte ragioni per cui i cani possono sviluppare una paura o una risposta fobica. Prendiamo ad esempio la fobia nei confronti delle persone o di altri animali, potrebbe essere correlata a:

  • Socializzazione inadeguata – Potrebbe esserci stata un'esposizione limitata o minima alle persone e/o ad altri animali quando il cane era ancora un cucciolo; senza adeguate interazioni positive con le persone e altri animali durante l’infanzia, i cani possono vivere questi stimoli come non familiari, non amicali e sperimentare una paura irrazionale e spropositata.
  • Esperienze traumatiche – Il cervello di un cane è in grado di assorbire le esperienze vissute da cucciolo e se negative o traumatiche saranno probabilmente ricordate con una certa angoscia nell'età adulta. Questo può accadere, ad esempio, con una esperienza traumatica dovuta ad  una rissa in cui il cane è stato ferito da un altro cane: è possibile che quel cane sviluppi una fobia post traumatica verso gli altri cani. Ad esempio, se un cane vive delle emozioni negative quando esposto a una persona o a un altro animale, questo può fissarsi nella memoria come ricordo, associando lo stimolo (la persona o l'altro animale) con il vissuto spiacevole (l’emozione negativa): questo è ciò che si potrebbe verificare durante le visite dal veterinario.
  • Predisposizione genetica – I cani possono avere una predisposizione genetica a sviluppare risposte di paura o fobiche durante le diverse fasi della vita, in particolare in soggetti che non hanno avuto delle buone cure parentali e neonatali (ad esempio, cattiva alimentazione nella madre durante la gravidanza).
  • Condizioni mediche – La paura e il comportamento fobico possono essere correlati al dolore o ad altri problemi medici che riducono la soglia della tolleranza del cane. Questo, ad esempio, è molto frequente nei cani anziani, dato che il dolore li rende più irritabili e meno pazienti alle manipolazioni, al contatto e alla frustrazione.

Quali sono le fobie più comuni nei cani

Le fobie più comuni nei casi sono rappresentate da:

  • fobia dei fuochi d'artificio;
  • fobia dei rumori;
  • fobia del medico veterinario;
  • fobia dell'automobile;
  • fobia delle persone, dei bambini e degli animali;
  • fobia degli estranei;
  • fobia di salire e scendere le scale
  • fobia dei temporali e dei tuoni.

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Come si possono prevenire o curare le fobie nei cani?

La prevenzione è un ottimo strumento di cui disponiamo nell'ambito della medicina comportamentale: ad esempio, il periodo di socializzazione del cucciolo è il più critico per lo sviluppo del benessere comportamentale ed è proprio in questo periodo che il maggior numero di stimoli dovrebbe essere correttamente presentato al cucciolo. Si raccomanda quindi di effettuare corsi di socializzazione,  contatti sociali interspecifici con un'alta variabilità di persone, esposizione corretta a diversi tipi di rumore, evitando accuratamente la sovraesposizione, che potrebbe essere vissuta come esperienza traumatica inducendo fobie situazionali.

Se il nostro cane invece risulta affetto da una fobia, allora ci si concentrerà sulla gestione; purtroppo non esiste guarigione dalle fobie, ma diversi trattamenti possono essere messi in atto per rendere la vita del paziente più serena e meno angosciosa. In questo, due validi alleati ci vengono in aiuto: il medico veterinario esperto in comportamento animale e l'istruttore cinofilo. Il primo passo verso la cura è proprio quello di richiedere una visita comportamentale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Luigi Sacchettino
Medico Veterinario
Sono un medico veterinario, specialista in etologia applicata e benessere animale, ed esperto cinofilo nell'area comportamentale. Ho iniziato la formazione come educatore con approccio cognitivo zooantropologico e ho proseguito nell’ambito della riabilitazione comportamentale. Lavorare insieme ai cani ha incrementato la mia passione, per questo frequento un dottorato in medicina veterinaria con focus sul rapporto tra il microbiota  intestinale e il comportamento del cane, la terapia del dolore e la fitoterapia veterinaria. Mi piace molto ascoltare le persone, gli animali e studiare nuove lingue.
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