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4 Gennaio 2023
11:54

È la martora l’animale raffigurato sulla nuova moneta da 1 euro in Croazia

La martora ha fatto il suo debutto sulla moneta da un euro in Croazia, celebrando così l'arrivo della moneta unica nel paese che prende il posto della kuna, che è anche il nome croato del mustelide.

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Dal 1 gennaio l'euro ha fatto il suo debutto in Croazia, portando così a 20 il numero degli Stati membri dell'Unione Europea che utilizzano la moneta unica. Va così in pensione la vecchia valuta, la kuna, che in croato significa però anche martora, il mustelide un tempo molto apprezzato per le sue pellicce e che resta – raffigurata per fortuna viva e vegeta – anche sulla nuova moneta da 1 euro.

Proprio il mammifero, ufficialmente l'animale nazionale del Paese, ha infatti vinto un sondaggio condotto via Internet, aggiudicandosi così la moneta più simbolica di tutte. Un tempo, le pellicce di martora erano molto apprezzate nel Paese, dove venivano utilizzate anche come unità di scambio, soprattutto nel Medioevo, da qui il nome dell'ex moneta ufficiale.

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La nuova moneta da un euro croata

Fortunatamente, però, oggi la martora, che in latino si chiama Martes martes, non è più utilizzata come valuta di scambio e prospera nei rigogliosi boschi croati e non solo. Simile alla faina, la martora è infatti ampiamente diffusa in gran parte dell'Europa, in Asia minore e in Medioriente, dove predilige generalmente aree fittamente boscate e spesso ad alta quota.

Il suo manto è generalmente di colore marrone, più o meno scuro, con un evidente "bavaglino" color crema sulla gola. Questa è una delle caratteristiche che può aiutare a riconoscerla da una faina (Martes foina), che solitamente presenta invece una macchia di colore bianco molto più estesa. Nonostante ciò, spesso colore ed estensione del bavaglino possono essere sovrapposti tra le due specie, per cui talvolta non basta come carattere per discriminare le due specie.

Ma faina e martora, oltre che per alcune caratteristiche fisiche, si differenziano però per abitudini ed etologia. Da buoni mustelidi, sono entrambe specie abbastanza flessibili, generaliste e opportuniste. La faina è però molto più adattabile e si trova molto di più a sua agio anche in città e a stretto contatto con l'uomo.

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Simile alla faina, la martora predilige maggiormente i boschi ed ha abitudini più arboricole

La martora, invece, non tollera granché l'uomo e preferisce aree più selvagge e boscose, tendenzialmente lontane da centri abitati. Inoltre, anche se sono entrambe abili arrampicatrici, la martora tende anche essere decisamente più arboricola della faina, che si trova invece più a suo agio a terra. Anche per questo, la martora è molto più abile nel predare uccelli, uova e nidiacei.

In Italia la specie è presente nelle aree forestali dell'arco alpino e dell'Italia meridionale, ma si trova anche sulle isole maggiori come Elba, Sardegna e Sicilia, dove si adatta facilmente ad habitat costieri e caratterizzati da macchia mediterranea. Fortunatamente, anche virtù dell'ampia distribuzione, non è considerata una specie a rischio estinzione, anche se è di tanto in tanto presa di mira da allevatori di polli, che la considerano un animale "nocivo" al pari della faina.

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La macchia gialla sulla gola spessa aiuta riconoscerla dalla faina, che di solito ha invece un "bavaglino" bianco e molto più esteso

Da sempre raffigurati sulle banconote e sulle monete di tutto il mondo, gli animali hanno fatto il loro debutto anche sulle nuove monete croate, un "riconoscimento" che ci ricorda l'enorme valore simbolico e identitario che la fauna e la natura autoctona hanno per qualsiasi Paese ma che, tuttavia, fin troppo spesso rimangano solo sulla carta, che siano banconote o francobolli.

Speriamo quindi che la martora raffigurata di profilo con sullo sfondo il motivo a scacchiera simbolo della Croazia, possa diventare anche ambasciatrice della sempre più minacciata e trascurata fauna selvatica, che merita certamente molto di più che una moneta da 1 euro, non ce ne vogliano collezionisti e appassionati di numismatica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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