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23 Dicembre 2022
11:51

È al sicuro il Maremmano che vagava da un mese a Gerenzano: «Un regalo di Natale grazie al buon cuore dei cittadini»

Vagava abbandonato nella campagna del comune lombardo da circa un mese. Al momento si trova al canile sanitario di Gallarate per le opportune visite e verifiche, ma sta bene e cerca famiglia. Alla fine, è stato avvicinato da una signora gerenzanese che è riuscita a conquistare la sua fiducia.

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Un Pastore Maremmano Abruzzese che vagava da un mese nelle campagne di Gerenzano, Comune nella provincia di Varese, è al sicuro.

«Al momento si trova nel canile sanitario di Gallarate per le opportune visite e verifiche, ma sta benone. Alla fine è stato avvicinato da una signora gerenzanese che è riuscita a conquistare la sua fiducia. A quel punto sono intervenuti gli operatori della Struttura Dogs Ground di Somma Lombardo, che con pazienza e attenzione lo hanno tranquillizzato in quanto dopo un mese di abbandono e indifferenza era molto spaventato e così sono riusciti a prenderlo», racconta a Kodami Lisa Molteni consigliere di minoranza (lista civica “Idee in comune”) dell'amministrazione comunale della cittadina.

La storia comincia circa un mese fa quando sulla pagina Facebook di “Sei di Gerenzano se…” i cittadini iniziano a segnalare con notevole frequenza la presenza di questo cagnolone che vagava libero per le campagne: «Meno male che ci sono i cittadini perché sennò… – commenta Molteni – Erano molto preoccupati perché d’inverno il paese si ammanta di nebbia e sulle strade non si vede più niente: il timore di poterlo investire o di poterlo scontrare era reale. Senza, naturalmente, dimenticare la possibilità di incidenti e quindi anche la preoccupazione per l’incolumità delle persone. Quindi come Consigliere comunale mi sono attivata subito, perché era davvero imbarazzante vedere tutti quei video e tutte quelle segnalazioni e non dare alcun seguito a quella richiesta dei cittadini, peraltro assolutamente corretta».

Mettersi in moto per risolvere quella situazione per Molteni significava fare riferimento al Comune e al Sindaco: «Dal punto di vista della burocrazia, il Primo cittadino è quello che metaforicamente può uscire e andare a cercare il cane ovvero è colui che può mandare chi di dovere a cercare l’animale per prenderlo in carico. Niente di tutto questo, purtroppo è avvenuto».

Da qui la necessità di mettere nero su bianco alle autorità la richiesta di assunzione di responsabilità nei confronti di un cane vagante sul territorio. «Dopo telefonate e segnalazioni senza esito, ho inviato tramite Pec una lettera indirizzata sia al Sindaco, che è la prima autorità sanitaria del territorio e che deve occuparsi del fenomeno del randagismo per legge, sia alle forze locali di polizia. La risposta del Comune è stata , che se ne sarebbero occupati ma teniamo conto che erano passati diversi giorni ormai e che una volta accalappiato lo avrebbe affidato al rifugio comunale. Come è andata a finire? Dico solo che a trovarlo, avvicinarlo e prenderlo è stata una cittadina gerenzanese».

Molteni quindi, amante degli animali da sempre, contatta il team di Zampylife (l’App creata da Edoardo Stoppa, ndr) con cui si rapporta spesso per avere consigli su come muoversi quando accadono situazioni controverse che riguardano gli animali.  «Gli operatori mi hanno così suggerito quali procedure attivare per il recupero tempestivo del cane – prosegue – E così, in accordo con il comandante della polizia locale, che ringrazio, e il coordinamento con Ats per il recupero in sicurezza del cane, avevamo deciso di posizionare una gabbia trappola. Alla fine, non ce n’è stato bisogno: la signora è riuscita a conquistare la fiducia del cane, tanto da farlo avvicinare e a condurlo in un cortile. Da lì abbiamo chiamato la struttura convenzionata con l’Ats che è Dogs Ground di Somma Lombardo».

Il Pastore, come scritto, al momento si trova al canile sanitario di Gallarate e gli esami fatti per verificare il suo stato di salute hanno certificato che sta bene: «È senza microchip, ma non era denutrito né sofferente, quindi con quasi certezza è stato abbandonato deliberatamente. Il problema è che è stato lasciato vagare per più di un mese e questa cosa è assurda. Io l’avevo visto e avevo cercato di avvicinarlo, ma era spaventato. Poi ogni tanto spariva e poi dopo qualche giorno riappariva. Piano piano si era abituato alla benevolenza delle persone, ma chiaramente più passava il tempo, più stava diventando selvatico. Al sanitario di Gallarate verrà trattenuto per altri 9 giorni, allo scadere dei quali, se non ci sarà una famiglia pronta ad adottarlo, e spero che questo articolo in qualche modo possa aiutarlo a evitare di essere chiuso in un canile, verrà spostato nel rifugio Lilli e il Vagabondo».

Parlare di randagismo a Gerenzano secondo la Consigliera è eccessivo: «Non possiamo certo definirlo così. A mio parere, però, un occhio di riguardo in più alle questioni che riguardano il benessere animale ci vorrebbe. Io, oltretutto non mi occupo di questo, ma quando c’è qualche situazione che ha a che fare con questo tema, sono sempre in prima linea, in quanto sono convinta che gli animali debbano godere anche loro di determinati diritti. Per fortuna che i gerenzanesi hanno dimostrato ancora una volta di avere una sensibilità molto radicata nei confronti degli animali. E per questo vanno davvero ringraziati».

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Simona Sirianni
Giornalista
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