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28 Settembre 2022
17:15

Dopo la morte della regina Elisabetta tutti vogliono i Corgi: perché è necessaria cautela

Da qualche settimana la razza Corgi, amatissima dalla regina Elisabetta, è diventata particolarmente popolare e le richieste sono aumentate a dismisura. Il rischio è che allevatori senza scrupoli possano approfittare di una "moda" per trarne profitto.

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In vita ha contribuito a renderli famosi in tutto il mondo, con la morte li ha trasformati in una sorta di “status symbol”: i Corgi – nome completo Welsh Corgi Pembroke – tanto amati dalla regina Elisabetta d’Inghilterra sono oggi tra le razze di cani più richieste, tanto che il loro prezzo è schizzato a più di 2.500 sterline, l’equivalente di poco meno 2.800 euro.

Il Daily Mail riporta che nelle ultime tre settimane le ricerche di cuccioli di Corgi si sono moltiplicate e che di conseguenza i prezzi per questa razza si sono alzati vertiginosamente. Trasformandoli in una sorta di “volano” per l’economia nazionale, tenendo conto che si tratta di una razza originaria del Galles, nata per proteggere le greggi, e che la maggioranza degli allevamenti (compreso quello che è stato della defunta sovrana) si concentra in Gran Bretagna. Una passione che sembra avere contagiato anche la Francia, dove nelle ultime settimane si è registrata una simile impennata di richieste.

Ma il problema è proprio questo: trasformare questi cani in animali alla moda rischia di spingere allevatori senza scrupoli ad approfittarne per lucrare, tralasciando il benessere degli animali e mettendoli a rischio per ottenere quanti più profitti possibili dalle cucciolate.

La regina Elisabetta, d'altronde, avrebbe duramente condannato lo sfruttamento degli amati Corgi. La sovrana è stata madrina della British Veterinary Association (BVA) per oltre 30 anni, come confermato dalla presidente della BVA, Justine Shotton: «Amante degli animali per tutta la vita, come nostra madrina ha contribuito a costruire la reputazione internazionale del Regno Unito per gli elevati standard di benessere degli animali – è stato il commento ufficiale alla notizia della morte della sovrana – ha sostenuto il lavoro vitale dei nostri professionisti veterinari e ha migliorato la vita degli animali nel Regno Unito e nel resto del mondo. Siamo eternamente grati per il suo servizio, e i nostri cuori e pensieri sono rivolti alla sua famiglia, ai suoi amici e alla nazione».

L’amore della defunta regina d'Inghilterra per i Corgi è nato quando aveva 11 anni. È a quei tempi infatti che il padre di Elisabetta, il duca di York – divenuto in seguito re Giorgio VI – decise di acquistare due Corgi, Dookie e Jane, da introdurre nella famiglia reale. La piccola Elisabetta si innamorò della razza, e al compimento dei 18 anni d’età le fu donata Susan, capostipite di un’intera generazione di Corgi e “fondatrice” dell’allevamento Windsor, gestito dalla regina in persona insieme al suo staff. Proprio da Susan discendono dunque molti delle dozzine di cani con cui la sovrana ha condiviso la vita: Willow, morta nell’aprile del 2018, è stata l’ultima Corgi a discendere da Susan, e la regina, addolorata, aveva deciso di non prendere più cani. Il destino però ha voluto altrimenti: la scomparsa del consorte Filippo, nel 2021, ha spinto il figlio di Elisabetta, Andrea, e la nipote Beatrice a donarle due Corgi, Muick e Sandy, che il giorno dei funerali della sovrana sono stati immortalati sul vialetto del castello di Windsor, in attesa dell’arrivo del feretro.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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