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Decine di gusci di tartaruga carbonizzati in mezzo a bivacco allestito in un edificio abbandonato: il macabro ritrovamento a Ponte di Nona, periferia est di Roma, una scena immortalata da Marco Doria, ex assessore ai Rifiuti del Municipio VI, che lo ha identificato come «resti di un banchetto».
«Certo che c'è proprio un bell'ambientino tra discariche, pinete distrutte dalle fiamme, rifiuti di ogni tipo, automobili rubate e fatte a pezzi, motocicli cannibalizzati, e in ultimo la scoperta dei resti di un banchetto dove sono state uccise e mangiate delle povere tartarughe – ha denunciato Doria – In una settimana sul posto quotidianamente ho scoperto di tutto».
I gusci sono stati trovati all’interno dell’edificio, nel mezzo di quelli che sembrano i resti di un pasto, tra pentole, padelle e altri utensili: «L’impressione è che siano state uccise per essere mangiate, a decine», ha proseguito Doria, condividendo su Facebook le scioccanti immagini dei numerosi carapaci ormai svuotati.
Non è chiaro se le tartarughe siano state effettivamente uccise per essere mangiate, ma non è la prima volta che nella stessa zona vengono fatti ritrovamenti di questo genere. Lo scorso aprile nel parco Calimera, a Torre Angela – a meno di 10 chilometri da Ponte di Nona – erano stati trovati i cadaveri di alcune tartarughe con il carapace distrutto, quasi certamente con una lama. La denuncia, ai tempi, era arrivata dall’associazione Earth, che aveva spiegato che si trattava di esemplari di Trachemys, «una specie di cui è oggi vietata la vendita e la detenzione irregolare ma che è stata venduta liberamente per decenni anche ai mercatini ed alle fiere».
Le Trachemys – che più che tartarughe sarebbe più corretto definire “testuggini” – sono diffuse da diversi anni in Italia come animali da compagnia, e a causa dei numerosi abbandoni si sono riprodotte e naturalizzate diventando una delle 100 specie più invasive del mondo e causando problemi agli ecosistemi locali. La stessa associazione Earth ha più volte segnalato come negli ultimi mesi gli abbandoni – e i conseguenti ritrovamenti – di questi animali siano aumentati.
«Vengono continuamente abbandonati, e non esistono centri di recupero autorizzati nel Lazio – aveva confermato Valentina Coppola, presidente dell’associazione Earth, a Kodami – È un vero problema, perché non si possono nemmeno dare in adozione. Dal 2019 è vietata la detenzione degli individui non dichiarati entro quell’anno. Molti esemplari arrivano da noi perché io sono custode giudiziario, e sono quindi autorizzata alla loro detenzione». Conseguenza diretta degli abbandoni, il rischio che questi animali possano finire nelle mani di sadici o possano essere uccisi per le ragioni più disparate, tra cui anche cibarsi della loro carne, come ipotizzato da Doria nella video denuncia condivisa sui social.