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6 Luglio 2023
13:17

Anche gli uccelli monogami possono chiedere il divorzio

Molti uccelli sono monogami, ma non tutte le coppie restano insieme per sempre. In un nuovo studio un team di ricercatori ha esaminato il comportamento di più di 200 specie e ha scoperto le ragioni che spingono le coppie a lasciarsi.

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Quando si pensa all'amore eterno la prima immagine che passa per la mente è quella di un matrimonio felice e duratura. Purtroppo si sa che non tutte le storie terminano però con un lieto fine e c'è chi decide di intraprendere strade diverse e lasciarsi tutto alle spalle. A quanto pare, l'essere umano non è però l'unico animale a divorziare: un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, dimostra infatti che anche alcuni uccellimonogami scelgono di cambiare partner per la successiva stagione riproduttiva, nonostante il loro compagno storico sia ancora vivo.

Un comportamento del genere viene definito come un vero e proprio "divorzio" e si verifica persino negli albatros, specie in cui le coppie sono note per restare insieme anche per tutta la vita. Uno studio aveva evidenziato che il motivo che si cela dietro alla separazione della coppie di questa specie è riconducibile ai cambiamenti climatici, che genera stress negli individui che, di conseguenza, tendono a separarsi. Ora i ricercatori affermano di aver individuato altri due fattori chiave che sono coinvolti nel divorzio in una gran varietà di specie di uccelli: la promiscuità maschile e le migrazioni su lunga distanza. Questo vuol dire che le specie di uccelli in cui i maschi tendono ad accoppiarsi con più femmine e quelle che compiono grandi migrazioni hanno più probabilità di separarsi.

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Per giungere a questa conclusione, i ricercatori, coordinati dai professori Zitan Song e Yang Liu dello State Key Laboratory of Biocontrol dell'ateneo cinese, si sono basati su dati precedentemente pubblicati relativi ai tassi di divorzio di ben 232 specie differenti associati a informazioni sulla loro mortalità e distanze migratorie. Per ogni specie il team ha anche assegnato il cosiddetto "punteggio di promiscuità" che si basa sul comportamento dei singoli individui. Dai risultati si è visto che le specie con tassi di divorzio particolarmente elevati tendevano a essere strettamente correlate tra di loro, così come le specie associate a tassi di divorzio notevolmente bassi. Lo stesso discorso vale per la promiscuità maschile. «Ad esempio, pivieri, rondini, martini, rigogoli e merli avevano sia alti tassi di divorzio che promiscuità maschile, mentre procellarie, albatros, oche e cigni avevano bassi tassi di divorzio e promiscuità maschile», ha spiegato il team.

C'è da dire, però, che se tra le maggiori cause di separazione rientra la poca fedeltà da parte del maschio, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la promiscuità femminile. «Quando un uccello maschio è promiscuo, è spesso percepito come poco affidabile poiché la sua attenzione e le sue risorse sono divise tra diverse femmine. Questo può renderlo meno attraente come partner ed è quindi più probabile che venga rimpiazzato nella prossima stagione riproduttiva», ha spiegato il dott. Zitan Song, coautore dello studio del Max Planck Institute of Animal Behavior in Germania. Al contrario, "l'infedeltà" da parte delle femmine non porterebbe alle stesse conseguenze in quanto l'incertezza sull'effettiva paternità della prole stimolerebbe maggiormente il maschio che, quindi, risulta più coinvolto durante le cure parentale rivolte ai piccoli.

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Come anticipato precedentemente, anche le migrazioni hanno però il loro peso nelle dinamiche relazionali di coppia. «Dopo la migrazione, le coppie possono arrivare a destinazione in modo asincrono, cosa che potrebbe spingere chi arriva prima ad accoppiarsi con un partner diverso. La stessa cosa può accadere se i membri della coppia atterrano in due luoghi differenti, provocando così il "divorzio" a causa di una perdita accidentale» ha spiegato Song. I ricercatori hanno anche scoperto che i tassi di mortalità e la distanza di migrazione sembravano essere correlati alla promiscuità maschile, suggerendo potenziali effetti indiretti sul divorzio.

Tutto questo suggerisce che alla base di un legame duraturo nelle coppie di uccelli vi sono diversi fattori ecologici. «Man mano che il clima diventa più imprevedibile, i tempi di migrazione possono diventare più variabili e questo studio suggerisce che tra le specie ciò potrebbe aumentare i tassi di divorzio». Questo non significa che le popolazioni di tali specie saranno a rischio in quanto non si sta parlando di una diminuzione di individui, ma forse solo di cuori spezzati. In ogni caso, la ricerca ha permesso di fare luce su quelle che sono le dinamiche relazionali degli uccelli permettendo di comprendere ancora meglio in che modo scelgono il proprio partner e da cosa può dipendere la loro immensa (o breve) storia d'amore.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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