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26 Dicembre 2022
13:00

Cosa c’entra la mitica città di Asgard e Loki con le forme di vita cellulari complesse

Finalmente dei ricercatori sono riusciti a coltivare in laboratorio Lokiarchaeum ossiferum, un asgardarcheota in grado di raccontarci di più sull'origine della vita e degli organismi con struttura cellulare complessa.

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A volte i ricercatori si spingono in lungo e in largo per soddisfare la loro sete di curiosità e sarebbero disposti  addirittura a superare i confini del mondo mortale recandosi ad Agard, la leggendaria dimora degli dei della mitologia norrena: in uno studio recentemente pubblicato ci sono andati quasi vicini per scoprire "l'anello mancante" fra cellule con struttura semplice e organismi complessi un team di scienziati è riuscito per la prima volta a coltivare delle cellule molto particolari, i Lokiarchaeum ossiferum, chiamati così in onore del dio norreno Loki, e appartenenti al superphylum degli asgardarchaeota.

Spesso i ricercatori che si spingono fino a queste frontiere dell'ignoto traggono spunto per i nomi delle loro scoperte da regni fantastici e figure mitologiche con una forza evocativa estremamente potente. Semplicemente nominando asgardarchaeota, infatti, ci ritroviamo in un setting storico e mitologico degno dell'Edda in prosa, un dei manuali di poetica norrena più importanti di sempre. Immediatamente vediamo ergersi al nostro cospetto i muri che circondano Asgard, costruiti da un gigante che in cambio di questa sua opera monumentale avrebbe dovuto ricevere come sposa Freia, divinità nordica della bellezza, dell'oro e della seduzione, insieme al sole e la luna.

Ecco come gli studiosi dell'Università di Vienna e dell'ETH di Zurigo con la loro scoperta pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature ci permettono di viaggiare fra mitologia e scienza riuscendo a coltivare un particolare batterio appartenente agli archea, un gruppo di organismi classificabili come regno o dominio a seconda degli schemi classificativi che mostrano strutture biochimiche tali da considerarsi un ramo presto distaccatosi dalle altre forme dei viventi. L'organismo in questione fa parte di un sottogruppo chiamato asgardarcheota con caratteristiche cellulari talmente uniche da poter essere considerato un "anello mancante" con forme di vita più complesse come animali e piante.

Gli organismi che prendono il nome da Asgard, Thor e Loki

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La complessa via metabolica degli asgardarcheota, una delle caratteristiche molecolari che differenzia questi organismi dagli altri phylum, immagine di Fraser MacLeod via Wikimedia Commons

"L'origine mitologica" di questi organismi è intrinseca nella storia della loro scoperta. Nell'estate del 2015 un team di scienziati guidato dall'Università di Uppsala ha analizzato dei sedimenti nell'Oceano Artico vicino a una bocca idrotermale del Castello di Loki, un sito sottomarino composto da cinque sorgenti idrotermali attive situato tra la Groenlandia e la Norvegia, scoprendo un gruppo di organismi con caratteristiche diverse da quelle di tutti gli altri raggruppamenti filogenetici.

Il riferimento a Loki, oltre al luogo del ritrovamento, deriva dal fatto che questa divinità norrena è descritta spesso come una figura incredibilmente complessa, confusa e ambivalente, proprio come la natura stessa di questi organismi per i ricercatori, piccoli scrigni cellulari pieni di segreti.

La storia, però, non termina qui e nel 2016, un team guidato dall'Università del Texas, ha scoperto un nuovo gruppo di questi organismi da campioni prelevati dal fiume White Oak nella Carolina del Nord e li ha chiamati thorarchaeota, in riferimento al famoso dio norreno Thor.

Negli anni successivi sono arrivati nei laboratori di questi due centri di ricerca altri campioni dal castello di Loki, dal Yellowstone National Park, da Aarhus Bay e da altre parti del mondo, scoprendo un vero e proprio microuniverso con organismi mai visti prima. Per questo motivo sono stati creati altri due raggruppamenti, gli odinarchaeota, in riferimento a Odino il padre degli dei norreni, e heimdallarchaeota, da Heimdal la divinità che sorveglia il ponte Bifrǫst. Il superphylum che racchiudeva tutti questi raggruppamenti tassonomici, dunque, poteva essere chiamato in un solo modo: asgardarcheota, dal regno mitologico che ospita proprio tutte queste divinità.

Per quanto le scoperte fossero rivoluzionarie nell'ambito della tassonomia, riuscire a studiare in maniera approfondita questi organismi non è per niente facile. Queste specie presentano adattamenti a condizioni ambientali estreme, motivo per cui riuscire a farli sopravvivere in laboratorio è una sfida che da sempre i ricercatori hanno dovuto affrontare.

"L'anello mancante" Lokiarchaeum ossiferum

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Complessa struttura di Lokiarchaeum ossiferum, Rodrigues–Oliveira et al. 2022

Eccoci dunque giunti alla fine del 2022 e il team di ricerca austriaco è ora riuscito per la prima volta a coltivare un rappresentante di questo gruppo, Lokiarchaeum ossiferum, con un ottimo tasso di sopravvivenza. L'organismo proviene da sedimenti marini della costa di Pirano, in Slovenia, e a causa della sua crescita ad alta densità cellulare può essere studiato particolarmente bene.

Riuscire a ottenere un risultato del genere è importante per i ricercatori poiché, in questo modo, hanno abbastanza materiale cellulare a disposizione per effettuare tutte le analisi necessarie, a partire dall'utilizzo di un moderno microscopio crio-elettronico, uno strumento che permette di scattare foto di cellule congelate. Questo metodo consente una visione tridimensionale delle strutture cellulari interne e a un primo sguardo è possibile notare come siano presenti corpi cellulari rotondi con estensioni sottili, strutture tentacolari che a volte sembrano persino collegare diversi corpi cellulari tra loro.

Oltre a questi prolungamenti e a complesse vie metaboliche che gli permettono di sopravvivere ad ambienti estremi, le cellule contengono una vasta rete di filamenti di actina, proteine spesso coinvolte nei processi di movimento cellulare, una caratteristica che si pensava fosse esclusiva delle cellule eucariotiche, le cellule dal "nucleo ben formato" che compongono organismi dalla struttura complessa come gli animali e le piante. Ciò suggerisce agli studiosi che probabilmente queste strutture sorsero in antiche cellule anche prima della comparsa dei primi eucarioti.

Insomma, Lokiarchaeum ossiferum ora è un vero e proprio organismo modello e grazie a lui riusciremo a perfezionare teorie evolutive sempre più precise, uno strano scherzo del destino che ha fatto si che il dio norreno dell'inganno e del sotterfugio fosse utile non per nascondere qualcosa, ma per svelare un segreto. 

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