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13 Aprile 2022
10:06

Cosa c’è nel marsupio dei canguri?

Il marsupio dei canguri e degli altri mammiferi marsupiali è una piega di pelle con un'unica apertura, che copre i capezzoli. Al suo interno avviene una delle fasi più importanti dello sviluppo dei piccoli.

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Vi siete mai chiesti cosa si nasconde dentro il marsupio dei canguri? La risposta a questa domanda può aiutarci a far luce sulle differenze evolutive, fisiologiche e comportamentali interne alla nostra classe d'appartenenza nel regno animale, i mammiferi.

Il marsupio infatti è una caratteristica distintiva delle femmine dei mammiferi marsupiali, dei monotremi e forse della maggior parte dei mammiferi ancestrali non placentati ormai estinti da cui deriviamo. In alcuni rari casi questa struttura è addirittura presente nei maschi di alcune specie, come per l'opossum acquatico (Chironectes minimus) e per l'estinta tigre della Tasmania, o tilacino.

In effetti questa speciale sacca addominale caratterizza così tanto questi animali da aver conferito il nome di marsupiali all'intera infraclasse di mammiferi che comprende specie come opossum, koala, quokka, diavoli della Tasmania e molti altri animali australiani ed americani. Anatomicamente parlando, la sacca è una piega di pelle con un'unica apertura, di solito superiore, che copre i capezzoli. Al suo interno avviene una delle fasi più importanti dello sviluppo dei piccoli marsupiali.

A cosa serve il marsupio del canguro?

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Una mamma canguro ed il suo piccolo

Per comprendere meglio a cosa serve il marsupio, analizziamo insieme le prime fasi di sviluppo del marsupiale per antonomasia, il canguro.

Oltre ad una cinquantina di specie simili ma di modeste dimensioni come i wallaby, esistono quattro specie viventi di canguri (famiglia Macropodidae): Il canguro rosso (Osphranter rufus), il canguro grigio orientale (Macropus giganteus), il canguro grigio occidentale (Macropus fuliginosus) ed il canguro antilopino (Osphranter antilopinus).

I canguri danno alla luce un feto vivo ma relativamente non sviluppato, che in inglese viene chiamato "joey". Grazie a questa caratteristica, il tempo di gestazione dei marsupiali è generalmente ridotto: nei canguri, il piccolo sarà partorito dalla madre in appena un mese; per fare un confronto, un mammifero placentato di dimensioni simili, come un cervo, ha una gestazione di più di 200 giorni. Questa particolare gravidanza si riflette anche in una diversa morfologia dell'apparato riproduttivo femminile. Canguri ed altri marsupiali hanno non una ma tre vagine, tutte convergenti in un'unica apertura comune: due vagine laterali portano lo sperma ai due uteri (e i marsupiali maschi hanno spesso peni a due punte), mentre la vagina media permette la fuoriuscita del piccolo al termine della gestazione.

Perché i canguri hanno il marsupio?

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Un piccolissimo feto di canguro nei primi giorni di vita mentre viene nutrito dalla madre

Subito dopo il parto, il piccolo "joey" di appena due centimetri e meno di un grammo di peso striscia dall'interno della madre fino al marsupio. L'interno della sacca della madre è un ambiente protetto e caldo e quasi totalmente privo di peli. Vi sono inoltre i quattro capezzoli della madre e numerose ghiandole sudoripare che rilasciano liquido antimicrobico per proteggere il "joey" da germi, virus e parassiti.

La prole cieca si attacca a uno dei capezzoli della madre per crescere e svilupparsi fino allo stadio giovanile. L'allattamento durerà ben 250 giorni circa, nei quali il piccolo canguro potrà entrare ed uscire dal marsupio.

Le femmine di canguro non nascono già munite di marsupio. Questa struttura si svilupperà infatti nei primi anni di vita, per essere pronta e funzionale non appena viene completato lo sviluppo sessuale. Grazie alla sacca addominale i canguri e gli altri marsupiali possono portare avanti e nutrire diverse generazioni di piccoli in differenti stadi di sviluppo contemporaneamente, una caratteristica però persa nei mammiferi placentati più "moderni" come cani, felini ruminanti e noi, esseri umani.

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