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11 Luglio 2023
11:40

Perché non ci sono canguri al di fuori dell’Australia?

La fauna australiana è unica nel suo genere e comprende la quasi totalità dei marsupiali e gli unici mammiferi che depongono le uova, come l’ornitorinco. Perché abbiamo animali di origine asiatica in Australia ma non abbiamo canguri e altri marsupiali in Asia? Ce lo spiega la paleontologia.

canguro

Canguri, koala, vombati, quokka, ornitorinchi e anche tanti rettili e uccelli: gli animali dell’Australia sono unici nel loro genere e non esistono in nessun altro luogo al mondo ma la loro storia non è così semplice: molti derivano da antenati immigrati dall’Asia ma allora perché in questa parte del mondo oggi non abbiamo animali imparentati con i marsupiali australiani?

Lo spiega Alexander Skeels, ricercatore alla Research School of Biology della Australian National University di Canberra, che ha commentato uno studio fatto insieme a dei colleghi, pubblicato pochi giorni fa su Science. «Potrebbe sorprendervi sapere che molte delle creature australiane più iconiche provengono dall'Asia e sono arrivate in Australia solo di recente, almeno in termini geologici. Tra questi ci sono molte lucertole, come goanna (i varani australiani, ndr) e diavoli spinosi, ma anche altri animali tra cui topi saltatori, volpi volanti e kookaburra. Però questa migrazione di specie è stata per lo più a senso unico: ci sono molti meno rappresentanti della fauna australiana in Asia rispetto alla fauna asiatica in Australia».

kookaburra
Un kookaburra che riposa su un ramo

Nel loro studio, Skeels e colleghi hanno analizzato le informazioni sulla distribuzione e l'habitat di 20.433 specie di vertebrati terrestri, ma anche il clima e la tettonica delle placche negli ultimi 30 milioni di anni, per scoprire il motivo di questo strano fenomeno.

«È una lunga storia che inizia più di 200 milioni di anni fa. I dinosauri erano ancora un gruppo abbastanza nuovo sulla Terra e l'Australia faceva parte di un supercontinente chiamato Gondwana. Questa gigantesca massa continentale comprendeva l'Antartide, il Sud America, l'Africa, l'Australia e l'India», ha spiegato il ricercatore. Nel momento in cui i due supercontinenti Gondwana e Laurasia si sono separati, è venuto a mancare l’ultimo collegamento terrestre tra l'Australia e l'Asia. Quando anche la Gondwana si è frammentata molti dei suoi pezzi si sono riavvicinati alla Laurasia.

«L'India entrò in collisione con l'Eurasia e formò la possente catena dell’Himalaya; Il Sud America si schiantò contro il Nord America, formando il serpeggiante ponte di terra di Panama; L'Africa si scontrò con l'Eurasia, formando il Mar Mediterraneo; e l'Australia iniziò in rotta di collisione con l'Asia», ha continuato Skeels.

koala
Un koala con il suo cucciolo

L'Australia si è staccata dal resto della Gondwana tra 45 e 35 milioni di anni fa, e si trovava molto più a sud di quanto non sia oggi. Nel tempo in cui l’isola si spostava verso nord, nello spazio crescente che si formava tra le coste di Australia e Antartide, si è formata la corrente circumpolare antartica, che ha drasticamente raffreddato il pianeta. Mentre l'Australia era isolata, si raffreddava e il suo clima diveniva sempre più secco, iniziarono ad evolversi una serie di animali e piante unici nel loro genere.

«Nel frattempo, le placche tettoniche australiane ed eurasiatiche iniziarono a scontrarsi, formando migliaia di isole nell'arcipelago indonesiano, tra cui le odierne Lombok, Sulawesi, Timor e le piccole isole della Sunda. Queste isole non appartengono né alla piattaforma continentale australiana (nota anche come Sahul), che comprende Australia e Nuova Guinea, né alla piattaforma continentale asiatica (nota come Sunda), che comprende Thailandia, Malesia, Singapore, Sumatra, Giava, Borneo e Bali», ha aggiunto il ricercatore.

wallaby
Un Wallaby con il cucciolo che sbuca dal caratteristico marsupio

Questa zona intermedia è conosciuta come Wallacea, dal nome del naturalista britannico del XIX secolo Alfred Russell Wallace, che per primo ha osservato la differenza nei tipi di animali trovati sui due lati di quella che oggi è chiamata la linea di Wallace. Le isole consentirono a determinate specie di migrare da una piattaforma continentale all’altra, facendo incontrare gruppi di animali rimasti separati per tantissimo tempo.

Per potersi spostare da un continente all’altro questi animali dovevano essere in grado di attraversare l’oceano, difatti molti degli animali che si sono trasferiti con successo erano uccelli, come i kookaburra.

Una volta giunti dall’altro lato «gli animali dovevano essere in grado di prosperare nel nuovo habitat, dove l'ambiente poteva essere molto diverso da quello da cui provenivano. Abbiamo scoperto che gli animali in grado di tollerare un'ampia gamma di ambienti più umidi o più asciutti avevano maggiori possibilità di migrare e stabilirsi con successo. Sunda è umido e Sahul è secco. Se hai una buona tolleranza nello spettro umido-secco, sei meglio attrezzato per spostarti tra queste regioni».

Linea di Wallace
Mappa originale di Wallace

Perché allora il flusso migratorio è stato molto più forte dall’Asia all’Australia e non viceversa? La risposta sta in come sono cambiati gli ambienti 30 milioni di anni fa: Sunda era ricoperta da lussureggianti foreste pluviali (allora come ora) già da prima che l'Australia si staccasse dall'Antartide. Anche le “isole trampolino” avevano un clima equatoriale umido piuttosto simile, rendendo facile agli animali asiatici adattarsi alle nuove condizioni.

In Australia, invece, le foreste erano state sostituite da praterie e boschi nella maggior parte delle aree e di conseguenza la fauna si era adattata ad un clima molto più secco, terribilmente diverso da quello della Nuova Guinea e le altre isole, rendendo lo spostamento verso l’Asia piuttosto difficile. In più, le poche specie che ipoteticamente fossero riuscite ad approdare sulle isole avrebbero subito l’effetto di una competizione impari con gli altri animali adattati agli ambienti umidi già da molto più tempo.

clamidosauro
Un esemplare di clamidosauro, uno dei rettili australiani che discende da antenati asiatici

«Le risposte richiedono molto tempo: il clima e la geografia sono alcune dei fattori più importanti che modellano l'evoluzione e la distribuzione delle diverse specie. Guardare nel profondo del passato ci aiuta a capire il mondo che ci circonda», ha concluso lo scienziato.

«Semplici domande come "perché non ci sono canguri in Asia ma abbiamo topi saltatori in Australia?" hanno risposte della durata di milioni di anni di lavoro».

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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