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11 Febbraio 2024
10:00

Come ritrovare un pappagallo smarrito

Quando un pappagallo fugge è fondamentale agire rapidamente, denunciando subito la scomparsa, spargendo la voce e avviando immediatamente le operazioni di ricerca.

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Quando un pappagallo tenuto in casa fugge la prima cosa da fare è denunciare la scomparsa alle forze dell'ordine, fornendo tutti gli estremi del documento CITES e l'eventuale codice dell'anello identificativo. I pappagalli, è bene ricordarlo, sono animali selvatici e non domestici. Molto specie sono quindi anche a rischio estinzione e necessitano perciò di specifici permessi e documentazioni per poter essere tenuti in cattività. Successivamente, può essere molto utile segnalare lo smarrimento anche alla polizia municipale e alle associazioni presenti sul territorio, come ENPA, LIPU o OIPA.

Quando un pappagallo scappa o viene smarrito, è infatti fondamentale agire prontamente, denunciare subito la scomparsa alle autorità e avviare la ricerca chiedendo aiuto alle persone presenti sul territorio. Un uccello nato e cresciuto in cattività, infatti, quasi sempre non riesce a volare su grandi distanze o a trovare cibo da solo, rischiando così di morire di fame o di finire vittima di predatori come gatti o rapaci. Difficilmente tornerà a casa da solo, perciò è fondamentale partire subito con le operazioni di ricerca.

Le operazioni di ricerca

Per ritrovare un pappagallo smarrito, occorre cominciare dalla zona in cui è scomparso o si è diretto in volo. Spesso, inoltre, i pappagalli riconoscono il richiamo delle persone con cui vivono, soprattutto quelli associati al cibo. Richiamarlo potrebbe quindi farlo avvicinare e se vive con un compagno può essere molto utile portalo con sé in un trasportino per favorire il riconoscimento e l'avvicinamento. Per provare a farlo avvicinare, si possono anche riprodurre le vocalizzazioni di altri pappagalli della stessa specie, facilmente reperibili online per esempio su YouTube.

Se ci sono parchi o alberi è utile cominciare da lì, cercando in ogni caso in punti sopraelevati come balconi, terrazzi o altri posatoi. Se possibile, meglio portarsi dietro durante le ricerche cibo, acqua, un binocolo, un trasportino e una piccola coperta o un telo per l'eventuale cattura qualora il pappagallo non si avvicinasse da solo una volta ritrovato. Se fa buio, le probabilità di trovarlo diminuiscono drasticamente, poiché difficilmente l'uccello continuerà a muoversi di notte. Quindi meglio sospendere le ricerche e ricominciare il prima possibile il giorno dopo, possibilmente all'alba.

Spargere la voce

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Più persone sono coinvolte nella ricerca e meglio è, soprattutto se sono esperte o legate in qualche al mondo animale e dell'allevamento. Chiedere aiuto ad amici, vicini e conoscenti può perciò facilitare le ricerche e aumentare le probabilità di successo, così come spargere la voce tramite volantini, social network e annunci online. È perciò molto importante spargere la voce anche in negozi di animali, sedi locali di associazioni come la LIPU, ambulatori veterinari, altri allevatori di pappagalli che vivono in zona, così come anche in centri commerciali e altri posti molto frequentati.

Si possono utilizzare ovviamente anche i social network come Facebook per diffondere rapidamente la notizia della scomparsa del pappagallo. Meglio creare un post pubblico con tutte le informazioni necessarie e condividerlo nei gruppi dedicati ai pappagalli, all'allevamento, ma anche in gruppi cittadini o generici sugli animali. Ne esistono tantissimi su Facebook ed possibile trovarli utilizzando parole chiave come "il nome della specie", "animali smarriti", "allevamento pappagalli" o quelle legate al quartiere e alla città in cui si vive.

Cosa fare quando il pappagallo viene avvistato

Una volta avvistato il pappagallo smarrito, è importante procedere con estrema cautela per evitare di spaventarlo e farlo scappare nuovamente. Il recupero può essere infatti un'operazione estremamente difficile, occorre quindi prestare molta attenzione. Bisogna avvicinarlo molto lentamente, tenendo sempre sotto osservazione l'animale. Se è abituato a rispondere ai richiami, chiamarlo potrebbe farlo avvicinare o posare sul braccio o sulla sua gabbia. Se così non fosse, è importante per non spaventarlo evitare di urlare e fare movimenti bruschi e improvvisi.

È possibile anche in questo caso provare a riprodurre le sue vocalizzazioni o quelle di un altro pappagallo della stessa specie, o portare il suo compagno, se ne ha uno, per facilitare il riconoscimento e il recupero tranquillizzandolo e senza spaventarlo ulteriormente. Se è stato qualcun altro ad avvistare il pappagallo, è meglio evitare che sia lui a tentare il recupero. È sempre preferibile che a farlo siano sempre persone che conoscono l'animale e che soprattutto vengono riconosciute dal pappagallo stesso, che sarà sicuramente più propenso ad avvicinarsi e a interagire con loro.

Come recuperare il pappagallo

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Se il pappagallo si trova a terra, occorre avvicinarsi molto lentamente per evitare di spaventarlo. Anche in questo caso si può provare a farlo avvicinare con cibo, richiami o compagni. Se si ha una gabbia o un trasportino, può essere utile posizionare anche lì il suo cibo preferito per convincerlo a entrare. Di solito i pappagalli nati e cresciuti in cattività generalmente ritornano sulla mano delle persona che li ha allevati o si lasciano comunque recuperare una volta avvicinati abbastanza. Tuttavia, se l'uccello non si avvicina da solo o non rientra nel trasportino, serve a quel punto agire in maniera più diretta.

Se il pappagallo non torna da solo non ci sono molte alternative a una cattura diretta. L'ideale sarebbe utilizzare un retino, come quelli da pesca, tuttavia in assenza di tale strumento si può provare a utilizzare un telo o un asciugamani da lanciare sull'animale per impedirne la fuga. Non è un'operazione semplice, poiché i pappagalli sono uccelli molto reattivi. Potrebbero quindi volerci diversi tentativi, ma in assenza di alternative o altri strumenti di cattura più efficaci non ci sono molte altre possibilità.

Se il pappagallo si trova invece su un albero o in punti sopraelevati, meglio evitare si avvicinarlo per non spaventarlo ulteriormente. È preferibile rimanere nei pareggi, seguirlo e provare a convincerlo a scendere utilizzando gli stessi suggerimenti sopra elencati.

Come evitare che il pappagallo fugga

Il metodo migliore per evitare che un pappagallo fugga è non prendere un pappagallo. I pappagalli sono uccelli selvatici e non animali domestici come un cane o un gatto, che hanno vissuto con noi millenni di domesticazione e coevoluzione. Il loro posto è perciò in natura, non in una voliera o su un trespolo, che non potranno mai soddisfare tutte le loro necessità ed esigenze etologiche e sociali. Il commercio di pappagalli da compagnia, inoltre, oltre ad alimentare il mercato nero e il declino delle specie minacciate, proprio per colpa delle numerose fughe o liberazioni contribuisce anche a diffondere specie aliene dannose per gli ecosistemi in giro per il mondo.

Tuttavia, come per altri animali esistono tantissimi individui abbandonati, smarriti o che non possono essere più tenuti da chi li acquistati e che ovviamente non possono ritornare in natura. In questi casi occorre offrire loro le migliori possibilità di vita, anche in cattività, tenendo ben presente tutte le esigenze cognitive, sociali e legate al benessere di questi uccelli. Evitare che fuggano e una di queste, sia per l'incolumità stessa di questi individui che per evitare di rilasciare ulteriori uccelli alieni in territori in cui non dovrebbero esserci.

Soprattutto durante l'estate, con le finestre aperte per il caldo, i casi di pappagalli che scappano sono infatti molto frequenti. È importante quindi prestare attenzione per evitare che il pappagallo voli via accidentalmente, installando zanzariere o reti alle finestre per ridurre questo rischio. È fondamentale controllare sempre che il pappagallo non abbia accesso a stanze con balconi e finestre e quando viene portato all'aperto è indispensabile utilizzare una pettorina di buona qualità, per evitare fughe accidentali durante il volo libero.

Inoltre, addestrare il pappagallo a tornare al richiamo e a posarsi su posatoi specifici può facilitare molto il recupero in caso di eventuale smarrimento. In fine, cosa importantissima, mai tarpare le ali. Tagliare le penne remiganti delle ali agli uccelli, proprio per evitarne la fuga, è purtroppo una pratica ancora molto diffusa. Si tratta però di una pratica crudele che causa enorme stress e disagio negli uccelli. È un vero e proprio atto di maltrattamento animale, sanzionabile quindi secondo le leggi in materia del codice penale italiano.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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