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14 Aprile 2024
10:00

Come capire se il bruco nel tuo giardino è una processionaria

La processionaria è un bruco coperto di peli urticanti, che si riconosce per la sua abitudine di spostarsi con altri simili in fila indiana. Può essere pericolosa per cani, gatti e altri animali, ma anche per la salute delle piante e per noi esseri umani.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), conosciuta anche semplicemente come processionaria o in alcune regioni italiane come “ruga” o “gatta pelosa”, è la fase larvale (o bruco) di una falena, nota per essere molto pericolosa per cani, gatti e altri animali, compresi noi esseri umani.

Deve il suo nome al fatto che quando queste larve si spostano alla ricerca di cibo, lo fanno camminando in gruppi più o meno numerosi, tutte disposte in fila indiana, proprio come se stessero facendo una processione. Vive infatti generalmente sui pini, dove forma grossi nidi tra i rami simili a ragnatele e si ciba del fogliame, risultando particolarmente aggressiva e distruttiva, tanto da compromettere il ciclo vitale degli alberi.

La pericolosità di questo piccolo bruco per gli animali è invece dovuta alla presenza di numerosi peli urticanti che usa come protezione da potenziali predatori o pericoli. Tuttavia, per quanto questi insetti non causino “volutamente” lesioni agli altri animali, un cane troppo curioso o un bambino non supervisionato potrebbe entrarvi in contatto e provocarsi delle gravi irritazioni.

Questo può essere grave in particolare per cani e gatti, dato che esplorano il mondo con naso e bocca, esponendo delle mucose molto sensibili ai peli urticanti. Conoscere e saper identificare la processionaria può aiutare a ridurre i rischi e ad intervenire in tempo per evitare danni pericolosi per i nostri animali e per noi stessi.

Come distinguere i bruchi di processionaria

La processionaria è una specie diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, facilmente distinguibile specialmente nella sua fase larvale, che è la più pericolosa. Il bruco è lungo circa 1-3 cm, di colore verde-brunastro, dotato dei tipici e numerosi peli urticanti che lo rendono simile ad una piccola spazzola.

In inverno queste larve si rifugiano su alberi come diverse specie di pini ma occasionalmente anche cedri, larici e abeti, dove costruiscono dei nidi sericei intessuti tra i rami, simili a grosse ragnatele e facilmente individuabili.

Al risveglio le larve si nutrono voracemente degli aghi dei pini ed una volta raggiunta la maturità in primavera scendono al suolo formando le caratteristiche file, lunghe anche diversi metri, da cui prendono il nome. Ed è proprio questo il momento in cui sono più pericolose per i nostri animali, subito prima di completare il loro sviluppo attraverso la metamorfosi in falene adulte.

Qual è il periodo delle processionarie

Il ciclo vitale di questo insetto dura tutto l’anno: gli adulti sfarfallano in estate e depongono le uova che si schiuderanno verso settembre; le larve, poi, resteranno sugli alberi fino all’inizio della primavera, periodo nel quale scendono a terra per completare la metamorfosi.

Sono quindi i mesi primaverili quelli in cui è più facile incontrare questi bruchi, tenendo conto delle variazioni climatiche e stagionali delle diverse zone, con una finestra temporale che può andare da febbraio ad aprile inoltrato. Le larve sono attive principalmente di notte ma è comunque possibile incontrarle anche di giorno mentre si spostano in fila indiana.

Dove fa il nido la processionaria

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I nidi di processionaria in cui svernano i bruchi sono facilmente riconoscibili anche a distanza: sono vagamente a forma di piramide e di colore bianco brillante, localizzati soprattutto sulle cime e agli apici dei rami laterali di piante come pini, cedri e abeti. Da lontano possono apparire come grosse ragnatele o bozzoli e possono essere osservati già a partire dalla fine dell’autunno, insieme ai primi danni alla vegetazione.

Perché la processionaria è pericolosa

Questo insetto è molto pericoloso per i cani, ma anche per animali come cavalli, che possono entrarci in contatto mangiando l’erba, e gatti intenti ad esplorare all’esterno. Infatti i bruchi camminando sul terreno diventano un invitante gioco per i nostri animali fino a quando i peli urticanti dei bruchi non provocano infiammazioni dolorose.

Sintomi

Tra i sintomi iniziali che potete notare nel vostro animale nel momento in cui viene in contatto con la processionaria ci sono: dolore, lacrimazione, gonfiore, salivazione e forte malessere. Sin da subito pelle, mucose o congiuntiva oculare andranno incontro ad eritema, dolore, rossore, potrà essere presente anche abbondante salivazione se le setole del bruco sono entrate anche in bocca.

Si possono formare delle vescicole e sopraggiungere disturbi gastroenterici come vomito e diarrea. Anche febbre e mancanza di appetito sono altri sintomi comuni. In caso di contatto con gli occhi può sopraggiungere persino cecità.

Pericoli

A causa della combinazione tra setole urticanti che ricoprono il corpo del bruco e l’utilizzo di naso e bocca nell’esplorazione da parte dei nostri animali domestici come cani e gatti, possono esserci anche gravi conseguenze. Se il muso dell’animale entra, infatti, in contatto col bruco, perché magari intenzionato ad annusarlo o peggio ancora leccarlo o addentarlo, i danni possono essere quasi mortali.

Dopo qualche giorno dal contatto l’area interessata può andare anche in necrosi e non è raro vedere cani a cui manca un pezzo di lingua per questo motivo. È dunque fondamentale monitorare il cane e prevenire incidenti di questo genere. In caso di contatto è importante sciacquare abbondantemente l’area e contattare il medico veterinario.

Cosa fare se trovi una processionaria

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Quando vengono localizzati dei bruchi o dei nidi di processionaria vanno segnalati alle autorità competenti che provvederanno alla rimozione. È fondamentale, nel mentre, evitare ogni forma di contatto con l’animale.

Esistono dei decreti per la lotta alla processionaria nel momento in cui rappresenta un grave rischio per gli animali e l’essere umano, in particolare per i bambini. Gli interventi di controllo dell’insetto, previsti dal D.M. 30 ottobre 2007, sono obbligatori qualora ci siano rischi per la sopravvivenza delle piante o per la salute delle persone.

Quando andare dal veterinario

È importante contattare un medico veterinario anche solo se si ha il sospetto che il nostro animale domestico sia entrato in contatto con una processionaria, in particolar modo se con la bocca o col naso, che sono estremamente sensibili. Non esiste una vera e propria terapia medica, ma un esperto può aiutare ad alleviare i dolori all’animale e consigliarci come fare nel caso in cui questo non riesca a nutrirsi correttamente per via delle afte e dell’irritazione.

È importante sciacquare la zona interessata con abbondante acqua facendo attenzione a non entrare in contatto con i peli urticanti ed eventualmente iniziare una terapia antidolorifica e antibiotica, applicando dei gel orali sulle mucose irritate. Nel caso di irritazioni esterne la situazione è decisamente meno grave ma è comunque importante rivolgersi ad un esperto.

Prevenzione

Il primo passo della prevenzione agli incontri con la processionaria è quello di segnalare alle autorità la presenza di nidi presso le nostre abitazioni o parchi pubblici. I comuni, infatti già normalmente procedono alla rimozione di questi insetti nei parchi o nelle altre zone urbane in cui possono insediarsi. È comunque buona norma anche controllare sempre la presenza di larve specie nei mesi in cui avviene la discesa dagli alberi.

Per quanto riguarda le zone di campagna o montagna, dove questi animali sono giustamente lasciati liberi di riprodursi, è importantissimo che il pet mate controlli dove porta il cane e che questo non giochi inavvertitamente con questi bruchi. nel caso in cui venissero avvistati dei nidi sugli alberi è consigliato allontanarsi quanto prima, facendo attenzione sempre a non entrare in contatto con le larve.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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