1 Giugno 2023
9:00

Come accorgersi che il gatto ha le pulci

Le pulci sono insetti parassiti che si nutrono del sangue dell'animale ospite. Nel caso del gatto, possono provocare forte prurito, piccole lesioni e anche reazioni allergiche: vediamo come accorgersi della loro presenza e cosa fare.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
gatta gratta

Le pulci sono piccoli insetti parassiti che si nutrono del sangue degli animali a sangue caldo, come i gatti, i cani, gli esseri umani e molti altri animali domestici e selvatici. Appartengono all'ordine dei sifonatteri, e la specie più comune che infesta i gatti è la Ctenocephalides felis, nota appunto come pulce del gatto.

I corpi piatti e senza ali consentono loro di muoversi agilmente tra i peli degli animali che infestano, e le lunghe zampe posteriori gli consentono di saltare a notevoli distanze rispetto alle loro dimensioni, che è uno dei motivi per cui possono infestare rapidamente gli animali domestici e le abitazioni.

Le pulci causano principalmente un forte prurito e fastidio gli animali che infestano, e le loro punture possono causare irritazione della pelle, arrossamento e talvolta reazioni allergiche. In alcuni casi, inoltre, possono trasmettere malattie come la tenia (verme intestinale) o la bartonellosi (febbre da graffio di gatto) agli animali e agli esseri umani. Per tutti questi motivi è fondamentale tenere sotto controllo i gatti, anche quelli che vivono indoor, e individuare subito l'eventuale presenza di questi parassiti. Vediamo allora come capire se il gatto ha le pulci.

Sintomi delle pulci nei gatti

Le pulci nei gatti possono causare diversi sintomi, dai più lievi a quelli più preoccupanti. Tra i più comuni c’è certamente il prurito. I gatti colpiti da infestazione di pulci spesso si grattano o si leccano eccessivamente, soprattutto intorno al collo, alla schiena, alla base della coda e all'addome. A questo si può aggiungere irritazione della cute, perché le pulci sono insetti ematofagi, si nutrono cioè di sangue, e il loro morso può causare irritazione cutanea. La pelle del gatto può quindi arrossarsi, infiammarsi e diventare sensibile al tocco, si possono creare chiazze prive di pelo e possono spuntare croste e lesioni cutanee causate dal graffiare e dal mordere per alleviare il prurito.

Alcuni gatti possono inoltre sviluppare una reazione allergica alla saliva delle pulci. Questa condizione prende il nome di dermatite allergica alle pulci, e può causare un intenso prurito, arrossamento e perdita di pelo, ovvero tutti i sintomi precedenti contemporaneamente. Il gatto, inoltre, può apparire nervoso e agitato a causa proprio del prurito e del fastidio, a tratti dolore, causato dall’infestazione, diventando irrequieto e mostrando segni di disagio.

Come riconoscere le pulci sul gatto

Per capire se il gatto è stato infestato dalle pulci ci sono diversi modi. Oltre a osservare se sviluppa i sintomi appena descritti, questi insetti si possono individuare anche a occhio nudo. Innanzitutto dal movimento: è vero che le pulci sono molto piccole (sino a un massimo di 4 millimetri circa), ma osservando attentamente il pelo, soprattutto sui gatti che lo hanno corto, è possibile scorgere piccoli puntini scuri o marroni che si muovono rapidamente.

Anche le punture, piccoli puntini rossi, sono un segnale indicativo della possibile presenza delle pulci, così come le loro feci. Nutrendosi del sangue del gatto, infatti, questi parassiti lo eliminano attraverso le feci, che si annidano tra il pelo sotto forma di piccoli puntini neri. Per verificare se si tratta effettivamente di feci di pulce si può provare a prendere un batuffolo di cotone umido e a strofinarlo sui puntini: se si tratta di feci di pulci, si dissolveranno lasciando macchie e sbavature rosse che sono, appunto, il sangue digerito delle pulci.

Come prevenire ed eliminare le pulci nei gatti

La prevenzione è essenziale per evitare che il gatto, anche quello che vive sempre in casa e non esce mai all’esterno, possa essere vittima di infestazioni di pulci. In questo senso, è bene rivolgersi a un veterinario per scegliere il prodotto antipulci più adatto al gatto: ci sono diversi tipi di trattamenti disponibili, da quelli spot-on (gocce da applicare sulla pelle) ai collari antipulci passando per le compresse. Lo stesso trattamento va riservato anche a eventuali altri animali domestici con cui il gatto entra quotidianamente in contatto in casa, che sia un cane o un altro gatto. Così facendo si evita che questi parassiti possano “saltare” dall’uno all’altro. Infine, un occhio di riguardo anche agli spazi esterni: se il gatto esce di frequente sul terrazzo, in veranda o in giardino, è bene assicurarsi di mantenere puliti questi spazi tagliando l'erba regolarmente e rimuovendo eventuali detriti o foglie secche che potrebbero ospitare pulci o uova.

Nel malaugurato caso in cui venissero accertata la presenza di pulci, la prima cosa da fare è consultare un veterinario per farsi indicare il trattamento più adatto per eliminare. Si può procedere sia con prodotti che si sciacquano, come shampoo antipulci, sia con trattamenti per bocca. Agire sul solo gatto però non è sufficiente, perché le pulci si sviluppano e si riproducono anche nell'ambiente domestico, ed è quindi ugualmente importante trattare l'ambiente per eliminare completamente l'infestazione. Passare accuratamente l’aspirapolvere su pavimenti, tappeti, divani e altri arredi è importante sia per rimuovere le pulci adulti sia per eventuali larve e uova, e anche la biancheria va lavata a fondo con acqua calda: cuscini, federe, asciugamani e tutto ciò su cui il gatto si accoccola possono diventare “letti” anche per le pulci e le loro uova.

Queste operazioni andrebbero ripetute nel tempo (ovviamente, quando si tratta del trattamento antiparassitario questo va concordato con il veterinario) per essere certi di intercettare tutte le pulci, sia quelle adulte che potrebbero essere sopravvissute sia quelle nate da uova che potrebbero essersi schiuse successivamente.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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