
Colpiti con bastoni e taser, trascinati per le zampe e sgozzati senza stordimento: è questo il destino degli animali trasportati via nave fuori dall’Europa. Lo documentano ancora una volta le immagini raccolte da Essere Animali e Animal Welfare Foundation che mostrano l’intero viaggio a cui sono sottoposti ogni anno milioni di animali trasportati dai porti europei a quelli di Medio Oriente e Nord Africa.
A partire da un porto in Croazia, le associazioni hanno raccolto immagini che mostrano il carico degli animali sulle navi cargo, lo scarico nei porti di Libia e Libano e infine il trasporto verso il macello. L'indagine di Essere Animali in collaborazione con l’associazione tedesca Animal Welfare Foundation ha inizio nel porto vicino alla città di Trget, sul fiume Rasa, dove è presente un terminal attrezzato per l’export di animali vivi, allevati soprattutto in Europa dell’Est e trasportati fino in Medio Oriente e Nord Africa. Qui i camion vengono scaricati a due a due mediante delle strutture che convogliano gli animali all’interno di un camminatoio.
Lungo il percorso tra camion e nave, animali che hanno sopportato viaggi lunghi ed estenuanti vengono obbligati ad avanzare a colpi di bastone o tramite l’utilizzo del taser elettrico. Alcuni ovini zoppicanti vengono trascinati a bordo per una zampa, provocando ulteriore stress e sofferenze.

La metà delle navi che dall’Europa trasporta animali vivi verso paesi extra UE batte bandiera nera, un’indicazione di standard di qualità bassi e di pericolo per il traffico marittimo e per la sicurezza ambientale, animale e dell’equipaggio, secondo la classificazione ufficiale internazionale del Memorandum di Parigi. I viaggi per gli animali durano anche settimane e molti di loro non arrivano a raggiungere il porto di destinazione, ma muoiono sulle navi e i loro corpi vengono gettati in mare senza codici di riconoscimento.
Gli attivisti hanno filmato lo scarico degli animali in un porto in Libano, effettuato su rampe pericolose, con il rischio di causare ferite agli animali già evidentemente stressati dal viaggio e sofferenti per via delle condizioni di sovraffollamento in cui sono stati trasportati. Dalle marche auricolari è possibile rilevare che gli animali provengono da Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Francia, dove avvengono le prime fasi di allevamento. Trascorrono l’ultima parte della loro vita in luoghi dove le normative sono ancora più carenti di quelle europee, all’interno di allevamenti in precarie condizioni igieniche e infine destinati ai macelli.
Le immagini raccolte dalle associazioni mostrano proprio il trattamento che questi animali subiscono nei macelli di Libia e Libano, dove gli animali vengono iugulati – cioè subiscono la recisione delle vene giugulari – senza alcun tipo di stordimento. Spesso la macellazione avviene senza la presenza di veterinari, e anche se presenti non fanno nulla per evitare crudeltà e sofferenze agli animali. Le immagini mostrano la presenza di tonnellate di carcasse di animali non trattate e altamente inquinanti, anche di provenienza europea, abbandonate illegalmente all’interno di enormi discariche a cielo aperto, che contaminano acqua e suolo e che si trovano vicino alle coste, alle città, a fiumi e a campi di rifugiati di Libano e Libia. Secondo le indagini condotte da Animal Welfare Foundation, diverse società che gestiscono questi siti ricevono fondi dall’UE, anche nell’ordine delle decine di milioni di euro.
Ogni anno l’Unione Europea esporta oltre 160 milioni di animali fuori dai propri confini, di questi più di 5 milioni sono ovini, bovini e suini. L'attuale scarso livello di benessere degli animali durante il trasporto via nave può essere affrontato solo con il passaggio al trasporto di carne e carcasse, una transizione che permetterebbe anche di contenere il gravissimo rischio di zoonosi e trasmissione di malattie. Per quanto riguarda invece il trasporto su strada in UE, la soluzione è quella di una proposta che preveda requisiti minimi specifici per specie e categoria e definizioni chiare per tutti gli animali trasportati, come indicato dal White Paper on the revision of Council Regulation (EC) 1/2005 di Eurogroup for Animals.
«Quello che Essere Animali e Animal Welfare Foundation hanno documentato è assolutamente inaccettabile e oggi, con la riforma proposta dalla Commissione, l’UE fallirebbe comunque nel punto più importante: garantire una legislazione ambiziosa e corretta, che regoli davvero il trasporto di animali, vietando completamente il trasporto verso paesi extra europei. Esistono molte alternative a questa crudele tratta e chiediamo che i nostri eurodeputati, eletti dai cittadini europei per fare la differenza, nonché la Commissione stessa, agiscano per garantire che questi orrori diventino presto solo un ricordo del passato» dichiara Chiara Caprio, responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.