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29 Luglio 2022
14:10

Clara, il rinoceronte più famoso della storia, avrà una mostra interamente dedicata a lei

Clara era una femmina di rinoceronte indiano diventata una star mondiale verso la metà XVIII secolo. Girò tutta Europa in tournée e le furono dedicate dipinti, sculture e poesie, opere presto in mostra al Rijksmuseum di Amsterdam.

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Rhinoceros di Jean–Baptiste Oudry (1749)

Verso la metà del XVIII secolo masse di cittadini e nobili di tutta Europa affollavano corti reali, fiere e mercati per poter vedere coi loro occhi ciò che oggi definiremmo un fenomeno mediatico globale: una femmina di rinoceronte indiano chiamata Clara. Come una moderna pop star di fama mondiale, il mammifero trascorse ben 17 anni in tournée tra le più importanti città del Vecchio Continente.

Da Vienna a Parigi, da Napoli a Roma, passando per Venezia, Londra e Copenaghen, ovunque arrivasse destava stupore e meraviglia, e tantissimi artisti le dedicarono opere d'arte, sculture e persino ciò che oggi chiamiamo gadget. Ed è proprio a Clara, dal 30 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, che sarà interamente dedicata la nuova mostra del Rijksmuseum di Amsterdam.

In mostra ci saranno ben sessanta tra dipinti, disegni, medaglie, sculture, libri, orologi e anche un boccale, alcuni di questi esposti pubblicamente per la prima volta in assoluto. Ma come mai il rinoceronte ebbe un successo tanto clamoroso? Clara fu catturata nel 1738 in India quando aveva poche settimane di vita e fu adottata da Jan Albert Sichterman, direttore della Compagnia olandese delle Indie orientali.

La curiosa passione degli europei per i rinoceronti

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Il rinoceronte di Dürer (1515), oggi custodito al British Museum

Dopo aver vissuto per un po' libera nei giardini di Sichterman, nel 1740 fu venduta a Douwe Mout van der Meer, capitano della nave Knappenhof, che la portò con sé nei Paesi Bassi. Van de r Meer la mostrava a chiunque fosse disposto a pagare per ammirarla e ben presto capì che avrebbe potuto mettere in piedi una mega operazione di marketing senza precedenti.

Fin a quel momento gli europei avevano visto pochissimi rinoceronti indiani, che talvolta venivano considerati addirittura creature leggendarie e frutto di fantasie di esploratori e bestiari, che lo associavano talvolta anche all'unicorno. Inoltre, prima di Clara già un altro famosissimo rinoceronte fece scalpore tra gli Europei: il leggendario rinoceronte di Dürer.

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Rinoceronte nella cerchia di Venezia di Pietro Longhi (1751)

Chiamato così per la celebre incisione su legno dell'artista Albrecht Dürer, arrivò a Lisbona nel 1515 come dono per il re portoghese Manuele I. Suscitò molta curiosità non solo tra gli studiosi, ma anche tra la gente comune. L'anno successivo il re volle farne dono al papa Leone X e così lo spedì a Roma via mare, ma mammifero morì in un tragico naufragio avvenuto nel golfo della Spezia nel 1516.

L'interesse per i rinoceronti, considerati vere e proprie bizzarrie della natura, era talmente alto che Dürer realizzò la sua opera senza mai vedere l'animale dal vivo, ma basandosi esclusivamente sulla sua descrizione contenuta in una lettera. L'opera divenne però incredibilmente popolare, nonostante Dürer avesse inserito per sbaglio un corno in più sulla schiena dell'animale e per decenni fu ripresa e utilizzata come descrizione di riferimento per la specie.

Il successo planetario di Clara

Clara riuscì in ciò che il rinoceronte di Lisbona fallì solo per una sfortunata tragedia: diventare una star. Le mostre ebbero così tanto successo che Douwe Mout van der Meer abbandonò la compagnia delle Indie per diventare letteralmente l'agente di Clara, accudendola e accompagnandola in tutta Europa per il resto della sua vita.

Fece preparare per lei una speciale carrozza in legno e per non farle mancare niente la sua pelle veniva costantemente tenuta inumidita con olio di pesce. Il tour iniziò davvero nella primavera del 1746 e si trasformò un successo senza precedenti. Per circa diciassette anni Clara ha attraversato mezza Europa, passando per Berlino, Vienna, Zurigo, Roma, Londra e tantissime altre città.

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Clara dipinta da Alessandro Longhi (A partire dal 1751)

Arrivò al cospetto di Federico II di Prussia, di Francesco I e dell'imperatrice Maria Teresa e nel 1748 arrivò in Francia, dove fu ricevuta da re Luigi XV nel suo serraglio reale di Versailles. A Parigi restò per diversi mesi, furono scritte su di lei canzoni, musiche e poesie e iniziarono addirittura a circolare parrucche à la rhinocéros. La signorina Clara, come talvolta veniva chiamata, attirò anche l'interesse del famoso ed eccentrico naturalista Buffon, che la studiò e la inserì in tutte le sue più importanti opere.

Sempre a Parigi l'artista Jean-Baptiste Oudry realizzò per lei un dipinto a grandezza naturale, talmente apprezzato e influente che convinse la Marina francese a nominare una nave Rhinocéros nel 1751. Alla fine del 1749 Clara si imbarcò a Marsiglia per arrivare in Italia, passò per Napoli e Roma, dove perse il suo corno in circostanze poco chiare. Forse accadde per un incidente o forse perché le fu tagliato per motivi di sicurezza, ma in ogni caso poi ricrebbe.

Gli ultimi anni e il retaggio del rinoceronte più famoso della storia

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Clara, dipinta sempre da Pietro Longhi a Venezia nel 1751. Un uomo tiene in mano il corno perso a Roma l’anno precedente

Dopo aver visitato Bologna e Milano arrivò a Venezia nel 1751, dove divenne una delle principali attrazioni del carnevale e ispirò i dipinti di Pietro Longhi. Negli anni successivi ritornò a Vienna e passò per Cracovia, Varsavia, Copenaghen e Londra, dove ovviamente fece visita anche alla famiglia reale. Proprio qui morì all'età di circa 20 anni, il 14 aprile del 1758, diventando così il rinoceronte più famoso di tutti i tempi.

Il successo stratosferico di Clara deriva dal fatto che nessuno o quasi, prima del suo arrivo, aveva mai visto un rinoceronte indiano in carne e ossa. L'interesse per la storia naturale dell'epoca era altissimo e van der Meer riuscì a sfruttarlo con abilità imprenditoriali e di marketing forse mai viste prima.

Il tour di Clara permise inoltre di approfondire la conoscenze scientifiche sui rinoceronti, permettendo finalmente di tracciarne un'immagine chiara e realistica dell'animale.

Ora la sua storia e la sua eredità rivivranno grazie alla mostra del Rijksmuseum di Amsterdam, un piccolo tuffo indietro nel tempo, quando erano la biodiversità e la bellezza della natura il più grande spettacolo del Pianeta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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