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5 Settembre 2023
14:41

I cuccioli di Amarena sono riuniti: il Parco sospende la cattura

I cuccioli di Amarena si sono ricongiunti: na dà notizia il Parco nazionale d'Abruzzo che ha quindi deciso di sospendere le attività di cattura e continuare solo con quelle di monitoraggio. Il rischio di mortalità dei piccoli resta comunque alto in ragione della loro età.

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orsa amarena
L’orsa Amarena con i suoi cuccioli (Paolo Forconi)

I cuccioli di Amarena si sono ricongiunti: lo conferma il Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm). I piccoli sono stati avvistati dai Guardiaparco mentre si stavano alimentando su una pianta di melo. Il Parco ha quindi deciso di sospendere le attività di cattura e continuare solo con quelle di monitoraggio.

«L'avvistamento – spiega l'Ente Parco – è avvenuto in un luogo ancor più interno del Parco rispetto al punto dell'ultimo avvistamento. Le attività di ricerca e monitoraggio continueranno ancora con l'obiettivo di fornire più elementi possibili per valutare le future decisioni e monitorare gli spostamenti dei due cuccioli in quanto è bene ricordare che l'home range a cui sono stati abituati dalla mamma è molto ampio e ricomprende sia zone più selvagge del Parco, sia zone più antropizzate, fuori Parco, come la stessa San Benedetto dei Marsi».

I cuccioli quindi riescono a orientarsi e a muoversi senza troppi problemi sul territorio, e finalmente si sono allontanati dall'area del Fucino, dove sono presenti diverse aree industriali che avrebbero potuto rappresentare un serio rischio per gli animali.

L'avvistamento sull'albero di mele fa ben sperare anche rispetto alla capacità dei cuccioli di alimentarsi in autonomia anche senza la madre, un fatto non scontato visto che i piccoli hanno circa 9 mesi e avrebbero dovuto trascorrere ancora del tempo insieme alla madre, come conferma a Kodami lo zoologo Paolo Ciucci «I piccoli si svincolano dalla madre quando hanno circa un anno e mezzo, nel periodo compreso tra marzo-giugno del loro secondo anno di vita. I piccoli di Amarena avrebbero quindi passato il loro secondo anno di vita in tana con la madre».

Oggi, il rischi per loro è decisamente elevato: «C'è il problema dei predatori che possono essere lupi, ma anche cani vaganti, e poi non dimentichiamo anche il rischio antropico, anche legato banalmente alle strade», conclude il docente dell'Università La Sapienza di Roma.

Anche il Parco d'Abruzzo, nella sua comunicazione ha ricordato che «le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, non sono alte e che le insidie, anche naturali (interazioni con altre specie), sono molte».

Per questo, l'Ente ha lanciato un messaggio rivolto ai tanti curiosi presenti nelle zone degli ultimi avvistamenti e che con rappresentano un rischio antropico: «Qualsiasi disturbo e/o interferenza di origine antropica potrebbe causare l’allontanamento dei cuccioli da aree idonee e una loro nuova separazione. Detto questo, alla luce di quanto accaduto nei giorni passati e della delicatezza della situazione, ci appelliamo alla sensibilità di tutti e tutte nel poter dare seguito e condividere il seguente appello il benessere di questi cuccioli adesso è fondamentale agire con estremo equilibrio e attenzione da parte di tutti: media, cittadini, amministratori». E ancora: «Chiediamo di mettere da parte la curiosità spasmodica, rinunciando a qualunque idea di andare a vedere come e dove stanno e di non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio».

In caso di avvistamento fortuito è bene non tentare per alcun motivo di avvicinarsi ai cuccioli ma segnalare prontamente il luogo al Servizio di Sorveglianza del Parco al numero: 0863/9113241 o ai Carabinieri attraverso il 112.

In ragione del rischio rappresentato dalle strade il Pnalm chiede agli automobilisti di procedere a basse velocità lungo tutte le strade che collegano l'area meridionale del Fucino con il Parco, e ovviamente anche nelle aree interne al Parco. «Comprendiamo pienamente la preoccupazione dei media, come quella dei cittadini e delle cittadine, ma di certo non sarà la curiosità egoriferita a dare un futuro a questi orsi», conclude il Parco.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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