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12 Novembre 2022
9:36

Cinghiale ucciso dai Carabinieri a un posto di blocco a Sciara, era stato ferito dai cacciatori

I militari hanno sparato per evitare di essere caricati. L'animale era particolarmente aggressivo e solo dopo si è compreso che il suo comportamento era dovuto a ferite precedenti subite come preda di cacciatori.

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Nei pressi di un posto di blocco dei Carabinieri a Sciara, lungo la strada statale 113 che collega il capoluogo siciliano con Messina, l'11 novembre 2022 un cinghiale di oltre 80 chili ha aggredito due militari, caricandoli e costringendoli ad estrarre la pistola d'ordinanza. I militari hanno tentato di difendersi prima sparando dei colpi di avvertimento, cercando di spaventare l'animale, per poi essere costretti a mirare all'animale per abbatterlo.

Il cinghiale adulto, che presentava tracce di ferite da arma da fuoco, antecedenti agli spari dei Carabinieri, era già caduto vittima dell'attenzione di qualche cacciatore nelle ore immediatamente precedenti l'evento. Impazzito per il dolore, l'animale era divenuto così ancora più aggressivo del normale e di fronte allo sbarramento ha attaccato gli uomini in divisa.

Questo ennesimo incidente riporta agli onori della cronaca la difficile convivenza fra esseri umani e cinghiali, soprattutto in un territorio come quello siciliano in cui la specie (Sus scrofa) è stata reintrodotta abusivamente a più riprese nel corso degli ultimi decenni. In questo caso è molto probabile che le ferite riportate dall'animale durante il suo confronto con il cacciatore abbiano altresì favorito l'aggressione nei confronti dei militari in quanto, come testimoniato dai tecnici dell'Asp che sono intervenuti per i rilievi sul corpo dell'animale, la ferita riportata alla bocca del suino era molto profonda e dolorosa.

Questo nuovo confronto con gli animali selvatici rischia di incancrenire ulteriormente i rapporti fra il mondo venatorio e quello degli ambientalisti siciliani. L'estate scorsa i cacciatori avevano fatto infatti pressioni per un un piano di abbattimento dei cinghiali e lo scorso 25 luglio si erano visti respingere l’appello voluto dalle Associazioni venatorie contro l’ordinanza del TAR Palermo che, ricordiamo, aveva sospeso l’apertura anticipata della caccia in Sicilia autorizzata e emanata dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura.

E'necessario immaginare una migliore gestione delle attuali popolazioni presenti sull'isola ma è anche vero che l'eventuale abbattimento o controllo di questa specie di suidi non può essere consegnato in mano ai cacciatori.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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