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25 Luglio 2022
17:29

Cigno con un amo in una zampa salvato in spiaggia a Latina

Il cigno, parte di un gruppetto di sei, arrivava dal vicino lago di Fogliano: una bagnante domenica mattina si è accorta che si muoveva male a causa dell'amo conficcato in una zampa.

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Un cigno ferito a una zampa a causa di un amo è stato salvato domenica mattina sulla spiaggia di Capo Portiere, a Latina. L’animale, parte di un gruppo composto da altri cinque individui, è stato visto da una donna che in quel momento si trovavalì e che ha notato la difficoltà con cui nuotava e si muoveva.

I cigni, provenienti dal vicino lago di Fogliano, spesso si spingono sino al mare per nuotare nei pressi della riva e arrivare sulla spiaggia e sono molte le persone che, sapendo di questa abitudine, li osservano incantanti a distanza. Questa volta però qualcuno ha notato che qualcosa non andava, e ha segnalato il cigno ferito al 112.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri forestali insieme con gli uomini dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Sabaudia, che hanno preso in carico l’uccello e lo hanno trasferito al Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Fogliano per affidarlo alle cure del responsabile del Centro Tutela Fauna Selvatica di Fogliano, Roberto Mayer. Il cigno è stato subito sottoposto alla procedura di rimozione dell’amo, curato e poi rifocillato prima di essere riportato sulla spiaggia per lasciarlo tornare alla sua famiglia.

L’episodio si è insommaconcluso nel migliore dei modi, ma riaccende i riflettori sui rischi rappresentati da attrezzature da pesca incautamente abbandonate sulla spiaggia o in mare, pericoli che riguardano soprattutto (ma non solo) gli uccelli. Il filo di nylon è infatti praticamente invisibile e spesso viene tagliato o perduto accidentalmente sulle spiagge, lungo fiumi e laghi o nelle aree portuali, luoghi in cui gli uccelli acquatici, camminando tra scogli e battigia, possono incapparvi.

Le lenze si aggrovigliano intorno alle zampe rischiando di provocare lesioni e infezioni, così come gli ami possono infilzarli impedendo loro anche di nuotare o spiccare il volo. E vittime di ami e lenze sono spesso anche le tartarughe marine e i cetacei, che rischiano di ingoiarli con il rischio di soffocare o di non riuscire più ad alimentarsi: una monte lenta e dolorosa, evitabile se si ponesse maggiore attenzione alle attrezzature da pesca abbandonate con noncuranza.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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