Chi è la mangusta e perché non ha paura dei serpenti velenosi

Le manguste sono piccoli carnivori di diverse specie distribuiti tra Asia e Africa, noti per tenere testa anche ai serpenti velenosi. Sono infatti in grado di catturarli e cibarsene se ne hanno l’occasione, anche se non sono propriamente immuni al loro veleno.

18 Febbraio 2024
18:00
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Con il termine mangusta ci si riferisce in generale ai componenti della famiglia degli erpestidi (Herpestidae), piccoli carnivori originari di Africa e Asia meridionale e sud-orientale. Ne esistono 34 specie diverse, tutte piuttosto simili per forma e abitudini, ad eccezione forse dei suricati (Suricata suricatta), che vivono in tane sotterranee organizzati in società matriarcali.

Questi animali hanno una dieta varia che occasionalmente comprende anche serpenti velenosi. Le manguste non temono questi rettili perché, oltre ad avere degli incredibili riflessi, sono resistenti al loro veleno, anche se non ne sono completamente immuni.

Chi è la mangusta

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Una mangusta grigia indiana (Herpestes edwardsii)

Nonostante appartengano a numerose specie diverse, le manguste presentano tutte delle similitudini morfologiche: hanno un corpo allungato con zampe relativamente corte, muso appuntito, occhi e orecchie piccoli e una folta pelliccia ruvida che termina con una lunga coda cespugliosa. A seconda della specie le dimensioni possono variare e vanno dai 24 cm di lunghezza (coda esclusa) della mangusta nana ai 60 cm e oltre della mangusta dalla coda bianca, a cui si aggiungono altri 44 cm. Si tratta comunque in generale di piccoli predatori che difficilmente superano i 5 kg.

I colori del mantello delle manguste possono variare non solo da specie a specie ma anche tra individui della stessa specie. In generale questo è monocromatico e tra i toni del grigio, marrone e rossastro, con la punta della coda di un colore diverso. Alcune specie hanno un disegno striato, mentre non esistono manguste a macchie.

La maggior parte delle specie di mangusta raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni, mentre la stagione di riproduzione cambia a seconda della specie e delle condizioni ambientali. In quasi tutte le specie i piccoli nascono ciechi e con pochi peli, completamente dipendenti dalla madre e apriranno gli occhi solo dopo due settimane dalla nascita.

Perché la mangusta non ha paura dei serpenti velenosi?

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Primo piano di una mangusta gialla (Cynictis penicillata)

Le manguste sono predatori opportunisti: si nutrono di piccoli vertebrati, insetti e altri invertebrati e, in rare occasioni, possono consumare della frutta. È vero che si cibano di serpenti, ma, contrariamente alle credenze popolari, questi non costituiscono la preda principale delle manguste.

Grazie ai loro riflessi formidabili e alla loro resistenza al veleno di questi rettili, le manguste riescono ad evitare gli attacchi dei serpenti e a catturarli senza farsi mordere. Purtroppo, però, anche la leggenda secondo la quale questi animali siano completamente immuni al veleno è falsa.

Tuttavia è presente un fondo di verità: le manguste sono uno dei pochissimi mammiferi conosciuti con una mutazione nel recettore dell'acetilcolina che le protegge, almeno parzialmente, dal veleno dei serpenti, impedendo alle neurotossine dei rettili di legarsi e agire correttamente. Quindi, pur non essendo completamente immuni al veleno, le manguste non hanno paura di affrontare un serpente grazie alle loro agilità, prontezza e resistenza alle tossine.

Chi vincerebbe tra un serpente e una mangusta?

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Una mangusta attacca un serpente

L’esito di uno scontro tra una mangusta e un serpente dipende da diversi fattori, tra cui le circostanze generali, le dimensioni degli animali e la specie, sia della mangusta che del serpente. Come dicevamo prima, però, le manguste sono abili predatori anche di serpenti e grazie ai loro riflessi rapidi e agilità sono solitamente in grado di evitare i morsi di questi rettili. Inoltre, la loro resistenza al veleno dei serpenti aumenta di molto le loro probabilità di sopravvivenza in uno scontro.

Alcune manguste vivono in gruppi sociali e possono utilizzare tattiche di caccia intelligenti e coordinate per sopraffare i serpenti, lavorando in gruppo per distrarre e attaccare il bersaglio da diverse angolazioni con i loro denti acuminati. Tuttavia, la dimensione e la specie del serpente sono fattori da non sottovalutare: rettili di grandi dimensioni, come pitoni e cobra, potrebbero rappresentare una minaccia più seria per le manguste, specialmente nel caso di serpenti costrittori.

In generale, le manguste hanno una buona probabilità di vincere uno scontro con un serpente, ma le circostanze specifiche e le capacità individuali dei due animali sono fattori determinanti per stabilire l'esito dell'incontro.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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