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23 Maggio 2022
16:30

Centinaia di tartarughe giganti in pericolo di estinzione sono state liberate in Cambogia

Centinaia di tartarughe giganti dal guscio molle appena nate sono state rilasciate nel fiume Mekong, in Cambogia. La specie Pelochelys cantorii è tra le tartarughe a maggior rischio di estinzione al mondo.

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Proprio in occasione della giornata mondiale delle tartarughe dalla Cambogia arriva un bellissima notizia per una delle specie a maggiore rischio estinzione al mondo, la tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor.

Nelle acque del fiume Mekong, la Wildlife Conservation Society ha appena liberato ben 580 tartarughine fatte nascere al sicuro in cattività. Una bella iniezione di speranza per una specie di tartaruga d'acqua dolce data ormai per spacciata fino al 2007, quando fu riscoperta.

Le tartarughe giganti dal guscio molle di Cantor (Pelochelys cantorii) sono infatti scomparse da buona parte del loro areale asiatico storico, tra cui il Vietnam e la Thailandia, principalmente per colpa della caccia e del commercio illegale. Nella Lista Rossa delle specie minacciate la IUCN l'ha perciò inserita nella categoria In pericolo critico, quella immediatamente precedente all'estinzione.

In Cambogia, lungo le rive del fiume Mekong, l'ultimo avvistamento risaliva al 2003 e da allora la specie era stata dichiarata quasi certamente estinta. Fortunatamente, però, nel 2007 una spedizione riscoprì la specie trovando una popolazione sconosciuta e relativamente abbondante in un'area del fiume lunga circa 50 chilometri.

Da allora gli esperti di WCS Cambogia sorvegliano e proteggono la zona raccogliendo le uova per incubarle, farle schiudere in sicurezza e per poi rilasciare le baby tartarughe nel fiume Mekong. Le 580 appena rilasciate fanno parte infatti di un gruppo di ben 982 tartarughe fatte nascere in cattività e che saranno presto tutte rilasciate in natura.

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Da adulta, una tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor può arrivare a superare il metro di lunghezza. Foto da Wikimedia Commons

Appena nata, una Pelochelys cantorii misura appena pochi centimetri, ma da adulta può arrivare anche a superare il metro di lunghezza per 100 kg di peso. Le tartarughe dal guscio molle, come vengono chiamate quelle che appartengono alla famiglia Trionychidae, sono infatti tra le più grandi al mondo tra quelle d'acqua dolce.

Questi rettili hanno colli e narici estremamente lunghi e sono conosciute localmente con il nome "tartarughe dalla faccia di rana" per il loro aspetto curioso. Passano buona parte della loro giornata (fino al 95%) sul fondale nascoste tra la sabbia del fiume, riemergendo per respirare solo un paio di volte al giorno.

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I monaci benedicono le tartarughine prima di rilasciarle nel fiume. Foto di WCS Cambogia

Prima di essere liberate, le tartarughine hanno ricevuto anche la benedizione dei monaci buddisti che poi, assieme agli esperti, ai bambini e agli abitanti del posto, le hanno gentilmente accompagnate nelle acqua fangose del Mekong. Il coinvolgimento della popolazione locale è uno dei punti cruciali se si vuole continuare a salvaguardare questa specie minacciata.

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Il momento della liberazione nel fiume Mekong. Foto di WCS Cambogia

La specie, anche se protetta, viene infatti ancora cacciata e usata nella cucina tradizione, ma gli esperti della WCS assieme al governo, hanno affermato che sono stati già fatti molti passi in avanti da da questo punto di vista. Lo scorso anno furono in totale 1300 le tartarughe liberate nel fiume, mentre quest'anno sono state raccolte circa 2000 uova, con la speranza che tutte si schiudano tutte, proprio come quelle appena liberate.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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