24 Ottobre 2022
11:09

Censimento pappagalli a Genova, i primi dati: «Dal centro si spostano verso le vallate»

Prosegue il programma di monitoraggio di alcune specie aliene presenti sul territorio del Comune di Genova, in particolare pappagallini e parrocchetti. Centinaia le mail inviate dai cittadini per il progetto.

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Prosegue il programma di monitoraggio di alcune specie animali aliene presenti sul territorio del Comune di Genova, in particolare pappagallini e parrocchetti. Partito da un anno, ha come attori principali l’assessorato alla Transizione Ecologica, il Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria”, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure (Arpal) e l’Università di Genova, nel dipartimento di Scienze della terra, dell'ambiente e della vita (Distav) e, recentemente, anche il dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia (Dafist) dell’Università di Genova.

Quest’ultima estensione si inserisce nell’ambito del progetto Prin 2017 “Sylva: ripensare la selva”, in occasione del quale i geografi del Geo-Carto Lab del dipartimento Dafist dell’Università di Genova hanno avviato uno studio sullo spazio urbano genovese, in particolare sulla presenza di animali selvatici.

Negli ultimi anni, i mutamenti climatici hanno favorito l’ingresso e la proliferazione di specie alloctone in diversi ecosistemi europei. Tra queste proprio i parrocchetti dal collare, originari dell’Asia e dell’Africa subsahariana, e le amazzoni, originarie del Sud America, costituiscono una necessità gestionale comune ad altre città italiane ed europee. Sono sempre più numerosi e, introdotti involontariamente dalla fine degli anni Settanta nei quartieri di Castelletto e di Albaro, hanno “colonizzato” progressivamente moltissime aree verdi della città. Il monitoraggio ha registrato nuovi spostamenti lungo le vallate principali di Genova, Bisagno e Polcevera, e lungo percorsi centro-periferia.

Se da un lato i pappagalli possono essere avvistati in quasi tutta la città, le nidificazioni restano concentrate, per la maggior parte, nei luoghi storici della Foce e Sestri Ponente.

«Lo sviluppo di questo filone di ricerca – spiega l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – è finalizzato, più in dettaglio, a fornire uno strumento utile sia all’indagine sui diversi aspetti collegati alla presenza di queste specie a Genova, sia alla pianificazione degli interventi volti a equilibrare il doppio volto della città come spazio umano e come habitat della fauna selvatica-aliena. Le centinaia di email arrivate dai cittadini testimoniano la grande attenzione dei genovesi verso le tematiche ambientali, uno strumento molto utile anche alla ricerca e al nostro assessorato per una mappatura puntuale dei fenomeni in modo capillare sul territorio».

Il programma, infatti, si avvale anche dell’aiuto dei cittadini grazie a un progetto di citizen science: chi avvista pappagalli nel territorio del Comune di Genova può inviare la segnalazione a un indirizzo di posta elettronica creata appositamente (pappagalli@comune.genova.it). I dati richiesti sono innanzitutto il luogo, la data e l’ora dell’avvistamento; molto importante l’invio di una foto che consenta una sicura identificazione della specie. Tra le note, anche il numero di esemplari osservati e il tipo di attività che stavano svolgendo, oltre alla direzione del volo.

«Il censimento delle specie alloctone è fondamentale sia sotto il punto di vista scientifico sia per la sostenibilità del nostro ecosistema urbano – commenta l'assessore agli Animali Francesca Corso – i cambiamenti climatici e la diffusione di nuove biodiversità sono un elemento di attualità con cui dobbiamo confrontarci con tutti gli strumenti di monitoraggio a disposizione,  coinvolgendo anche i cittadini, in modo che la presenza di nuove specie possa essere una peculiarità territoriale da preservare, prevedendone gli eventuali impatti nell'ecosistema esistente».

I dati raccolti, una volta validati dagli esperti, confluiranno nell’Osservatorio della Biodiversità Ligure – Li.Bi.Oss., una banca dati regionale gestita dall’Arpal, accessibile liberamente da qualsiasi utente. Il cittadino che partecipa al progetto può anche lasciare il proprio nome e un indirizzo di posta elettronica dove ricevere aggiornamenti sull’iniziativa.

La richiesta di collaborazione alla cittadinanza si rinnova anche per la stagione autunnale: poiché, grazie alla caduta delle foglie, è possibile avvistare con più facilità i parrocchetti in posa sugli alberi e sugli edifici della nostra città, il contributo dei cittadini di Genova e della loro sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali potrebbe essere strategico nell’ottica di una sempre maggior comprensione delle dinamiche delle specie di pappagalli della città.

Ma come si riconoscono i pappagalli? Sul sito Visitgenoa. it la guida ufficiale. La prima distinzione va fatta in base alle dimensioni: se sono più piccole rispetto a un piccione, con l'aspetto affusolato e la coda lunga, oppure simili o maggiori rispetto a un piccione, con il corpo tozzo, la testa grossa e la coda corta e squadrata.

Se il pappagallo individuato appartiene alla prima categoria, occorre guardare il piumaggio: se è verde brillante in tutto il corpo, con colorazione blu esternamente alle ali e lungo la coda e il becco rossastro, è un Psittacula krameri. Se invece ha il piumaggio verde sulla schiena, sulla coda e sulle ali, grigio sulla fronte e sul petto, e con il becco beige-giallastro, allora è un Myopsitta monachus.

Se invece ha l'aspetto più grande di un piccione con il corpo tozzo e la testa grande, occorre osservarre il piumaggio anche in questo caso: se è verde scuro su tutto il corpo, con area di colore rosso o rosso e giallo sulla spalla e alla base della coda, e la testa con presenza vasriabile di giallo e fronte con una striscia blu, allora è un'Amazona aestiva. Se il piumaggio è verde scuro su tutto il corpo, con area di colore rosso o rosso e giallo sulla spalla e alla base della coda, e la testa ha una macchia gialla sulla fronte e senza striscia blu, allora è un'Amazona ochrocephala. Nella guida ufficiale sono presenti comunque ulteriori indicazioni.

Sempre su Visitgenoa.it la scheda per segnalarli.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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