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6 Maggio 2021
10:30

Cani comprati online e spediti dentro pacchi chiusi: 160 cuccioli recuperati in un magazzino in Cina

E' il fenomeno delle "blind box": scatole in cui vengono rinchiusi cani e gatti acquistati online e spediti in tutta la Cina agli acquirenti. Un recente sequestro, grazie all'azione di un gruppo di volontari, ha fatto emergere il problema: scuse pubbliche del corriere e il governo di Pechino ancora lontano da una corretta gestione delle normative sul benessere animale in un paese in cui aumenta sempre di più il rapporto tra animali domestici e cittadini.

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160 cagnolini e gattini, chiusi dentro scatole da spedizione, sono stati salvati da un magazzino nella città di Chengdu, in Cina. E' il fenomeno delle "blind box", ovvero di scatoloni in cui animali da compagnia vengono spediti in tutto il Paese dopo l'acquisto attraverso negozi online che li inviano attraverso appunto il servizio postale, come se fossero normali consegne espresse di materiale qualsiasi.

Su Weibo, il social network più utilizzato in Cina, molti utenti stanno denunciando questo fenomeno e i 160 cuccioli sono stati recuperati e salvati da alcuni volontari di un'associazione locale. Chiusi nelle scatole, erano pronti per essere spediti in località sparse in tutta la Cina, inclusa Shenzhen a più di 1.700 chilometri di distanza dal magazzino in cui si trovavano. Quando i volontari sono giunti sul posto, quattro animali erano già morti e molti erano malati.

Il corriere che si è occupato della spedizione è molto noto in Cina: si chiama ZTO Express e la società ha rilasciato un comunicato contenente delle scuse per quanto accaduto, sospendendo i rapporti con alcuni corrispondenti locali e garantendo che metterà in atto misure efficaci per fermare questo tipo di utilizzo dei loro servizi e il rispetto delle normative sul trasporto animale.

In Cina le regole in materia di sicurezza, benessere e movimentazione di animali sono state rafforzate a causa dell'epidemia di Covid-19. Lo scorso aprile, il Ministero dell'Agricoltura ha riclassificato i cani come animali da compagnia togliendoli dalla lista relativa alla tipologia "bestiame", una mossa che gli attivisti hanno definito un "punto di svolta" ma che altri hanno in realtà criticato perché questo tipo di decisione non è legata ancora a un drastico cambio di atteggiamento del governo di Pechino anche nel vietare il consumo di carne di cane e di gatto che avviene ancora soprattutto nella parte meridionale del Paese. Contestualmente, poi, proprio un episodio come questo mette in luce quanto il mercato dei pet stia aumentando, tanto da indurre le persone a comprare su Internet cani.

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