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3 Gennaio 2023
13:30

Cagnolina terrorizzata dai botti resta incastrata in un cancello: salvata “Cotechina”

A Ballabio, in provincia di Lecco, una cagnolina è fuggita spaventata dai botti ed è rimasta incastrata nelle sbarre di una cancellata. Per liberarla i Vigili del Fuoco hanno dovuto usare un divaricatore. Dopo la disavventura, è stata ribattezzata "Cotechina"

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Cotechina con i Vigili del Fuoco

L’hanno ribattezzata “Cotechina”, un nome tenero e un pizzico ironico per sdrammatizzare una vicenda che poteva concludersi nel peggiore dei modi: spaventata dai botti di Capodanno, la cagnolina protagonista è rimasta incastrata in un cancello, rischiando di farsi anche molto male nel tentativo di liberarsi.

La storia arriva da Ballabio, piccolo Comune della provincia di Lecco, ed è una delle tante, troppe, che dimostrano le conseguenze potenzialmente letali che fuochi d’artificio e petardi hanno sugli animali. Cotechina, infatti, è fuggita spaventata dal giardino in cui era stata lasciata dagli umani di riferimento, fuori casa proprio per i festeggiamenti di San Silvestro, e nel tentativo di trovare un riparo ha provato a passare attraverso le sbarre di una cancellata restando incastrata.

I proprietari dell’abitazione, dopo avere provato inutilmente a liberarla, si sono visti costretti a chiamare i Vigili del Fuoco. Che una volta arrivati sul posto hanno dovuto usare un divaricatore, usato solitamente negli incidenti stradali per estrarre persone dalle lamiere, per allargare le sbarre e liberare la cagnolina. Presa in custodia dai pompieri, che l’hanno affettuosamente ribattezzata, Cotechina non ha fortunatamente riportato ferite ed è rimasta con loro sino al rientro a casa della famiglia.

Una disavventura che avrebbe potuto concludersi in modo molto peggiore, magari con un investimento da parte di un’auto. Cotechina è stata infatti soltanto una dei moltissimi cani che la notte di Capodanno sono fuggiti da case e giardini per colpa dei botti, sparati senza tregua nonostante le numerose ordinanze adottate dai sindaci per cercare di disincentivarne l’uso per i festeggiamenti. Un’usanza che per troppe persone ancora è accomunata al divertimento, mentre per gli animali (ma anche per moltissimi esseri umani) è sinonimo di terrore, ansia e stress.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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